Dopo giorni interminabili, apparsi come mesi ai tifosi dell’Inter, è arrivata la conferma definitiva che Christian Eriksen vestirà la maglia nerazzurra nei prossimi giorni e debutterà non appena Antonio Conte lo riterrà idoneo.

Tralasciando i dettagli e le indiscrezioni su un arrivo a Milano che sarà particolarmente vivace, considerando l’entusiasmo del pubblico nerazzurro, il fatto rappresenta un’altra conferma di come le ambizioni di Suning, in un momento storico in cui la società può finalmente spendere più di quanto potesse fare durante il periodo del settlement agreement, siano andate in totale armonia con le capacità strategiche di Beppe Marotta. L’Inter ha fatto un colpo formidabile partendo da tre presupposti: il primo è che il giocatore è uno tra i più forti in questo ruolo nel mondo, il secondo è che lo ha preso ad una cifra incredibilmente bassa, a condizioni irripetibili e capitate in un momento storico anomalo per il Tottenham, il quale si è trovato a non poter rinnovare il contratto col giocatore, dopo un lungo braccio di ferro la scorsa estate. Il terzo presupposto è che questo genere di acquisti normalmente vengono fatti in estate, quando c’è più spazio di manovra e tutti i dettagli, che fanno la differenza, vengono limati.

L’Inter, come la maggior parte delle squadre nel mondo, non avrebbe potuto permettersi questo acquisto a condizioni normali. Se Eriksen avesse rinnovato la scorsa stagione, il prezzo del cartellino sarebbe stato vicino ai 70/80 milioni. I nerazzurri invece hanno potuto fare una trattativa sull’ingaggio migliorando quello del danese e pagando una cifra che non grava sul bilancio, considerando anche i prestiti e le cessioni.

Antonio Conte, oltre al fantasista, ha già ottenuto Ashley Young e Moses che sono due rinforzi da valutare nella loro capacità di inserimento. Il primo ha grande esperienza ma anche 34 anni in un ruolo parecchio dispendioso, specie con questo modulo; il secondo viene da una carriera ricca di infortuni, segnatamente nell’ultima che lo ha reso inattivo praticamente dalla scorsa estate.

Potrebbe non essere ancora finita perché il ballottaggio tra Llorente e Giroud sembra propendere improvvisamente più verso il francese e si punta ad un altro giocatore, qualora ci fossero le condizioni, ad esempio il giovane Chong, sempre del Manchester United, vero e proprio serbatoio dell’Inter.

L’Inter perde Politano, anche se la destinazione non è ancora certa, Lazaro che va al Newcastle per 1,5 milioni e il riscatto fissato a 23 milioni, ma tiene Esposito e mette in stand by Vecino. Pare improbabile a questo punto che l’uruguaiano possa lasciare Milano negli ultimi sette giorni.

Nel frattempo domenica mattina alle 12:30, un orario poco amato da giocatori e tifosi, arriva la partita col Cagliari che rappresenta la rivincita della Coppa Italia in cui i nerazzurri avevano strapazzato la squadra di Maran. Se vuole sperare di riavvicinarsi alla Juve impegnata a Napoli, Conte non può incappare nella terza partita consecutiva senza vittorie. Comunque vada gli arrivi di Lukaku ed Eriksen confermano lo standing di una società che sta accelerando significativamente per arrivare ad un livello molto alto, pur non potendo disporre di uno stadio di proprietà nel breve e di ricavi pari a quelli di club come Barcellona, Real o della stessa Juventus.

Arriverà anche quel momento ma intanto la strada giusta sembra essere stata presa.