Non tutti prendono allo stesso modo una sconfitta. C’è chi crede sia meglio dimenticare subito una brutta prestazione, cercando di tenere alta l’autostima dei calciatori, e chi invece punta sull’efficacia di una pesante punizione.

L’artefice dei miracoli Salisburgo e Lipsia Ralf Rangnick, molto vicino in estate ad assumere il ruolo di direttore tecnico del Milan, ha addirittura creato una “ruota della sfortuna” con 12 “punizioni creative” per i suoi calciatori che si rendono protagonisti di comportamenti sbagliati. Il bizzarro gioco prevede queste opzioni:

Assistente per i palloni: gonfiare i palloni, portarli sul campo e pulirli – 30 minuti per sessione.

Assistenza agli allenatori dell’Academy: allenare, con il tecnico di riferimento, una delle squadre giovanili del club, in una giornata libera dagli allenamenti con la Prima Squadra – 4 ore.

Guida turistica per lo stadio: illustrare ai partecipanti dei tour guidati cosa c’è nello stadio, dagli spogliatoi alle tribune, ecc. – 1 ora.

Avere fortuna: nessuna punizione.

Curatore del verde: tagliare e prendersi cura del prato del campo di allenamento – dalle 4 alle 6 ore entro una settimana di allenamento.

Principessa: vestirsi di rosa o con un tutu da ballerina durante l’allenamento – 90 minuti.

Barman: miscelare le bevande prima dell’allenamento, riempire tutte le bottiglie e le borracce – 20 minuti per sessione per una settimana.

Fanshop: lavorare nello store ufficiale del club – 3 ore.

Servizio di cucina: servire le insalate nel bar del club e pulire almeno i tavoli – 30 minuti al giorno.

Addetto ai kit di allenamento: prendersi cura del materiale sporco e pulire gli scarpini dei compagni – 30 minuti.

Bus della squadra: caricare l’autobus della squadra con le borse dei compagni e il materiale da portar via in occasione delle gare in trasferta – 1 ora e mezza;

Regalo per gli impiegati: acquistare dei pensierini per tutti i 60 membri dello staff del RB Lipsia.

Un sistema per limitare i comportamenti sbagliati e, di conseguenza, anche le sconfitte. Decisamente diverso e meno scherzoso l’approccio del presidente della squadra di terza divisione portoghese del Lusitania.

Al termine del primo turno di Coppa del Portogallo, perso per 1 a 0 in casa del Sao Joao Ver, Hugo Mendes ha architettato per i suoi una punizione davvero esemplare.

Il numero 1 del Club ha costretto i calciatori a raggiungere a piedi il proprio stadio di casa, dopo aver chiesto all’autista del pullman della squadra di partire senza di loro. La distanza tra i due impianti, che si trovano entrambi nell’area metropolitana di Oporto, è di circa cinque chilometri. I giocatori del Lusitania sono stati quindi costretti a percorrere la distanza a piedi, mentre parecchi tifosi immortalavano la scena con i telefonini. Un tragitto di circa un’ora, reso ancor più duro dal peso del trasporto di tutto il materiale tecnico. La curiosa iniziativa ha immediatamente fatto il giro del paese. Al quotidiano O’Jogo il presidente Mendes ha dichiarato che a prendere la decisione sono stati gli stessi calciatori. In Portogallo però i giornali scrivono tutt’altro…

Se dovessero perdere 3 a 0 cosa farà? Glielo farà rifare lo stadio?