Un retroscena di calciomercato che non tutti si ricordano, ma che negli anni ha spoilerato tutto, o quasi, il mercato della Vecchia Signora.
Ma andiamo per gradi.
Gennaio 2019, pochi giorni alla fine della sessione invernale di mercato, e l’allora Direttore sportivo Fabio Paratici si trova all’Hotel Bulgari di Milano per un appuntamento importante.
Non si tratta di una riunione con i vertici bianconeri, ma di un incontro con la dirigenza del Genoa per definire alcune operazioni.

I primi nomi sulla lista affiancati da alcuni numeri (il probabile prezzo dell’operazione) sono infatti obiettivi condivisi e non, dai due club.
Partiamo dal vero motivo di quella conversazione: il ritorno in rossoblù di Stefano Sturaro. Smarcata velocemente la questione ecco l’elenco. Il Ds della Juventus annota i nomi che interessano al Genoa, con le rispettive valutazioni: Demiral dell’Alanyaspor (7 milioni di euro), Sagnan del Lens (3 milioni di euro), Zurkowski (3 milioni di euro), Szoboszlai (prestito con riscatto di 10 milioni) e Zennaro del Venezia sempre a 3 milioni (che poi arrivò a Genova per una cifra simile nell’estate successiva, prima di essere girato in prestito a Venezia e Lucchese). A lato invece Paratici appunta i nomi di due giovani promesse dell’Under 23 che potrebbero presto trovare spazio in club di massima serie. Il primo è Matheus Pereira, un centrocampista centrale brasiliano che nel 2020 viene acquistato dal Barcellona B per una cifra poco superiore ai 7 milioni di euro. Il secondo è Simone Muratore, altro classe ‘98 che deciderà poi di sposare il progetto Atalanta, per poi girare nelle ultime stagioni in prestito in vari club.

Ora arriva la parte della lista che più ci interessa, quella legata alle operazioni di prima fascia. Il primo nome sulla lista dei big è quello di Romero: il centrale difensivo del Genoa era il primo obiettivo per la linea difensiva, uno dei preferiti proprio dallo stesso Paratici. Il valore scritto a fianco al nome è 20 milioni di euro, e sei mesi dopo eccolo arrivare a Torino. Il prezzo lievitò nel girone di ritorno, anche perché l’argentino alzò ulteriormente l’asticella alla voce qualità. 26 milioni di euro più 5 milioni di bonus. Con la maglia della Juve non andò benissimo e l’Atalanta prima e il Tottenham dopo riuscirono a dimostrare che Cristian aveva tutte le carte in regola per comandare il reparto arretrato. Passiamo al secondo nome, quello di Sandro Tonali. Il centrocampista in quella stagione era in forza al Brescia e le sue prestazioni iniziavano a farsi sentire tra i corridoi infiniti del calciomercato. Anche Paratici era interessato al profilo e la valutazione a fianco era di 20 milioni di euro. Il numero 8 fu acquistato 18 mesi dopo dal Milan per una cifra molto simile. 10 milioni versati nelle casse del Brescia per il prestito, poi il riscatto a 6 milioni e 900 mila euro più 3 di ulteriori bonus per un totale di 19 milioni 900 mila euro. Si era sbagliato di poco.
Il terzo nome è quello di Federico Chiesa con una valutazione di 50 milioni di euro. Il talento della Fiorentina arriverà a Torino nell’ottobre 2020 e, tra prestiti, diritti di riscatto e bonus, il valore totale si aggirerà proprio sui 50 milioni di euro. Anche in questo caso Iva Zanicchi sarà contenta: “Ok, il prezzo è giusto!

Il quarto nella lista di sinistra è quello di un certo Nicolò Zaniolo. L’esterno offensivo della Roma era già nei piani della Juventus e le voci che circolavano, non erano proprio del tutto infondate. Il numero 22 giallorosso che oggi si trova al centro del vortice del mercato, era uno dei principali indiziati per il futuro dei bianconeri. Visto che le valutazioni di Paratici fino a questo momento non hanno mai toppato, scopriamo quale valore aveva dato all’operazione. Vicino al nome di Zaniolo compare il numero 40 (inteso come milioni di euro). É proprio questa l’offerta fatta dalla Juve in questi giorni al club di Trigoria, anche se sembrano esserci ancora una decina di milioni di distanza tra domanda e offerta. Le prossime ore saranno decisive per capire se l’operazione si chiuderà con il talento di Massa a Torino e soprattutto a quanto si chiuderà.
Ora ci spostiamo sulla parte destra del pizzino e cerchiamo di fare chiarezza una volta per tutte sulle questioni che in tanti hanno interpretato in maniera sbagliata. Il primo nome è quello di Pjanic, il secondo quello di Savic.

Molti addetti ai lavori a quel tempo ipotizzarono una cessione del bosniaco per assicurarsi il centrocampista della Lazio, Milinkovic-Savic. No, niente di tutto questo, ci dispiace per i tifosi juventini. Fabio Paratici in quei giorni a Milano avrebbe incontrato Fali Ramadani, agente del centrocampista della Juve e di Stefan Savic, difensore dell’Atletico Madrid.
Un appuntamento di cortesia per aggiornarsi sulla situazione di Pjanic e magari sondare la disponibilità del difensore di trasferirsi a Torino, operazione che poi non si concretizzò.
Da questa lista oltre ad aver capito che Paratici sapeva il fatto suo, almeno per quanto riguarda le valutazioni dei giocatori, dall’altra emerge una cosa molto importante. Se Pogba e Di Maria sono opera dell’attuale dirigenza, Zaniolo rimane l’ultimo pallino dell’ex uomo mercato bianconero, che aveva pensato ad una Juve a trazione italiana.