Il calcio romantico e dedito solamente allo spettacolo dei 90’ è, ormai, un ricordo lontano e per certi versi sepolto. Oltre agli ingaggi monstre e cifre di trasferimento da far girare la testa, sono entrate nell’immaginario collettivo le commissioni verso gli intermediari. Vere e proprie mazzate economiche che hanno posto un problema di trasparenza, prima ancora che di costi elevati.

Per questo motivo, la Figc pubblica dal 2015 sul suo sito i dati economici e l’elenco delle transazioni dei campionati professionistici. A spulciare i bilanci dei club si scopre che ognuno fa come gli pare. La Juventus è l’unica che, nei comunicati sulle operazioni di calciomercato, divulga l’entità delle commissioni, per doveri di trasparenza. Ma quali sono i club che spendono di più in assoluto in commissioni?

La top 10 presenta una serie di colpi di scena, ma anche delle risposte scontate visti gli andamenti recenti del calciomercato italiano. Al 1° posto troviamo la JUVENTUS con 28,9 milioni di euro. Le commissioni che più pesano sul bilancio bianconero sono i 3 milioni devoluti per Ramsey, arrivato nel 2019 a parametro zero, i 2,2 per Sarri, esonerato un anno dopo il suo arrivo alla Continassa, e gli 1,9 per Dragusin che, attualmente, possiede il contratto in scadenza con la Juventus nel 2025.

Sullo stesso piano di spesa dei bianconeri si trovano Inter (27,5) con le commissioni dovute agli affari cileni di Vidal e Sànchez, oltre che per l’arrivo di Achraf Hakimi, e la Roma (26). Il Milan, a sorpresa, nonostante i vari acquisti effettuati negli ultimi anni, è riuscito a preservare nei fatti una certa distanza da questa pratica ormai diffusa negli ultimi anni. I soldi spesi dai rossoneri per definire gli accordi di commissione con gli intermediari sono meno della metà rispetto ai club già citati (12,6). Un trend in linea con la politica di austerity dell’ex fondo proprietario, Elliott. Ci sorge spontaneo chiedere, quindi, come sarà la futura gestione RedBird con a capo Gerry Cardinale.

Scorrendo la classifica italiana troviamo in coda poi Atalanta (8,4), Fiorentina (8,3), Sampdoria (7,2), Napoli (6,9), Sassuolo (6,8) e Udinese (6): ovvero tutte tra gli 8 e i 6 milioni, che corrisponde di fatto anche alla media italiana nell’ultima sessione completa di calciomercato (estate – gennaio).

Nel complesso, nel 2021, i club di Serie A hanno speso una somma elevata per le commissioni agli intermediari dei giocatori: 173,8 milioni di soli servizi dei procuratori sportivi. Dato di nuovo in crescita dopo il calo, logico e prevedibile del 2020 derivante dalla pandemia (138).

Ciò nonostante, non si è raggiunto il dato del 2019 (187,9) ma solo perché anche l’anno scorso il settore ha risentito, in parte minore rispetto all’anno precedente, degli effetti del Covid. Ma c’è una considerazione secondaria che tiene banco sul tema: se il giro d’affari del calciomercato è decisamente crollato, visto che non si registrano più spese folli come Neymar (222 mln al Psg) oppure Coutinho (160 mln al Barcellona), non si può fare la stessa proporzione nei costi accessori. Una tendenza confermata a livello globale. Secondo il report Fifa “Intermediaries in International Transfers”, relativo appunto ai trasferimenti internazionali di calciatori, le commissioni per gli agenti arrivano a toccare circa quota 500 milioni di dollari, nonostante la netta riduzione delle spese per i trasferimenti (-13,9%).

Non tutti gli agenti sono ricchi sia chiaro. E non sempre le motivazioni sono cristalline: basti pensare alla vasta zona grigia del calciomercato, a pagamenti che si perdono in paradisi fiscali oppure in contrattazioni ambigue segnate sotto nome di terzi. Ma se rimaniamo all’attività tipica e lecita, le dimensioni economiche sono comunque di un certo rilievo. Lo dicono anche le classifiche di Forbes sugli agenti più pagati al mondo: Citando l’anno 2020 si possono trovare personaggi illustri sul podio calcistico come Jonathan Barnett, fondatore della ICM stellar Sports, Jorge Mendes e Mino Raiola che insieme raggiunsero un ammontare di 331 milioni di dollari di commissioni incassate. Cifre di un altro pianeta.