Il Napoli delle ultime due settimane di mercato vuole essere una risposta alle critiche. Forse esagerate, senza senso e fuori luogo, considerato che le somme dovrebbero essere tirate soltanto alla fine dei giochi, quindi non prima di giovedì 1 settembre. Intanto, c’è il genio georgiano che si è già preso la ribalta e non ha intenzione di mollarla. Si chiama Khvicha Kvaratskhelia, ha compiuto 21 anni lo scorso febbraio, è la risposta a Lorenzo Insigne e ci sono le condizioni perché sia una gran risposta. Non soltanto per le prodezze di Verona all’esordio in campionato, un gol e un assist, ma anche per tutto quello che aveva fatto vedere nel corso del pre-campionato. Una presenza continua, l’ambientamento di chi sembrava fosse lì – casa Napoli – da un paio di anni e non certo da qualche settimana.

Un’operazione voluta, nata sottotraccia e neanche pubblicizzata da parte di chi ha voluto farla passare sottotraccia. Eppure le recensioni erano eccellenti, soprattutto colpisce l’investimento (minimo) fatto rispetto alle cifre iperboliche che circolano in questi anni. Una decina di milioni per il cartellino, alle spalle stagioni di grandi prodezze con il Rubin Kazan, se vogliamo un ingaggio irrisorio (un milione circa a stagione). E forse per questo non ha rubato l’occhio, almeno nelle considerazioni che sarebbe stato giusto fare dopo averlo ammirato nelle esibizioni precedenti. Nel calcio globalizzato non esistono campionati di seconda o terza fascia, piuttosto vale un ragionamento della serie: se sei bravo, giochi ovunque. Non a caso Kvaratskhelia era stato cercato da qualche club della Premier, ma lui aveva dato un parola al Napoli e per nessun motivo se la sarebbe rimangiata. Operazione definita a marzo, quando i riflettori sono in soffitta e si può lavorare sul mercato con la furbizia necessaria per giocare d’anticipo sulla concorrenza. Spalletti ha voluto spegnere la prestazione di Kvaratskhelia, probabilmente per non mettergli troppe pressioni, ma di sicuro il ragazzo non è il tipo che si monta la testa. Anche perché ha una personalità per farsi scivolare tutto addosso, gioca semplice nel rispetto del suo grande talento. E quando esulta, tira fuori gli idoli della sua gioventù, per esempio Stephen Curry stella dei Golden State Warriors e della NBA: il gesto della ninna nanna, nel senso che con le sue prodezze li ha mandati a dormire (gli avversari), non c’erano margini per fermarlo e per arginare quanto aveva preparato. Un gol e un sublime assist per Zielinski: se questo è il buongiorno, il genio georgiano diventerà sempre più l’idolo della gente che aveva bisogno di aggrapparsi a nuovi eroi.

I conti si fanno alla fine, dicevamo. E il Napoli sul mercato sta risolvendo alcune pratiche di fondamentale importanza. La prima è in uscita e chiama in causa Fabian Ruiz che da tempo ha deciso di rompere con il suo attuale club, in virtù di un contratto in scadenza a giugno e che il centrocampista spagnolo non ha alcuna intenzione di rinnovare. Anche perché ha un accordo con il Paris Saint-Germain, una scelta chiara e precisa dopo aver trattato in passato con qualche top club della Liga. Non a caso Spalletti ha deciso di rinunciarvi, questione di motivazioni, pur non risparmiando qualche frecciatina. Il Napoli si prepara a incassare 20 milioni più 5 di bonus dal PSG, una cifra eccellente se pensiamo alla situazione contrattuale di Fabian. Una cifra che verrà investita, non per il centrocampista visto che Giuntoli ha ormai strappato il sì del Tottenham per Ndombele a condizioni molto favorevoli. Parliamo di un prestito leggermente oneroso, 500 mila euro, con diritto di riscatto fissato a circa 30 milioni. Ndombele qualche anno fa era considerato un predestinato, non a caso il Tottenham aveva speso una sessantina di milioni per portarlo in Premier. L’ambientamento non è stato buono, più o meno come quello di Wijnaldum a Parigi e anche in questo caso la Roma ha fatto un grande affare portandolo alla corte di Mourinho. La chiave è stata il ritorno di Lo Celso al Villarreal, un altro esubero degli Spurs, proprio gli spagnoli avevano messo gli occhi su Ndombele. Per Spalletti una pedina preziosa, non soltanto nelle rotazioni, perché l’ambiente napoletano può rigenerarlo velocemente e restituirlo ai fasti del passato.

I famosi 25 milioni, bonus compresi, che arriveranno dalla cessione di Fabian Ruiz, il Napoli li metterà per perfezionare l’operazione Raspadori. Per la verità servirebbe qualcosa in più, facciamo 30 milioni più 5 e sotto questo aspetto i due club avrebbero raggiunto da giorni un’intesa di massima. Cosa manca? Che i bonus siano in larga parte semplici da raggiungere, cosa che il Napoli vorrebbe evitare, avendo fatto una proposta che ritiene congrua per un giovane e talentuoso attaccante del 2000. Raspadori ha scelto da settimane, la Juve mai si è materializzata, il Sassuolo ha già preso un attaccante come Pinamonti e sa di non poter trattenere un ragazzo che ha la testa altrove e che non vorrebbe perdere l’autobus della sua giovane carriera. Tra l’altro Raspadori ha un accordo completo con il suo nuovo club sull’ingaggio da circa 2,5 milioni a stagione, più del triplo rispetto a quanto percepisce attualmente. Quindi, non è soltanto una questione di motivazioni ma di tutto. Certo, pensare a un Napoli con un Raspadori in più nel motore significherebbe alzare ulteriormente l’asticella delle ambizioni. In un contesto che annovera attualmente, negli ultimi 30 metri, i signori Lozano, Ounas, Politano, Osimhen, il pirotecnico Kvaratskhelia e il fresco di nomina Simeone. Magari Ounas uscirà, ma questi sono dettagli. L’ingresso di Raspadori rappresenterebbe la conferma che i conti di calciomercato si fanno alla fine della giostra, non a metà agosto. Certo, il Napoli ha perso gente di spessore: di sicuro Koulibaly (ma Kim può dare un contributo eccellente, lo stesso Ostigard sarà utilissimo), anche Insigne e Mertens, presto aggiungeremo Fabian Ruiz. Ma li sta sostituendo nel migliore dei modi, mantenendo un’ossatura molto competitiva.

Per lo scudetto? Vedremo. C’è solo un nodo da sciogliere e riguarda il portiere: è arrivato Sirigu, ma Meret resta in bilico. Il Napoli era andato forte su Kepa, poi ha virato su Navas, sarà prioritario trovare una soluzione per l’attuale e momentaneo titolare. Ma l’asticella delle ambizioni di sicuro non si abbassa, molto presto spariranno i rimpianti della gente e le paturnie per qualche addio eccellente.