Una (video)chiamata ti allunga la vita, recitava un vecchio e famosissimo spot, e in alcuni casi – aggiungiamo – cambia anche la carriera di un giocatore e chissà che non faccia svoltare anche la stagione di una squadra intera, in questo caso l’Inter. Questo però lo dirà solo il tempo e il verdetto insindacabile del campo. Di sicuro, però, per il trasferimento di Robin Gosens dall’Atalanta all’Inter quella videochiamata di qualche giorno fa tra l’allenatore Simone Inzaghi e la dirigenza nerazzurra è stata determinante nel mettere tutti d’accordo…

Un vertice… virtuale

La tecnologia semplifica la vita di ogni giorno, in piena (purtroppo) era Covid poi diventa a tratti l’unico vero, potentissimo mezzo per restare collegati al mondo esterno. Lo sa bene Simone Inzaghi che, al tanto atteso vertice di mercato di lunedì scorso con la dirigenza nerazzurra, non si è potuto presentare perché risultato positivo al tampone proprio poche ore prima dell’appuntamento. Il meeting allora diventa virtuale, ma i concetti sono ben chiari a tutti: viste le difficoltà legate al rinnovo di Perisic, in scadenza a giugno, serve iniziare a cercare un rinforzo a sinistra. Un nome buono per il presente ma anche per il futuro: condizioni necessarie per ottenere il via libera per un investimento importante già nell’immediato. Dove cercare? Tutte le strade portano a Bergamo, patria calcistica di quel Robin Gosens da tempo ormai desideroso di fare il salto in una big.

Tutte le strade portano a Gosens

L’idea mette d’accordo tutti: Inzaghi è entusiasta, la proprietà dà il via libera all’investimento e la macchina operativa per avviare i contatti con gli agenti del tedesco – in scadenza nel 2023 e fermo ai box per infortunio muscolare dallo scorso 29 settembre, ricaduta di fine novembre compresa – e l’Atalanta si avvia in fretta. Tutto scorre in maniera fluida e veloce: le volontà di tutte le parti in causa coincidono e l’accordo tra i club arriva facilmente: prestito di 18 mesi con obbligo di riscatto (che scatta alla prima presenza o primo punto ottenuto nel 2023) per un totale di 25 milioni di euro più ulteriori 3 milioni di euro di bonus (2 legati alle presenze del giocatore, 1 al raggiungimento di obiettivi di squadra). Tra l’Inter e Gosens, invece, la stretta di mano arriva davanti alla proposta di un contratto di 4 anni e mezzo con un ingaggio a salire che può arrivare fino a 2.5 milioni di euro più bonus a stagione. Più del doppio rispetto a quanto percepito all’Atalanta. Aspetto economico sì, ma anche ambizioni. “Gosens ci ha dato tanto. Aveva l’ambizione di andare in un grande club e se lo è meritato”, le parole del ds dell’Atalanta Percassi.

Il tentativo (fallito) del Newcastle

Se si fosse trattato solo di soldi, allora probabilmente Gosens in questo momento si troverebbe già in Premier League, anziché a Milano. Nelle settimane scorse, infatti, il Newcastle ha provato a convincerlo con un contratto pluriennale da 3.5 milioni di euro netti a stagione: proposta che ovviamente non ha lasciato indifferente il tedesco, che ormai considerava al capolinea la sua avventura a Bergamo. Quando però è entrata in scena l’Inter, Gosens non ha avuto dubbi dando priorità al club nerazzurro. Scelte, ambizioni e voglia di restare in Serie A, dove è arrivato da perfetto sconosciuto dall’Heracles nell’estate del 2017, pagato meno di 1 un milione di euro dall’Atalanta, diventando con il passare del tempo uno dei migliori esterni di tutto il campionato.

Cosa cambia nel trattativa per il rinnovo di Perisic

L’operazione Gosens, dunque, ha messo d’accordo tutti: il ragazzo, che cercava il salto in una big, l’Atalanta che, oltre ad aver realizzato una plusvalenza davvero importante, ha dimostrato di riuscire a lottare per un posto in Champions anche senza l’apporto del tedesco – praticamente sempre out per infortunio in stagione – nonostante il suo indiscusso valore, e l’Inter che era alla ricerca di un rinforzo per il futuro a sinistra, viste le difficoltà per arrivare al rinnovo di Perisic. Con l’arrivo di Gosens, potrebbero inoltre cambiare anche gli scenari relativi alla trattativa per il prolungamento del croato: le richieste del calciatore (6 milioni di ingaggio a stagione) sono ritenute eccessive dalla dirigenza nerazzurra, che però adesso – con il nuovo rinforzo a sinistra già in casa – potrebbe ritrovarsi in una posizione di forza nella trattativa, senza la necessità di dover “per forza” provare ad accontentare le richieste di Perisic, che potrebbe così anche “accontentarsi” di una cifra più bassa per rimanere.