Il big match Inter-Juventus si avvicina. Per la prima volta Beppe Marotta e Antonio Conte si troveranno insieme dall’altra parte della barricata e sicuramente avranno fame di rivincita, anche se per ragioni diverse.

Dopo una storia d’amore a tinte bianconere come calciatore e capitano, Antonio Conte è tornato a Torino da allenatore nell’estate 2011. Insieme Conte e la Juventus hanno vinto 3 scudetti prima di interrompere bruscamente il loro rapporto nel luglio 2014, quando Conte decise di lasciare la Juve dopo 3 giorni di ritiro precampionato, parlando di stimoli che erano venuti meno e di “stanchezza psicologica”. In realtà, sotto si celava la sua insoddisfazione per una campagna acquisti non in linea con i suoi desideri, e – pare – con le promesse che gli erano state fatte prima delle vacanze.

Fu un fulmine a ciel sereno per i tifosi della Juventus, molti dei quali non gli hanno mai perdonato quell’addio rocambolesco pur avendo continuato a vincere con Allegri in panchina. Il tecnico salentino, nel frattempo, ha fatto le sue esperienze: è stato in nazionale fino al 2016 e poi due anni in Inghilterra, dove alla guida del Chelsea ha vinto una Premier League e una FA Cup.

La scorsa stagione è invece restato fermo, senza mai nascondere il suo desiderio più grande: tornare a lavorare e vivere in Italia. Per mesi si sono susseguite le voci circa un suo possibile ritorno a Torino per sostituire proprio Massimiliano Allegri, ma alla fine non se n’è fatto nulla. Pare, secondo voci mai confermate, che Conte abbia anche provato a candidarsi per il dopo Allegri non ricevendo alcuna risposta positiva, sentendosi così libero di iniziare la sua nuova avventura con l’Inter; la società e soprattutto il Presidente Agnelli pare non abbia ancora metabolizzato quel divorzio estivo, motivo per il quale ha preferito tenere la porta chiusa.

A volerlo e ad accoglierlo in nerazzurro, Conte ha invece trovato Beppe Marotta, l’amministratore delegato del suo triennio sulla panchina della Juve. 

Marotta ha assunto l’incarico di amministratore delegato dell’Inter meno di un anno fa, appena due mesi dopo essere stato scaricato dal Presidente Agnelli che, nell’ambito di una riorganizzazione societaria, ha deciso di fare a meno della sua esperienza per affidare maggiori responsabilità al suo ex braccio destro, Fabio Paratici, divenuto il nuovo Chief Football Officer del club bianconero.

È ancora fresca nella memoria l’intervista rilasciata da Marotta dopo il fischio finale di una sfida tra Juventus e Napoli – vinta 3-1 dai bianconeri davanti al proprio pubblico – durante la quale annunciò la notizia tra lo stupore generale.

A Milano Marotta e Conte hanno ritrovato un altro protagonista di quel periodo d’oro juventino: il ghanese Kwadwo Asamoah, passato in nerazzurro nell’estate 2018 a costo zero dopo 6 stagioni a Torino. Asamoah non è però l’unico ex di questa sfida in casa nerazzurra. Tra i giocatori rigenerati con l’arrivo di Antonio Conte spicca il nome di Candreva che ha vestito la maglia della Juventus per 6 mesi durante la sciagurata stagione 2009/2010, nella quale i bianconeri arrivarono settimi in campionato guidati da Alberto Zaccheroni, subentrato a Ciro Ferrara nel mese di gennaio.

I bianconeri decisero di non riscattarlo a fine anno, nonostante Candreva si fosse anche messo in evidenza; in quel momento di transizione la Juve prese questa decisione e Candreva finì prima al Parma, poi al Cesena e quindi alla Lazio, dalla quale l’Inter l’ha acquistato nell’estate 2016.

L’ultimo ex di questa sfida è Leonardo Bonucci, cresciuto calcisticamente proprio nell’Inter. Tra il 2005 ed il 2007 il difensore è riuscito, da pilastro della Primavera, a collezionare 4 presenze con la prima squadra allenata da Roberto Mancini: una volta è sceso in campo in campionato e tre in Coppa Italia. Nel suo palmares personale c’è infatti anche lo scudetto 2005/2006, vinto sul campo dalla Juventus e poi assegnato a tavolino all’Inter nell’ambito del processo Calciopoli. Bonucci finì poi fuori dall’orbita interista nell’estate 2009, quando la dirigenza decise di utilizzarlo come pedina di scambio in un’operazione con il Genoa per arrivare a Thiago Motta e Diego Milito.

Quella di domenica sera sarebbe anche potuta diventare la sfida di altri due ex con il dente avvelenato: Mauro Icardi e Paulo Dybala. I bianconeri hanno lungamente inseguito il centravanti ed ex capitano scaricato dall’Inter, ma i dirigenti interisti hanno tenuto duro, continuando a chiedere in cambio il numero 10 della Juventus. Quando è saltato lo scambio Lukaku-Dybala con lo United, sembrava che questa clamorosa operazione di mercato potesse davvero diventare realtà. Alla fine, però, non se n’è fatto più nulla ed Icardi è volato a Parigi proprio sul fotofinish, mentre Dybala è rimasto in bianconero vedendo ridimensionato – almeno per il momento – il suo ruolo all’interno della rosa.