Nel 2018 furono le due Red Bull a conquistare la prima fila all’Autodromo Hermanos Rodriguez in Messico; quest’anno tocca, invece, alle Ferrari partire davanti a tutte. Lo scorso anno le monoposto di Daniel Ricciardo e Max Verstappen conquistarono la prima fila nelle qualifiche del GP del Messico di Formula 1 e in gara l’olandese trionfò per il secondo anno consecutivo. Anche quest’anno le qualifiche sembravano poter sorridere alla Red Bull con il miglior tempo fatto registrare da Verstappen, che però, finito sotto investigazione, è stato retrocesso di tre posizioni in griglia per non aver rallentato in regime di bandiere gialle esposte per l’incidente di Bottas nel finale delle qualifiche.

E così in prima fila partiranno le due Ferrari, pronte a riprendere il discorso interrotto a Sochi, dopo aver inanellato tre vittorie consecutive (Francorchamps e Monza con Leclerc e Singapore con Vettel). Le Mercedes hanno ricominciato a vincere con Hamilton a Sochi e con Bottas a Suzuka e, dopo il dominio Red Bull con Verstappen nelle ultime due edizioni, puntano a tornare a vincere anche sulla pista messicana, dove Hamilton trionfò nel 2016.

Lewis Hamilton ha inoltre una extra-motivazione: potrebbe già conquistare il suo sesto titolo mondiale, sulla stessa pista su cui ha festeggiato il quarto e il quinto. Ma per riuscirci dovrebbe fare la gara contro il suo compagno Valtteri Bottas, che questo weekend se l’è cavata meglio di lui in due su tre sessioni di prove libere, ma peggio in qualifica.

F1 GP Messico 2019: come sono andate prove e qualifiche

Il weekend di Lewis Hamilton è cominciato abbastanza bene perché nella prima sessione di prove libere è stato il più veloce in 1:17.327 davanti alla Ferrari di Charles Leclerc (1:17.446) e la Red Bull di Max Verstappen (1:17.461). Bene anche l’altra Red Bull, quella di Alexander Albon, quarto in 1:17.949, mentre Bottas ha ottenuto il quinto tempo in 1:18.005 e Vettel il sesto in 1:18.218.

Nella FP2 è stato Vettel il più veloce in 1:16.607, secondo Verstappen (1:16.722), terzo Leclerc (1:17.072), poi le due Mercedes di Bottas (1:17.221) e Hamilton (1:17.570), mentre le Toro Rosso di Daniil Kvyat e Pierre Gasly hanno ottenuto il sesto e settimo tempo, mentre Albon è andato a sbattere in curva 7.

La FP3 ha visto le Ferrari grandi protagoniste con Leclerc più veloce di tutti in 1:16.145 e Vettel subito dietro in 1:16.172. Dietro di loro le Mercedes con Bottas (1:16.259) davanti a Hamilton (1:16.381). Verstappen ha peggiorato ottenendo solo il sesto tempo in 1:16.903, mentre il suo compagno Albon ha registrato l’ottavo crono in 1:17.094.

In Q1 sono stati eliminati Lance Stroll (Racing Point), Kevin Magnussen e Romain Grosjean (Haas), George Russell e Robert Kubica (Williams). In Q2 sono usciti di scena il beniamino di casa Sergio Perez (Racing Point), Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo (Renault), Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo). Alla Q3 si sono dunque qualificate le due Mercedes, le due Ferrari, le due Red Bull, le due McLaren e le due Toro Rosso.

Nella Q3 è arrivata la pole position di Max Verstappen in 1:14.758 davanti alle due Ferrari, cancellata poi dalla penalizzazione inflitta al pilota olandese, che così partirà dalla seconda fila al fianco di Lewis Hamilton, che ha ottenuto il terzo tempo (1:15.262). Come detto, la prima fila sarà targata Ferrari con Charles Leclerc in pole position (1:15.024) e Sebastian Vettel (1:15.170) al suo fianco. Terza fila per Albon, che ha fatto registrare un tempo di 1:15.336, e Valtteri Bottas (1:15.338).

F1 GP Messico 2019: la griglia di partenza

Prima fila:
1) Charles Leclerc (Ferrari)
2) Sebastian Vettel (Ferrari)

Seconda fila:
3) Lewis Hamilton (Mercedes)
4) Max Verstappen (Red Bull)

Terza fila:
5) Alexander Albon (Red Bull)
6) Valtteri Bottas (Mercedes)

Quarta fila:
7) Carlos Sainz (McLaren)
8) Lando Norris (McLaren)

Quinta fila:
9) Daniil Kvyat (Toro Rosso)
10) Pierre Gasly (Toro Rosso)

Sesta fila:
11) Sergio Perez (Racing Point)
12) Nico Hulkenberg (Renault)

Settima fila:
13) Daniel Ricciardo (Renault)
14) Kimi Raikkonen (Alfa Romeo)

Ottava fila:
15) Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo)
16) Lance Stroll (Racing Point)

Nona fila:
17) Kevin Magnussen (Haas)
18) Romain Grosjean (Haas)

Decima fila:
19) George Russell (Williams)
20) Robert Kubica (Williams)

La situazione in classifica: Hamilton vince il Mondiale se…

Non c’è due senza tre: Lewis Hamilton ha vinto gli ultimi due dei suoi cinque titoli mondiali proprio sull’Hermanos Rodríguez. Lo ha fatto senza neanche arrivare sul podio nel Gran Premio: nel 2017 gli è bastato arrivare nono, nel 2018 quarto. Il pilota britannico in questo periodo arriva con le spalle già ampiamente coperte e quest’anno la storia potrebbe ripetersi per la terza volta consecutiva, consegnandogli il sesto titolo mondiale con tre gran premi d’anticipo.

Quest’anno in Messico gli serve ottenere 14 punti in più del suo compagno di scuderia Valtteri Bottas. Non è un’impresa facilissima, a meno che la gara non si metta in una situazione tale per cui la Mercedes decida di sacrificare il finlandese per consentire al britannico di festeggiare, anche se, a questo punto, rimandare la festa di una settimana (il 3 novembre si corre ad Austin) non sarebbe poi un dramma e le Frecce d’Argento punteranno a fare la migliore figura possibile con entrambe le monoposto.

Il diretto interessato, Lewis Hamilton, ha detto che in questa stagione solo in una gara ha distanziato così tanto Bottas, ed è successo su uno dei suoi circuiti preferiti, l’Hungaroring, dove il britannico ha vinto mentre il finlandese è arrivato ottavo. In quel caso il distacco è stato di ben 21 punti.

Ma vediamo quali sono le combinazioni che consegnerebbero il titolo a Hamilton già in Messico:
– Hamilton 1° con giro veloce e Bottas dal 4° posto in giù
– Hamilton 1° senza giro veloce e Bottas dal 5° posto in giù
– Hamilton 2° con giro veloce e Bottas dall’8° posto in giù
– Hamilton 2° senza giro veloce e Bottas dall’8° posto in giù senza giro veloce
– Hamilton 3° con giro veloce e Bottas dal 9° posto in giù
– Hamilton 3° senza giro veloce e Bottas dal 10° posto in giù e senza giro veloce

Quest’anno, dunque, Hamilton ha bisogno di arrivare almeno sul podio per poter festeggiare il titolo con tre gran premi ancora da disputare.