Cinque anni fa Alessio Dionisi allenava in Serie D il Fiorenzuola e si è classificato quarto nel campionato dilettanti. L’Imolese, club ambizioso che voleva una svolta in Serie C, lo ha chiamato, puntando sulle sue qualità da tecnico. Nella stagione 2018-2019, il club rossoblù è arrivato terzo in classifica, al di là di ogni più rosea aspettativa, interrompendo il sogno promozione solo nella semifinale play-off contro il Piacenza. L’anno dopo, l’attuale tecnico del Sassuolo, ha percorso un altro tratto di strada arrivando nel campionato cadetto, precisamente a Venezia. Qui ha condotto i lagunari ad una salvezza tranquilla, senza patemi, potendo esprimere il suo credo calcistico con giocatori di qualità ed esperienza. Lo scorso anno, infine, l’Empoli lo ha scelto per vincere il campionato e Dionisi non ha deluso le aspettative della dirigenza toscana, dominando dall’inizio alla fine un torneo equilibrato e difficile come la Serie B.

Sassuolo è un punto d’arrivo ma anche un trampolino di lancio, per un tecnico giovane e pieno di idee, che sa come farsi volere bene dai calciatori. Con la vittoria di Milano, Dionisi ha espugnato sia San Siro che lo Juventus Stadium in questa prima parte di stagione, davvero un record niente male per un allenatore al primo anno di Serie A.

I neroverdi sono a metà classifica, con 24 punti dopo 19 gare, ma l’obiettivo è quello di arrivare sempre più in alto, magari provando anche a regalarsi un posto in Europa. In fondo Dionisi 5 anni fa allenava in D ed ora ha sbancato San Siro: proprio lui conosce bene l’arte di spingersi oltre. Ha preso in mano il Sassuolo, che sta vivendo una fase di transizione, per iniziare il proprio ciclo, sempre con l’identità che lo ha contraddistinto.