Nel weekend che sta per cominciare la Formula 1 sarà protagonista su uno dei circuiti più amati del mondiale, quello di Spa-Francorchamps, per il Gran Premio del Belgio. Si tratta di un tracciato dalla storia lunghissima, ormai quasi centenaria. Infatti la prima volta la pista a forma di triangolo è stata costruita nel 1921 dai designer Jules de Thier e Henri Langlois van Ophem, che usarono strade pubbliche tra le città di Francorchamps, Malmedy e Stavelot per creare un circuito lunghissimo, di ben 14,9 km. Era un tracciato che abbracciava le foreste e le colline della regione delle Ardenne, le stesse che oggi fanno da sfondo all’attuale pista così come è stata ricostruita nel 1979. Adesso è lunga la metà del circuito originale, ma con i suoi 7,004 km è ancora la più lunga di tutto il Mondiale di Formula 1.

In gara il circuito viene percorso 44 volte per un totale di 308.052 km e al momento il giro record è quello stabilito da Valtteri Bottas nel 2018 in 1.46.286. La prima volta che si è corso il Gran Premio del Belgio è stato nel 1925 e a vincere fu Antonio Ascari su Alfa Romeo. Dopo si è corso altre dieci volte tra il 1930 e il 1949 e dal 1950 è stato uno dei soli sette gran premi a far parte del primo campionato mondiale di Formula 1. Quel primo GP del Belgio iridato fu vinto dal leggendario Juan Manuel Fangio, sempre su Alfa Romeo. Il pilota argentino si impose altre due volte (consecutive) nel 1954 e 1955. Questa pista è anche considerata la pista dei veri grandi campioni, perché quelli che l’hanno conquistata più volte rispondono al nome di Michael Schumacher, Ayrton Senna, Jim Clark, Kimi Räikkönen, Juan Manuel Fangio, Damon Hill, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Ognuno di loro ha vinto almeno tre volte il Gran Premio del Belgio, ma anche Alberto Ascari, Niki Lauda e Alain Prost hanno trionfato su questa pista due volte a testa.

Spa-Francorchamps: la pista delle gioie e i dolori di Michael Schumacher

Michael Schumacher è ancora il pilota che detiene il record di vittorie a Spa-Francorchamps. Si è imposto per ben sei volte: le prime due su Benetton nel 1992 e 1995, poi con Ferrari nel 1996 e 1997 e infine altri due successi consecutivi sempre sulla Rossa nel 2001 e 2002. Tra i piloti in attività troviamo Kimi Räikkönen con quattro vittorie, di cui tre consecutive dal 2004 al 2007 (nel 2006 non si è disputato) e l’ultima nel 2009, le prime due su McLaren e le ultime due con la Ferrari, così come con la Ferrari è arrivato nel 2008 il successo di Felipe Massa, consentendo dunque al Cavallino Rampante di imporsi per tre volte di fila. Anche la Mercedes, nel recente passato, ha vinto questo gran premio per tre volte di seguito con due piloti diversi: Lewis Hamilton nel 2015 e 2017 e Nico Rosberg nel 2016. Sebastian Vettel ha vinto due volte con la Red Bull, nel 2011 e nel 2013 e una volta con la Ferrari nel 2018. La Rossa viene dunque da due successi consecutivi visto che l’anno scorso a imporsi è stato Charles Leclerc, in quella che è stata la sua prima vittoria in carriera in Formula 1, subito seguita, una settimana dopo, dall’esaltante trionfo di Monza. Il record di pole position, invece, è di Lewis Hamilton, che è a quota cinque davanti a Fangio, Prost e Senna che si sono fermati a quattro.

Tornando a Schumacher, bisogna sottolineare come sia riuscito a vincere sei volte, ma solo in uno di quei sei gran premi (quello del 2002) è anche partito dalla pole position, tutte le altre volte ha rimontato. Inoltre su questa pista detiene il record di podi, ben nove (sei vittorie e tre terzi posti), ma potrebbe essere eguagliato presto da Lewis Hamilton che ne ha collezionati otto (tre vittorie, due volte secondo e tre volte terzo). Questa pista, che è stata la prima su cui ha vinto nel 1992, ha però regalato al pilota tedesco anche qualche dispiacere: il primo nel 1994, quando tagliò il traguardo per primo, ma fu squalificato dopo la gara per l’eccessivo consumo del fondo della sua monoposto (correva con Benetton). Tra tante gioie, è da archiviare come un “dolore” anche il sorpasso subito nel 2000 per mano di Mika Häkkinen nel 2000: il finlandese su McLaren-Mercedes riuscì a superare il ferrarista mentre quest’ultimo era impegnato a doppiare Ricardo Zonta della BAR-Honda. È ancora ricordato come uno dei sorpassi più belli della storia della Formula 1. Häkkinen poi andò a vincere quel gran premio proprio davanti a Schumacher.

A rendere particolarmente amata la pista di Spa-Francorchamps è la sua alternanza di rettilinei e curve veloci e impegnative che permettono ai piloti di spingere le loro monoposto fino al limite delle loro capacità, soprattutto quando corrono sull’asciutto. Tra l’altro, a causa della lunghezza della pista e dell’instabilità del meteo in Belgio, capita spesso che ci sia una parte del circuito bagnata e una parte asciutta, facendo variare l’aderenza da una curva all’altra. Tutto questo contribuisce a rendere il gran premio ancor più spettacolare. Le emozioni più forti le regala la sequenza di curve più famose al mondo, l’Eau Rouge-Radillon, che costringe i piloti ad affrontare una combinazione di curve destra-sinistra in salita. È una sezione da affrontare a tutta, tenendo il piede sull’acceleratore, ed è dunque piuttosto pericolosa, tanto da essere considerata “una curva per coraggiosi”, perché le due curve non sono sullo stesso livello, in 240 metri si affronta un dislivello di 24 metri, ed è come affrontare un dosso. Negli anni ci sono stati infatti degli incidenti che hanno coinvolto piloti esperti come Jacques Villeneuve (spesso capace di conquistare la pole position su questa pista) e Nigel Mansell.