Manca poco al fischio di inizio di un grande match: Atalanta-Roma. Sensazioni? Contrastanti. Innanzitutto, i giallorossi continuano a mostrarsi vulnerabili contro le big: succedeva con Fonseca, succede adesso con Mourinho. Sono più che legittimi, dunque, i patemi che animano la vigilia di questa gara, visto che la Roma si troverà ad affrontare una realtà ormai consolidatissima del nostro campionato. È da tempo che la Dea, infatti, in virtù di un gruppo che ha cambiato pochi interpreti nel corso degli anni, di una condizione psicofisica ottimale e attraverso un gioco garibaldino, sta primeggiando in Italia e all’estero.

In questo momento, peraltro, la compagine di Gasperini si gode anche lo smagliante stato di forma del suo fromboliere, Duván Zapata. A proposito, quando ho letto che il colombiano, da solo, ha segnato più di tutto l’attacco a disposizione di Josè Mourinho domani, mi sono chiesta come si faccia a fermarlo. O meglio, se sia possibile farlo. L’ex centravanti di Napoli, Udinese e Sampdoria ha realizzato 9 goal, quando Abraham, Zaniolo, Shomurodov e Mkhitaryan, insieme, arrivano appena a quota 7. Come se ciò non bastasse, la Roma sta vivendo una fase di appannamento, denunciando una serie di difficoltà che, a partire dal versante tecnico, si declinano fino a quello fisico, con un organico falcidiato dagli infortuni.

Espugnare il Gewiss Stadium, per Mou e i suoi, significherebbe incamerare il primo successo stagionale in uno scontro diretto: se pensiamo che la Roma, per diverse stagioni del recente passato, ha stazionato a ridosso della vetta, un tale dato ha quasi dell’incredibile. Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un’intervista a Carmine Gautieri, ex di Atalanta e Roma, che mi ha visto pienamente concorde sui contenuti: in questa partita, la Roma non può proprio permettersi errori. Qualsiasi distrazione sarebbe pagata a carissimo prezzo. Per i giallorossi, che non sono certamente reduci da una prestazione memorabile contro lo Spezia, il banco di prova costituito dagli orobici potrebbe  quindi rappresentare la grande occasione per riscattarsi e offrire una prestazione finalmente convincente. D’altronde, giocare contro le grandi, fa venir voglia di stare tra le grandi. Prendiamo, per esempio, Abraham.

Sfidare Zapata, potrebbe essere una ghiotta opportunità per fare definitivamente breccia nel cuore dei romanisti. Come? Ma superando l’esame da bomber, naturalmente! Magari facendo coppia in attacco con Zaniolo, che ha recuperato dal fastidio all’adduttore e sarà altrettanto stimolato, dopo qualche prova opaca, a fare bene in una partita di cartello. Per quanto riguarda la formazione, pertanto, l’unico dubbio che sembra aleggiare su Trigoria gravita intorno alle condizioni di Smalling. Il difensore centrale, nei giorni scorsi, ha lavorato insieme al gruppo sceso in campo contro lo Spezia, senza dover sostenere gli esami strumentali di rito per il dolore avvertito nell’ultimo match all’Olimpico. Trapela dalle cronache dell’ultimo allenamento che il centrale inglese si sottoporrà ad un test decisivo per capire se riuscirà a giocare dal primo minuto e su questo filtra un cauto ottimismo. Dovesse essere a disposizione anche Smalling, tornerebbe a regnare un po’ di sereno in quel di Trigoria, legittimando qualche sorriso distensivo, dopo settimane piuttosto cupe. In ogni caso, speriamo di sorridere anche noi al fischio finale del match: che poi, è l’unica cosa che conta davvero, no?