Capita molto spesso di chiedersi il motivo per il quale alcune Nazionali di calcio usino colori delle maglie totalmente diversi dalle bandiere che simboleggiano il loro stato. Esempio emblematico è la Nazionale Italiana, storicamente vestita di un azzurro in evidente disaccordo cromatico con il tricolore verde bianco e rosso che campeggia sulla bandiera della nazione. Ma l’Italia non è l’unica nazionale presente ad Euro 2020 le cui divise di gioco differiscono dalla bandiera del proprio Paese. Necessari, per spiegare i motivi di queste scelte, alcuni cenni storici.

L’Azzurro dell’Italia

Non tutti sanno che la caratteristica divisa azzurra della Nazionale Italiana fa riferimento al blu Savoia, il colore simbolo della famiglia reale ormai decaduta, che ha regnato sulla Penisola fino all’instaurazione della Repubblica datata 1946.

L’origine di tale sfumatura cromatica risale addirittura al XIV secolo, quando Amedeo IV di Savoia aggiunse l’azzurro al bianco e al rosso come omaggio alla Madonna prima di partire per le Crociate. Nel corso dei secoli, poi, l’uso di questo colore si consolidò, venendo usato nelle prime bandiere e poi nel primo tricolore ufficiale del Regno d’Italia. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e il referendum che sancì la fine della monarchia e l’esilio della famiglia reale, venne definitivamente abbandonato in favore dell’attuale verde, che tuttora affianca il bianco ed il rosso della bandiera italiana. Nel frattempo però la Nazionale aveva già iniziato a vestirsi d’azzurro: risale al 1911 infatti, in una sfida contro l’Ungheria, l’introduzione di questo colore nelle divise italiane. Un colore che è rimasto il simbolo della Nazionale, con i giocatori da allora denominati semplicemente gli “Azzurri”.

La bianca Germania

Nero, rosso e giallo (o meglio oro), disposti in orizzontale. Questo il mix di colori della bandiera della Germania da quando venne introdotta nel lontano 9 Marzo del 1848. La Flagge Deutschlands venne poi adottata ufficialmente come bandiera nazionale dal 1919 e riprende gli storici colori imperiali (simbolo dell’imperatore era un’aquila nera su sfondo giallo), in un mix con quelli dei Lützowsche Freikorps (giallo e rosso), le truppe che lottarono contro l’occupazione napoleonica. Ma perché allora la Nazionale Tedesca gioca vestita di bianco? Perché era il colore della bandiera della Prussia, l’antico stato che diede poi origine nel 1871 alla Germania unificata. Nel corso degli anni il giallo ed il rosso tipici del tricolore tedesco hanno trovato spazio nelle divise della squadra nazionale, ma sempre in maniera marginale. Un’altra particolarità della scelta cromatica della squadra tedesca è l’utilizzo del verde, soprattutto nelle seconde o terze maglie. L’utilizzo del verde veniva erroneamente accostato all’Irlanda, considerata la prima nazionale affrontata dalla Germania nel dopoguerra. Un fatto storicamente falso, dato che le prime nazionali con cui si scontrarono i tedeschi dopo il 1945 furono Austria e Turchia, e solo successivamente ci fu un’amichevole con gli irlandesi. Il verde è invece dal 1900, anno della sua fondazione, il colore della DFB, la Deutscher Fußball-Bund ossia la federcalcio tedesca.

L’Orange dell’Olanda

La terza nazionale presente ad Euro 2020 le cui divise da gioco non richiamano i colori della bandiera di stato è l’Olanda, squadra arancione per antonomasia. Il tricolore olandese è formato da tre strisce orizzontali: rosso, bianco e blu. Di questi colori, nelle maglie della nazionale, nemmeno l’ombra. Il motivo dell’arancione è presto detto: l’evidente riferimento è al nome della famiglia reale olandese, la casa degli Orange-Nassau. Il capostipite del casato degli Orange, Guglielmo, è universalmente considerato come il padre fondatore degli attuali Paesi Bassi.

Guglielmo nacque in Germania ed ereditò a metà del XVI secolo i possedimenti nei Paesi Bassi e il principato d’Orange, nel sud della Francia. Da quel momento divenne Guglielmo d’Orange. Il suo contributo fu fondamentale per la liberazione del Paese dalla dominazione spagnola durante la Guerra degli Ottant’anni. È da quel momento che l’arancione è diventato il simbolo dell’unità nazionale olandese, e tutt’oggi è l’emblema di tutte la nazionali sportive del Paese, compresa quella di calcio.