Si è conclusa con il posticipo tra Empoli e Roma (1-2) la sesta giornata di Serie A 2022-2023. Andiamo ad analizzare allora le 10 gare con i migliori e i peggiori del weekend.

Il Napoli vince, ma che fatica con lo Spezia

Si è aperta con la vittoria in extremis del Napoli contro lo Spezia (1-0), sabato alle ore 15:00, la sesta giornata del campionato di Serie A 2022/2023. Protagonista del match Giacomo Raspadori, autore della rete che, nel finale di partita, ha consentito agli azzurri di portare a casa i tre punti. Provvidenziale Rrhamani, che con un intervento nei pressi della linea di porta salva i suoi dal tiro a botta sicura di Kiwior, sul doppio pasticcio di Mario Rui e Meret. Bene anche Di Lorenzo (6,5), che con diverse verticalizzazioni e penetrazioni lungo l’out di destra semina spesso il panico nella difesa avversaria. Bocciato Ndombele (5) che, come nella gara con il Lecce, viene sostituito da Spalletti al termine della prima frazione di gioco: timido, mai propositivo e spesso impacciato, lontano parente del giocatore apprezzato con la maglia del Tottenham. Tra gli ospiti brilla Dragowski, che con una serie di interventi tutt’altro che banali salva i suoi in diverse circostanze. Positiva la partita di Gyasi, che lotta contro i difensori azzurri e sfiora la rete a fine primo tempo. Anonimo Nzola, disastroso Ampadu (5).

L’Inter trema ma torna al successo

Dopo la doppia sconfitta contro Milan e Bayern Monaco, gli uomini di Simone Inzaghi tornano alla vittoria, in casa contro il Torino, grazie alla rete arrivata al minuto 89. Secondo gol consecutivo per Brozovic, dopo quello del vantaggio (poi rivelatosi inutile) nel derby della Madonnina: la partita del centrocampista nerazzurro, però, non è stata affatto positiva. Brilla Lautaro Martinez (7), vero leader della squadra e vicino alla rete in più circostanze. Nota di merito per Handanovic (voto 8), che tiene a galla i suoi in diverse circostanze, con interventi prodigiosi. Poco incisivo Calhanoglu (5,5), costantemente impreciso Dzeko. Nel Torino brillano Vlasic e Linetty. Buongiorno (7) migliore in campo tra i granata, praticamente perfetto negli anticipi e in tutte le letture difensive. Impalpabile Sanabria: lotta come un leone contro la difesa nerazzurra, ma in area di rigore è assente, rendendo sterile qualsiasi avanzata offensiva dei suoi.

Prova di forza del Milan, incubo Sampdoria

Il Milan vince 1-2 a Genova in una partita più difficile del previsto a causa dall’espulsione di Leao, arrivata in apertura di ripresa. Un super Maignan (8, ancora una volta) salva i suoi, con due meravigliosi interventi su Gabbiadini. Incolpevole sulla rete di Djuricic. Prezioso Messias che, al di là del gol del primo vantaggio, aiuta spesso i suoi anche in fase difensiva. Continua a brillare la stella di Giroud (7), ancora una volta decisivo, come nel derby della scorsa settimana: si muove su tutto il fronte offensivo, tiene in piedi da solo il reparto d’attacco rossonero e segna il rigore che consegna i 3 punti alla squadra di Stefano Pioli. Passo indietro per Tonali, che si perde Djuricic in occasione del gol blucerchiato. Croce e delizia (ma questa volta più croce) Leao: dai suoi piedi nasce l’azione del primo gol, ma l’espulsione ingenua rimediata rischia di mettere nei guai i suoi compagni di squadra. Nella Sampdoria non basta la serata di grazia di Djuricic, che segna la rete del momentaneo pareggio e colpisce una traversa nel primo tempo. Bocciati Caputo e Sabiri, invisibili per larghi tratti del match. Male Bereszynski, spesso in difficoltà contro Leao.

Dopo 3 vittorie consecutive, l’Atalanta si ferma e pareggia 1-1 in casa, contro la Cremonese. Nella Dea giganteggia Demiral (7), autore di una prestazione superlativa, e non solo per la rete dell’illusorio vantaggio: l’ex difensore è insuperabile e annulla sia Dessers che Okereke. Koopmeiners (7) si prende sulle spalle la squadra, rendendosi protagonista sia nella fase difensiva che in quella di costruzione del gioco: tutte le migliori azioni dell’Atalanta passano dai suoi piedi. Altra prestazione promettente di Hojlund (6,5). Prestazione sottotono di Muriel, disastroso Musso (5) nell’occasione della rete del pareggio ospite. Chiriches (6,5) migliore in campo per distacco della Cremonese, contro di lui gli attaccanti bergamaschi non hanno scampo. Valeri, ordinato per tutta la partita, ha il merito di realizzare la rete che porta un prezioso punto ai suoi. Gravemente insufficiente Okereke, che non riesce a vincere nessun duello contro la difesa atalantina.

L’Udinese, grazie al successo per 1-3 sul campo del Sassuolo (il quarto consecutivo), continua a volare e si trova ora a 13 punti in 6 giornate. Beto mattatore del match: entra al minuto 68 e ribalta la partita con una doppietta che fa sognare i propri tifosi. Decisivo anche l’ingresso di Samardzic nella ripresa: il giovane calciatore tedesco trova la rete dell’1-2 al minuto 91 e in generale risulta determinante per la fluidità della manovra offensiva friulana. Pereyra è sempre la solita garanzia, Lovric sta diventando una certezza. Da rivedere Ebosse, che commette troppe sbavature in marcatura e sbaglia in occasione della rete del Sassuolo. Per i padroni di casa, positiva la prestazione di Frattesi, che si prende sulle spalle il centrocampo neroverde e realizza la rete del vantaggio. Strepitoso Laurientè (7,5), che serve a Frattesi un cioccolatino sull’1-0. Lopez confusionario, Pinamonti non riesce mai a liberarsi dalla marcatura avversaria.

Finisce 1-1 tra Lecce e Monza, con gli ospiti che riescono così a conquistare il loro primo punto della stagione. Gonzalez, entrato nella ripresa al posto di un impalpabile Helgason, impiega solo 3 minuti a segnare la rete del pareggio, risultando decisivo in mezzo al campo. Partita di sacrificio e dinamicità per Ceesay e Banda: dal lato di quest’ultimo si sviluppano le principali manovre offensive dei pugliesi. Bistrovic pasticcia, Pezzella perde il duello con Birindelli. Per il Monza, provvidenziale Di Gregorio (7,5): dopo 90 minuti di nulla (incolpevole sul gol del Lecce) nei minuti di recupero compie due interventi che permettono alla sua squadra di tornare in Lombardia con il primo punto stagionale. Pessina accende la luce del centrocampo brianzolo, Rovella (6,5) mette ordine. Sensi trova un gran gol su punizione, poi piano piano si spegne. In affanno Izzo.

Arnautovic non si ferma più

Il Bologna batte 2-1 la Fiorentina in rimonta e conquista 3 punti importantissimi ai fini della classifica e del morale. Dopo un primo tempo sottotono, nella ripresa si accende Barrow: prima segna la rete del pareggio, poi va vicino alla doppietta personale. Impressionante Arnautovic (7,5), vero leader di questo Bologna, capace di trascinare la squadra al successo, anche grazie alla rete del vantaggio realizzata al minuto 62. Kasius si rende protagonista del match, servendo l’assist per il gol del vantaggio e annullando Sottil: niente male per un 19enne. Medel è un muro invalicabile. Schouten non riesce mai a entrare davvero in partita. Nella Fiorentina si salva Martinez Quarta, autore della rete del momentaneo vantaggio. Bene anche Bonaventura, sempre al centro della manovra della sua squadra. Bocciato Igor, che regala il pareggio a Barrow e in 6 minuti riceve due cartellini gialli. Domenica no per Barak e Kouamé (5 per entrambi).

Dopo la sconfitta contro il Napoli, la Lazio batte 2-0 il Verona e si porta a 11 punti in classifica. Immobile solito goleador, si fa sempre trovare al posto giusto nel momento giusto. Milinkovic-Savic continua a essere il metronomo di questa squadra: l’assist con cui serve Immobile al minuto 68 è un vero e proprio gioiello, le sue verticalizzazioni sono un invito a nozze per il reparto offensivo biancoceleste. Luis Alberto ancora decisivo, e ancora una volta partendo dalla panchina: è suo il gol del 2-0 che chiude definitivamente i giochi. Il suo ingresso garantisce maggiore imprevedibilità al gioco laziale. Preciso e ordinato Casale, ex dell’incontro, molto bene Hysaj. Troppo lento e compassato Marcos Antonio (5,5). Nel Verona si salva Kallon, unico a provarci là davanti. Coppola sempre diligente in marcatura, Montipò salva più volte i suoi e non può fare nulla sue due marcature della Lazio. Henry è un fantasma, Lazovic viaggia a corrente alternata.

La Juventus recrimina, la Salernitana festeggia

Succede di tutto all’Allianz Stadium nella sfida tra Juventus e Salernitana, terminata 2-2, dopo che la prima frazione di gioco si era conclusa sullo 0-2 in favore degli ospiti. Sono in pochi a salvarsi nei bianconeri, autori di una prestazione opaca, nonostante la rimonta nei minuti finali. Milik (6,5) migliore in campo della Vecchia Signora: entrato a inizio ripresa, cambia il volto della partita, colpendo una traversa e trovando allo scadere la rete del 3-2, poi ingiustamente annullata. Già ammonito, viene espulso per essersi tolto la maglia in occasione del terzo gol. Positiva la prestazione di Kostic che, nonostante qualche errore di troppo, serve sulla testa di Bremer il pallone che porta alla prima rete bianconera. Bonucci sbaglia il rigore ma segna sulla ribattuta: difensivamente parlando non commette grandi sbavature. Peggiore in campo Cuadrado, che dà vita a un primo tempo da film horror: è suo il grossolano errore da cui nasce il vantaggio della Salernitana. Quando si sposta a sinistra fa intravedere qualcosa di buono, ma viene espulso nel parapiglia finale. Partita da dimenticare per McKennie, nettamente saltato da Mazzocchi (7) in occasione del primo gol degli ospiti: vaga spesso per il campo senza una precisa collocazione. Ennesima prestazione disastrosa per Kean, spesso fischiato dai suoi stessi tifosi. Nella Salernitana spicca Candreva, autore del gol dell’ex e, più in generale, di una partita fatta di tanta corsa ed esperienza. Fortunato in occasione della rete annullata a Milik. Mazzocchi incontenibile, Dia immarcabile. Piatek, alla prima da titolare con la maglia della Salernitana, si dimostra freddissimo dal dischetto. Male Vilhena, che commette un errore grossolano in occasione del rigore concesso alla Juventus.

Con il successo della Roma (1-2) a Empoli si chiude la sesta giornata del campionato di Serie A. Dybala (7) illumina i giallorossi con un gol, un assist e tante giocate di grande qualità. Abraham commette tanti errori, ma ha il merito di siglare la rete che vale i 3 punti al minuto 71. Preciso Ibanez, incoraggiante Spinazzola nella ripresa. Irriconoscibile Pellegrini (5), che sbaglia un rigore e non riesce mai a entrare davvero nel match. Matic ancora lontano dalla miglior forma. Super Vicario (7) nell’Empoli, autore nel finale di due interventi miracolosi su Bove e Belotti che consentono ai suoi di continuare a sperare nel pareggio. Tra i migliori in campo Bandinelli, che segna la rete dell’1-1 e non si tira mai indietro quando c’è da lottare. Satriano cerca spesso lo spazio e la giocata: solo il palo, nella prima frazione di gioco, gli nega la gioia del gol. Pjaca si vede poco, Cacace – entrato al minuto 53 – sbaglia praticamente tutto e regala anche un rigore alla Roma. Troppo timido Lammers.