La nostalgia è una canaglia, soprattutto quando ti afferra per la gola e ti ordina di tornare indietro nel tempo. È il caso di Tiémoué Bakayoko, colosso del Chelsea che pensava di soffocare al Monaco le paturnie degli ultimi periodi. Dal Monaco era partito per andare al Chelsea: non è stato un gran successo. Al Monaco è tornato per dimenticare il Milan, ma le minestre riscaldate spesso hanno un sapore indigesto. Infatti, non è stato granché. Bakayoko è rientrato al Chelsea per fine prestito e ora spera fortissimamente di rivedere la Milano rossonera, quella che gli ha dato emozioni forti, compresi litigi feroci (con Gattuso) chiariti velocemente. Ma vuoi mettere il grande feeling con l’ambiente e con lo spogliatoio? E la bellezza di una città che per chi arriva da Londra ha una certa spiegazione?

Bakayoko ha un ingaggio importante, come tutti quelli che hanno firmato un contratto con il Chelsea per un innegabile salto di qualità. Sei milioni a stagione, troppi per il Milan che sta definendo e rifinendo l’accordo con Ibrahimovic sulla base di cinque milioni e bonus. Ma il ragazzone che a centrocampo, quando è in vena, le prende tutte, sarebbe disposto a fare uno sconto extralarge pur di coronare il sogno di vestire nuovamente il rossonero. Da sei milioni a meno di quattro a stagione, la potenziale svolta necessaria per mettere d’accordo tutti senza aprire trattative infinite. Adesso bisogna convincere il Chelsea che non vuole regalare il cartellino, ovviamente. E che soprattutto vorrebbe evitare di fare un altro prestito con diritto di riscatto, senza le precauzioni giuste che possano garantire una possibilità di cedere l’intero cartellino. Si sta lavorando proprio per risolvere quelli che non sono piccoli dettagli, ma prevale la fiducia che cresce come il caldo di questi giorni. Per Pioli sarebbe, possibilmente sarà, una grande notizia.

Già, perché Baka si inserirebbe in un centrocampo che ha basi importanti. Bennacer è un genietto, non si discute, può soltanto migliorare e se finisse sul mercato (ipotesi da escludere) avrebbe già una valutazione da 50 milioni con le big d’Europa pronte a mettersi in fila. Non accadrà, il Milan ci punta. L’ultimo Kessie, quello post Covid-19, è stato semplicemente devastante. Un altro calciatore rispetto all’interprete impaurito di qualche mese prima, che aveva nella discontinuità il suo più grande difetto: una partita da “sette”, due da “sei”, tre da “cinque e mezzo” e avanti così nel segno dell’incertezza. Il Kessie di giugno e luglio è stato uno spettacolo vero: prestazioni da sette come media, alla larga da qualsiasi ipotesi di ascoltare le sirene di mercato. Quindi, la base sarebbe importante: Kessie-Bennacer più Bakayoko, un salto in alto indiscutibile. Non basterebbe perché il Milan ha salutato Bonaventura e Biglia a parametro zero, potrebbe tenere Krunic come alternativa (ma non è scontato), magari tratterrà Paquetà (il “regalo” di Leonardo prima che decidesse di lasciare Milanello per Parigi sponda Psg), in assenza di proposte che evitano qualsiasi tipo di minusvalenze. La necessità di non fermarsi all’arrivo di Bakayoko sarebbe evidente.

Se fosse arrivato Rangnick sulla panchina rossonera, sarebbe stato abbastanza agevole andare su Szoboszlai, gioiello del Salisburgo, al punto che c’era stato un colloquio molto proficuo che probabilmente avrebbe portato alla fumata bianca. Con la conferma di Pioli e tanti saluti a Rangnick, il signor Szobozlai continua a piacere ma le condizioni sono completamente diverse. Il Milan ha provato a fare pressing per Tonali, pressing vero e non una finta, tuttavia l’Inter ha accumulato un vantaggio talmente importante che ci sembra molto complicato, a voler essere ottimisti, un rimescolamento con ribaltamento di una gerarchia nerazzurra di mercato ormai consolidata. Certo, Tonali sarebbe stato perfetto. Ma se arrivasse Florentino, pepita del Benfica, non sarebbe un ridimensionamento o una seconda scelta. Stiamo parlando di un ventenne di grande classe, corteggiato dai grandi club, l’ideale per una società che vuole investire sui giovani di talento per aprire un nuovo ciclo. La valutazione non scende sotto i 30-35 milioni e la perfezione sarebbe prendere i soldi da una cessione di Paquetà per poi concentrarsi sul ragazzo del Benfica. Non è semplice soprattutto il primo step, e cioè la cessione del brasiliano pagato una tombola.

L’indizio è chiaro: il Milan si concentra sul centrocampo, sapendo che in quel settore dovrà mettere qualità, fisicità e quantità. Poi arriverà un terzino destro, un centrale, magari un esterno offensivo, a maggior ragione dopo la fumata bianca relativa al rinnovo di Ibrahimovic. Avere le idee chiare sui ruoli da coprire, non essendoci molto tempo a disposizione, è già una bella base. E le dichiarazioni d’amore come quelle di Bakayoko aiutano, semplicemente perché questo Milan ha bisogno di essere coccolato.