Kylian Mbappé al centro della contesa. Psg e Real Madrid: una partita non adatta ai deboli di cuore

Il Psg non può perdere. Questa frase, questa partita, questo primo atto non può contemplare errori per i francesi, non dopo quanto fatto dalla dirigenza in questi anni sul mercato.
La rosa del Paris Saint-Germain è stata costruita per vincere la Champions League, ora e subito. Una pressione che sicuramente si farà sentire, ma che non dovrà in alcun modo pregiudicarne la prestazione.
Dopo aver creato la giusta atmosfera, andiamo a scoprire le carte in mano al giocatore simbolo di questo match: Kylian Mbappé

La profezia della madre: “Prendetelo ora o sarete costretti a pagarlo 50 milioni di euro”

Un giovanissimo Kylian Mbappé viene notato da un osservatore e portato di gran fretta al Chelsea per un provino. La sua velocità e la sua tecnica di base impressionarono tutti, ma le sue doti difensive lasciarono più di qualche dubbio.
Il 13enne tornò a Parigi e, pochi giorni dopo, ecco arrivare la telefonata dal club londinese per un secondo test.
La madre di Kylian fu decisa: “Prendetelo ora o sarete costretti a pagare il suo cartellino 50 milioni di euro in futuro. Il mio ragazzo non tornerà di nuovo.
Il Chelsea non accettò e il resto è storia. La mamma non si sbagliava sul valore di suo figlio, o forse si, perché 50 milioni, oggi Mbappé li vale solo di stipendio, almeno secondo quanto offerto dal Real Madrid. 

Le minacce ai giocatori del Barcellona

Esattamente un anno fa il Psg affrontava agli ottavi un’altra squadra spagnola, il Barcellona di Lionel Messi. Al Camp Nou, Mbappé insegnò calcio, e con un ‘hat trick’ portò ai quarti il suo Psg, ma all’interno della gara successe di tutto.
Per 90 minuti Dest e compagni cercarono di fermare in qualsiasi modo “Donatello”, senza mai riuscirci. Ad un certo punto Kylian perse la calma e all’ennesimo fallo e alle seguenti scuse, in perfetto spagnolo disse: “Non toccarmi!”. A difendere Dest, Jordi Alba: “Ti ha chiesto perdono, sei un ingrato!”. Mbappé rispose senza troppi giri di parole: “Ti uccido per strada!”
Marquinhos da una parte e Piquè dall’altra intervennero subito. “Ma chi ucciderai? Ma chi hai intenzioni di uccidere?”

Nel post gara poi non mancarono le frecciatine. Alba infatti dichiarò: “Sta imparando il ragazzo, sta imparando dal peggio, dallo stupido!”. Il riferimento, secondo quanto riportato da tutti i media, era all’ex compagno Neymar, ma sinceramente a noi poco importa.
Comportamento non giustificabile, ma sinonimo di poca esperienza, quell’esperienza che oggi a distanza di un anno servirà tutta al numero 7 per lasciare un segno indelebile nella storia del club francese, prima dell’addio. 

Kylian, perchè esulti in quel modo?

Neymar ancora una volta è presente sul cammino del francese e ora vi spieghiamo il perché. Facciamo qualche passo indietro e torniamo al 2013, alla Champions League e al match tra Barcellona e Celtic. Al Camp Nou va in scena la solita goleada, 6-1 per i blaugrana con una tripletta di un giovanissimo Neymar.
In occasione del terzo gol il talento brasiliano esulta portando le mani sotto le ascelle e incrociando le braccia. Mbappé però, a distanza di anni, spiegò che quel modo di esultare l’aveva copiato dal fratello maggiore che, dopo ogni vittoria alla Playstation, era solito esibirsi in quel gesto.
Ad oggi sono tanti i calciatori di primissima fascia a prendere in prestito questa o quella esultanza in rispetto del giocatore, come ad esempio l’esterno del Liverpool Alexander-Arnold. Del resto, come esulti non è un problema, l’importante è sempre segnare.