Accesissima semifinale di Coppa Italia di scena a San Siro tra le due acerrime rivali del campionato italiano, Inter e Juventus. A spuntarla i bianconeri di Pirlo, che grazie alla doppietta del solito Cristiano Ronaldo hanno ribaltato l’iniziale vantaggio nerazzurro di Lautaro Martinez. Una partita avvincente, nervosa e come al solito molto sentita. Da entrambe le parti. Emblema del nervosismo della serata milanese le reazioni dei giocatori alla solita girandola di cambi avvenuta nel secondo tempo. In particolare quelle del centrocampista cileno Arturo Vidal e dell’autore della doppietta CR7. Entrambi i giocatori non hanno gradito le scelte dei rispettivi allenatori di richiamarli in panchina. E non hanno fatto nulla per nascondere il loro disappunto…

Vidal sbotta: “Sempre il 22!”

Al minuto 72 della sfida, con la Juventus in vantaggio per 1-2, Antonio Conte ha deciso di inserire il danese Eriksen in sostituzione di un Vidal piuttosto carico. Forse anche troppo vista l’ammonizione ricevuta verso la fine del primo tempo che lo costringerà a saltare la sfida di ritorno. Alla vista del suo numero di maglia sulla lavagnetta luminosa esposta dal quarto uomo, il cileno non è riuscito a trattenersi dal borbottare: “Sempre il 22! Esce sempre il 22!”. Un nervosismo plateale che è continuato anche in panchina, dove il grande ex della partita ha scalciato tutto ciò che lo circondava e si è seduto lontano dal proprio allenatore. Vedendo la reazione del centrocampista, Conte sul momento si è limitato solamente a lanciargli un’occhiataccia, lasciando probabilmente agli spogliatoi qualsiasi tipo di chiarimento. Poi, ai microfoni dei cronisti al termine del match, ha aperto e rapidamente chiuso la questione: “Quando i calciatori escono non guardo quali sono le loro reazioni – ha sentenziato il tecnico leccese rispondendo alle insistenti domande dei giornalisti sulla reazione polemica del cileno -. Io devo prendere delle decisioni per la squadra, ai calciatori devono star bene punto e basta”.

Le “smorfie” di Cristiano Ronaldo

Maglia diversa, stesso disappunto. Solo che, per esprimere la sua delusione per la sostituzione, Cristiano Ronaldo non ha usato parole, ma ha fatto ben capire i suoi sentimenti con un’evidente mimica facciale. Era il minuto 76, appena 4’ dopo la sostituzione di Vidal, quando Pirlo ha richiamato il portoghese per mandare in campo Alvaro Morata. CR7, match winner della sfida grazie alla doppietta che ha ribaltato il risultato, era da alcuni minuti fuori dalla partita e non stava ricevendo più alcun pallone giocabile. Al momento del cambio il cinque volte Pallone d’Oro si è avviato verso la panchina bianconera apparendo visibilmente contrariato in volto, con un’espressione di disapprovazione e delle smorfie palesi. Il tutto impietosamente immortalato dalle telecamere. Due parole a denti stretti a Pirlo, probabilmente per chiedergli il motivo del cambio, e poi niente più, segno del suo dissenso per la scelta dell’allenatore bianconero. Il quale, inevitabilmente incalzato dalle domande dei giornalisti sull’accaduto, nel post-partita ha provato a spiegare il motivo della sostituzione del fenomeno portoghese, minimizzando su qualsiasi tipo di polemica: “Cristiano insostituibile? Ronaldo è un punto fondamentale della squadra, ma qualche volta può anche rifiatare”, ha spiegato il tecnico bresciano. “Lui è sempre al top e lo ha dimostrato anche questa sera. Cosa gli ho detto? Quando è uscito gli ho detto che doveva rientrare perché c’è una partita importante sabato, e lui deve essere al top, come in questa partita”. Anche con Sarri era avvenuto qualcosa di simile un anno fa e alla fine a farne le spese era stato il tecnico campano esonerato. Andrea Pirlo spera ovviamente in un epilogo diverso.