L’offerta è stata sottoposta a Zlatan Ibrahimovic, ormai da tempo. La situazione però oggi è di totale stallo. Dopo avere inviato una proposta precisa sia sotto l’aspetto delle cifre e dei tempi sembra che Casa Milan non abbia più avuto contatti in attesa di una risposta o un cenno di risposta, mai arrivata. I dirigenti del Milan però non hanno forse capito che al campione svedese questo non è sufficiente. Il lato economico è certamente importante in una trattativa così delicata, ma non è lo snodo cruciale per convincerlo a vestire, dopo sette anni, la maglia del Milan.

Ibrahimovic desidererebbe innanzitutto capire quali siano le strategie del Club, soprattutto in vista del campionato 2020-2021. Non si vuole buttare nell’ultima avventura della sua vita calcistica senza avere garanzie precise sotto il punto di vista tecnico e manageriale. Il Milan è convinto di aver agito nella maniera più corretta nei confronti di un grande giocatore e non crede di dover offrire ulteriori garanzie, ma in questo modo è probabile che lo svedese rifiuti.

È una questione di priorità. Viene prima l’orgoglio di “essere” Milan o la fondamentale necessità di avere Ibrahimovic in squadra? È una scelta da rispettare con tutte le possibili problematiche che potrebbe comportare. Dunque non resta che attendere le decisioni del Ragazzo di Malmoe, senza sottolineare ancora quanto sarebbe importante per la causa rossonera il suo arrivo a Milanello, sotto tutti gli aspetti. I tifosi rossoneri sono, per la maggior parte, concordi nel ritenere prezioso il suo ritorno soprattutto per aiutare questo giovane gruppo a crescere sul piano della personalità, sul piano tecnico, sul piano caratteriale.

Intanto il Milan di Stefano Pioli è atteso dalla seconda partita in terra emiliana, in attesa di giocare fra otto giorni contro il Sassuolo. L’allenatore rossonero sta toccando con mano quanto stia lievitando il gruppo, anche se la manovra efficace a tutto campo non riesce ancora a trovare un concreto e solido sbocco in attacco. Anche a Parma Piatek ha ricalcato le recenti pallide prestazioni poco consistenti, poco brillanti, ricche di pause, povere di conclusioni pericolose. Ormai quali siano le ragioni di questa involuzione se lo sono chiesto critici, opinionisti e tifosi, senza però ottenere una vera risposta.

L’allenatore dovrebbe così puntare su Leao, che stenta ancora a lievitare, ma che potenzialmente è uno dei profili più interessanti del panorama europeo. Il ragazzo portoghese è entrato bene al Tardini, aiutando a velocizzare la manovra offensiva, creando quei varchi utili agli inserimenti dei centrocampisti. Stefano Pioli però gli dovrebbe concedere la possibilità di esprimersi con continuità, magari fino all’impegno contro l’Atalanta.

Invece, notizia delle ultime ore, al Dall’Ara entrerà in campo dal primo minuto ancora il polacco. Ma allora su quale attaccante punterà il Milan nel girone di ritorno, magari da affiancare a Ibrahimovic? Una coppia formata da due bomber di razza come Piatek e appunto Ibra potrebbe essere una soluzione foriera di successo, imitando la linea già seguita dall’Inter di Conte con Lukaku e Lautaro. Anche se lo svedese, in coppia con Leao, potrebbe ricordare quel Milan che in avanti affiancava a Zlatan il rapido e guizzante Robinho.

Insomma ogni decisione deve essere ben ponderata, perché il Milan torni a essere presto competitivo. Senza i gol però non si scala la classifica, una classifica che nonostante la vittoria di Parma è ancora deficitaria, non degna delle ambizioni rossonere. Con Ibrahimovic tutto potrebbe cambiare. L’attesa si fa sfibrante.

È ormai questione di giorni. Poi sapremo tutto!