Compie oggi 63 anni Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus degli anni ’80-’90. In nove stagioni in bianconero ha vinto tutto quello che c’era da vincere a livello di club, mentre in nazionale ha avuto meno fortuna, chiuso dall’ex portiere dell’Inter Walter Zenga. Tra i due vi è stata una lunga rivalità che, almeno a livello di maglia azzurra, ha visto prevalere l’attuale tecnico del Cagliari. Personaggio sopra le righe, molto schietto soprattutto durante le interviste, Stefano Tacconi non ha mai fatto sconti a nessuno e dopo l’esperienza calcistica ha provato ad affermarsi in altri ambiti.

Tacconi all’Inter, ma solo di passaggio

Perugino di nascita, Tacconi cresce nelle giovanili dello Spoleto, ma nel 1975 viene acquistato dall’Inter. Il club nerazzurro lo presta prima allo Spoleto in Serie D, poi alla Pro Patria in Serie C. Nell’estate del 1978 viene prestato al Livorno (C1), poi un anno più tardi alla Sambenedettese in Serie B, stavolta a titolo definitivo. I rossoblù retrocedono in C1, ma Tacconi viene notato dall’Avellino, che lo fa esordire in serie A nella stagione 1980-1981. I rapporti dei campani con la Juventus sono ottimi e nell’estate del 1983 i bianconeri non fanno molta fatica a prelevare Tacconi.

I 9 anni alla Juventus

Il nuovo portiere della Vecchia Signora impiega poco a vincere il ballottaggio con Luciano Bodini, prendendo tra i pali il posto che fino a pochi mesi prima era stato di un certo Dino Zoff. Proprio Zoff sarà il suo primo preparatore alla Juve, poi allenatore di club verso la fine della carriera. Nonostante il salto nel club italiano più titolato, Tacconi non lascia trasparire emozioni e si conferma estremo difensore “spericolato”. Dopo aver vinto scudetto e Coppa delle Coppe, però, nella stagione 1984-85 Tacconi attraversa un periodo difficile, corredato anche da tensioni con la società. Il mister Giovanni Trapattoni gli preferisce così il vice Bodini, salvo poi ridargli la titolarità a fine stagione in occasione della finale di Coppa dei Campioni vinta a Bruxelles.

In totale, alla Juventus rimane per 9 stagioni (254 presenze totali) durante le quali vince praticamente tutti i titoli a livello di club: 2 Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale. “L’inizio della fine” della sua avventura juventina si registra nella stagione 1990-1991, con un’annata negativa e frizioni con il nuovo tecnico Gigi Maifredi. La stagione successiva, nonostante il ritorno di Giovanni Trapattoni, è l’ultima di Tacconi in bianconero, scalzato all’età di 35 anni da Angelo Peruzzi.

Al Genoa e poi il ritiro

Nel mercato estivo del 1992 si trasferisce al Genoa, con cui gioca tra alterne fortune un campionato e mezzo, collezionando in tutto 43 presenze. Il 12 dicembre 1994 arriva la rottura definitiva con il club ligure con conseguente rescissione del contratto e fine dell’attività agonistica.

Tacconi in nazionale

Con la nazionale italiana, dicevamo, Stefano Tacconi non ha avuto molta fortuna, chiuso da Walter Zenga, anche se è stato titolare della nazionale olimpica guidata prima da Dino Zoff e poi da Francesco Rocca nel 1988. L’esordio con la nazionale maggiore avviene a giugno del 1987, quando l’estremo difensore umbro ha già 30 anni. Le sue sette presenze complessive arrivano solo in amichevoli o da subentrato. Partecipa come secondo portiere agli Europei di Germania Ovest nel 1988 e ai Mondiali di Italia 1990 e, proprio durante il Mondiale casalingo, in occasione dell’eliminazione in semifinale in favore dell’Argentina, in tanti all’indomani si chiedono come mai il ct Vicini non si sia giocato la carta Tacconi ai calci di rigore, essendo il portiere bianconero più bravo di Zenga sui penalty.

La seconda vita dopo il calcio

Dopo il ritiro, nel 2008 torna a giocare con i dilettanti dell’Arquata, aiutando la squadra a salire di categoria e approdando così in Promozione. Diversi anni prima, nel 1999, tenta l’avventura politica candidandosi alle elezioni europee tra le fila di Alleanza Nazionale, ma non viene eletto. Nel 2005 annuncia di volersi candidare con il Nuovo MSI alla carica di presidente della Regione Lombardia, ma non riesce a raccogliere le firme sufficienti. Nel 2006, infine, ci riprova al comune di Milano, candidandosi con Alleanza Nazionale a supporto di Letizia Moratti, ma ottiene solo 57 voti, non sufficienti per avere il seggio.

Stefano Tacconi ha provato anche la via di cinema e TV, prima di tutto con il film autobiografico “Ho parato la luna”, con il suo ruolo da giovane impersonato da Davide Micillo, allora terzo portiere della Juve. Nel 2003 partecipa al reality show “L’isola dei famosi” su Rai 2, ma viene eliminato già alla seconda puntata. Nel 2008 impersona se stesso in un cameo nel film “Amore, bugie & calcetto”. Di tanto in tanto partecipa in qualità di opinionista durante alcune trasmissioni televisive calcistiche.