Oggi, 18 maggio 2020, avrebbe dovuto esserci il fatidico via libera alla ripresa degli allenamenti di gruppo delle squadre di Serie A, che però sono stati momentaneamente bloccati. Il comitato tecnico-scientifico non ha ancora validato le linee guida per gli sport di squadra e quindi le società non potranno cominciare la fase degli allenamenti di squadra. In attesa della validazione, che dovrebbe comunque arrivare nelle prossime ore, restano quindi in vigore le regole per gli allenamenti individuali che proseguiranno nelle stesse modalità adottate negli ultimi giorni.

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: sul riavvio del campionato aleggia ancora l’incertezza. Se la competizione ricomincerà (la Figc spinge per la data del 13 giugno), allora vorrà dire che avranno funzionato alla perfezione tutte le misure di sicurezza adottate, in aderenza al rigido protocollo varato dal Comitato tecnico-scientifico.

Un assaggio dello scenario che potrebbe prendere forma anche qui da noi nel ribattezzato “campionato 2.0”, ce lo offre la Germania, dove sabato scorso ha riaperto i battenti la Bundesliga. Si è trattato di un duro colpo per i nostalgici del calcio tradizionale: le esultanze sfrenate, gli abbracci di gruppo dopo un goal, i conciliaboli ravvicinati in panchina, hanno lasciato posto ad asettiche celebrazioni medianti gomiti, pugni e addirittura piedi. Un cambiamento epocale a cui anche la giostra del pallone dovrà abituarsi. Il tutto condito dalle irrinunciabili mascherine, rigorosamente indossate da chi non era protagonista sul campo.

È ancora troppo presto per sbilanciarsi, comunque. In un senso o nell’altro. Al momento, possiamo solo confidare che tutto proceda per il meglio e, perché no?, fantasticare sulle possibili dinamiche del finale di stagione. A proposito, dove eravamo rimasti? Vediamo un po’. In cima alla classifica si assiste ad una serrata lotta scudetto tra Juventus e Lazio (63 e 62 punti rispettivamente). A seguire, annotiamo il terzo posto dell’Inter, che l’Atalanta, a sei lunghezze di distanza, proverà a scalzare (entrambe le compagini devono recuperare una partita). E poi c’è la Roma che, con i suoi 45 punti, si prodigherà per detronizzare gli orobici di Gasperini e centrare così la qualificazione alla prossima Champions, scongiurando un altro anno nel “purgatorio” dell’Europa League che sarebbe deleterio per le casse societarie.

In casa giallorossa, intanto, dove in attesa dell’ok da parte del Comitato tecnico-scientifico è già pronto un piano dettagliato per ripartire con le sedute collettive, c’è anche chi freme per la ripresa. Primo tra tutti Edin Dzeko, che culla un obiettivo personale di prim’ordine: entrare nella storia dei goleador del club. Con i suoi 102 goal, infatti, è ad un passo dalla “top 5” di sempre. Sarebbero sufficienti solo due marcature in più per agguantare Pedro “Piedone” Manfredini (104 goal in 164 presenze). Con quattro reti, il “cigno di Sarajevo” affiancherebbe un altro “ariete” di lusso, Rodolfo Volk (106 goal in 160 presenze), sebbene, inutile nasconderlo, il mirino del numero 9 giallorosso sia ormai puntato dritto in direzione di un mostro sacro, il cannoniere Amedeo Amadei, che con 111 reti in 234 presenze occupa stabilmente la terza posizione nella classifica dei bomber che hanno fatto la storia giallorossa.

Dzeko, oltretutto, potrebbe attingere ulteriori motivazioni da quella fascia di capitano che sta indossando con orgoglio e che, inevitabilmente, lo investe di grandi responsabilità. Del resto, come ha più volte dichiarato lo stesso attaccante bosniaco, Roma è ormai la sua seconda casa, il luogo in cui ha maturato l’esperienza più longeva nella sua lunga carriera da atleta. Cinque stagioni consecutive, sempre con la stessa maglia, rappresentano oggigiorno un traguardo tanto prestigioso quanto inusuale per un calciatore: appare pertanto più che comprensibile l’ambizione di voler essere consacrato nella storia del club salendo sul podio dei bomber più prolifici di sempre.

A scalpitare, però, c’è anche qualcun altro: il fiore all’occhiello della Roma, l’enfant prodige Nicolò Zaniolo, sulla cui stagione sembrava essere calato irreversibilmente il sipario al momento del grave infortunio (Roma – Juventus del 12 gennaio), il quale, invece, è tornato ad allenarsi già da una settimana, bruciando le tappe di un recupero che si prospettava ben più corposo e travagliato. E così, per la gioia di squadra, tifosi e club, rivedere il giovane talento di Massa calcare il terreno di gioco potrebbe rivelarsi un’ipotesi concreta. Magari anche solo cinque minuti, per bagnare (si spera con lo spumante del conquistato lasciapassare per la Champions League) il finale di stagione, in occasione della partita di ritorno Juventus – Roma, nell’ultima di campionato. Ammesso e non concesso che questo riprenda.