Il Napoli vince ancora e vola agli ottavi, l’Inter va a un passo dall’impresa al Camp Nou contro il Barcellona (3-3 il finale): mercoledì di Champions positivo per le italiane a differenza invece di quanto accaduto 24 ore prima con la Juve sconfitta malamente dal Maccabi Haifa e il Milan battuto (e arrabbiato per le decisioni arbitrali) dal Chelsea a San Siro. L’analisi della due giorni europea delle nostre squadre in Champions e il punto sui relativi gironi.

“Pazza” Inter, ma Inzaghi può sorridere

A un passo dall’impresa che sarebbe valsa la qualificazione agli ottavi. Carattere, personalità, qualità e organizzazione: un’ottima Inter esce dal Camp Nou con un punto preziosissimo per la classifica, ma allo stesso tempo con il rammarico per aver subito il gol del 3-3 nel secondo dei sei minuti di recupero, appena tre minuti dopo aver segnato il momentaneo sorpasso con Gosens, e aver avuto con Asllani una palla gol clamorosa per vincere il match a pochi secondi dal triplice fischio. Ma le risposte dalla sfida contro il Barcellona non possono che essere positive per Simone Inzaghi: i nerazzurri, vicini in più occasioni al vantaggio (che traversa Dzeko!), hanno la forza di ribaltare la rete iniziale di Dembélé con Barella prima e Lautaro Martinez dopo. Poi il “pazzo” finale: Lewandowski pareggia con una conclusione deviata, Gosens manda l’Inter in paradiso (e agli ottavi) per qualche minuto, poi il pari definitivo di Lewandowski riporta i nerazzurri sulla terra. Ma la classifica del gruppo C sorride all’Inter seconda con 7 punti, tre in più del Barça già sconfitto a San Siro, quando mancano due turni.

La quarta sinfonia del Napoli

Quattro gol, tre punti e un altro successo, il quarto in altrettante partite del girone in cui gli azzurri hanno segnato la bellezza di 17 gol: la “banda Spalletti” suona la quarta sinfonia al Maradona, strapazzando nuovamente l’Ajax (4-2 il finale, dopo il 6-1 di una settimana fa in Olanda) e ottenendo con due giornate di anticipo il pass per gli ottavi di finale di Champions League in quello che alla vigilia era considerato un girone di ferro (Liverpool e Rangers le altre squadre del raggruppamento). Solo risposte positive dunque dal Napoli, che vede il ritorno al gol anche del rientrate Osimhen oltre al solito straripante Kvaratskhelia. Un traguardo tagliato in anticipo che permetterà adesso a Spalletti di concentrarsi ancora di più sul campionato, dove c’è un primo posto in classifica da consolidare.

Disfatta Juventus

Bocciatura senza attenuanti per la Juventus, che esce sconfitta 2-0 dal campo del Maccabi Haifa dopo 90’ di sofferenza in un’altra serata da dimenticare che certifica e amplifica ancora di più la crisi bianconera. Un primo tempo horror quello della squadra di Allegri, poi qualche minimo segnale di reazione nella ripresa: davvero troppo poco per evitare una sconfitta che complica terribilmente il cammino europeo di Bonucci e compagni. “Sappiamo che c’è da provare vergogna, c’è da chiedere scusa ai tifosi che in questo momento fanno fatica a girare per strada e questo lo capiamo“, l’analisi nel post partita del presidente Andrea Agnelli. Ko che però non mette in discussione la panchina di Massimiliano Allegri, confermato dal numero uno bianconero: “Non è colpa sua se non vinciamo un tackle, faccio fatica a pensare a un cambio di allenatore”. Per qualificarsi agli ottavi alla Juve servirà un piccolo miracolo sportivo: i bianconeri (a quota 3 punti nel gruppo H) devono vincere le prossime due partite contro Benfica in trasferta e Psg a Torino (entrambe a quota 8) e sperare che una delle squadre non conquisti più di un punto nei prossimi due match, per poi guardare la differenza reti.

Milan sconfitto e arrabbiato

Notte di Champions amara anche per il Milan, rimandato ancora all’esame di inglese dopo il ko a Stamford Bridge di una settimana fa. Un buon approccio al match e la spinta di San Siro non bastano ai rossoneri, che vedono infrangersi le loro speranze dopo appena 18’ quando l’arbitro Siebert espelle Tomori e concede al Chelsea il rigore trasformato poi da Jorginho. Una decisione contestatissima da tutto il mondo Milan, Pioli in primis (“Non è mai rigore, né rosso”). Nonostante l’inferiorità numerica i rossoneri provano a rimanere in partita e sprecano l’occasione del pari con Giroud, poi la qualità del Chelsea fa la differenza. A San Siro finisce 2-0, dell’ex Aubameyang l’altra marcatura, ma i rossoneri – nonostante il terzo posto nel girone con 4 punti, gli stessi della Dinamo Zagabria, due meno del Salisburgo e tre meno del Chelsea – sono ancora padroni del proprio destino: vincendo le prossime due gare, infatti, il Milan otterrebbe l’aritmetica certezza della qualificazione agli ottavi.