Di Cronache di Spogliatoio
Aggiornato: 3 Gennaio 2022
Nel calcio non basta il talento. Non basta saper toccare il pallone in un certo modo, essere più veloci dei propri avversari o non sbagliare mai davanti al portiere. Nel calcio, e forse anche nella vita, servono costanza, continuità di rendimento e soprattutto un pizzico di fortuna.
Stephen Ayodele Makinwa è stato un attaccante importante per la Serie A. Ha vestito le maglie di Modena, Atalanta, Palermo, Reggina, Chievo e Lazio nel massimo campionato italiano ma non è mai riuscito ad esplodere del tutto, tra i rimpianti di chi lo ha visto giocare e giura di averne ammirato le immense potenzialità.
La sua carriera, da un momento all’altro, si è fermata di punto in bianco a causa dei tanti problemi fisici. Questo stop è coinciso con la sua esperienza alla Lazio, come raccontato dal nigeriano a lalaziosiamonoi.it: “Prima di arrivare alla Lazio stavo andando molto bene. Il primo anno sono andato abbastanza bene, solo che mi portavo dietro alcuni problemi fisici, e ho patito subito un infortunio al ginocchio. Non abbiamo risolto subito la questione, in quel momento non c’era la possibilità di fare tanti acquisti e quindi ho giocato due anni con un ginocchio che diventava gonfio ogni due allenamenti. Con questo problema era difficile dare continuità sia in allenamento che in partita. Ho un fisico per il quale entro in forma giocando, ma non ho avuto questa possibilità. L’infortunio al ginocchio mi ha limitato, inoltre ho dovuto pagare io l’intervento per risolvere il problema. In una squadra importante quando parti già con un problema è difficile perché ci sono tanti giocatori forti. Nelle ultime due stagioni nella presentazione di inizio anno allo stadio, quando chiamavano il mio nome venivo fischiato, era veramente molto brutto, successe più di una volta”.
Poco affetto intorno e tanti problemi fisici. Tutto questo ha condizionato la sua carriera e non gli ha permesso di dare quello che avrebbe potuto. 5 anni fa ha detto basta, ha appeso gli scarpini al chiodo e iniziato una nuova vita. Qualche mese fa ha preso parte a una start up per lo sviluppo di un’app di allenamento, con un progetto che ha l’obiettivo di innovare lo sport business. Adesso c’è una nuova vita che lo attende, senza mugugni e senza dolore alle ginocchia.
Esiste un luogo sacro fatto di odori nauseabondi e pareti scalcinate, custode di emozioni uniche che ognuno di noi si porta dentro per tutta la vita. Che tu sia un terzino di provincia o il regista della Nazionale, lo spogliatoio è casa tua e Cronache di spogliatoio è il salotto in cui informarti e sfogare la tua passione.