Si è aperto con due pareggi a reti bianche il weekend della seconda giornata di Serie A. Udinese e Salernitana, così come Torino e Lazio si sono spartite la posta al termine di gare che non sono state propriamente uno spot per il calcio. Sono prevalsi i tatticismi soprattutto nel match dell’Olimpico, dove le occasioni da gol si sono viste davvero col contagocce. Meglio i granata di Juric per intensità di pressing e voglia di arrivare, mentre Sarri ha ancora tanto da lavorare vista anche la vittoria striminzita del debutto contro il Bologna. Bene le difese di entrambe le squadre: tra i flop Zaccagni, dal quale la Lazio e i suoi tifosi si aspettano sicuramente di più.

Più azioni da gol alla Dacia Arena, dove si sono visti maggiori ribaltamenti di fronte e alla fine Sottil e Nicola sono tornati a casa entrambi con il primo punto della stagione. Peggiore della partita il bianconero Perez, che si fa espellere in maniera alquanto ingenua.

Il ritorno di Berardi e la conferma di Barella

Primi tre punti per il Sassuolo che, dopo la sconfitta contro la Juventus al debutto, ha avuto la meglio sul Lecce con il minimo scarto. Protagonista assoluto della partita Domenico Berardi, autore di una rete pregevole e di giocate di qualità superiore alla media per tutto il match. Dopo la brutta pagina di Coppa Italia contro il Modena, il recente rinnovo di contratto sembra aver dato nuova linfa al fantasista calabrese. Torna a casa col sacco vuoto il Lecce di Baroni ma, dopo la sconfitta contro l’Inter, i salentini hanno dimostrato di nuovo di valere più di quanto i risultati non abbiano detto fin qui.

Tutto facile per l’Inter, che ha fatto meno fatica dell’esordio, sbarazzandosi agevolmente dello Spezia di Luca Gotti. Tra i nerazzurri, una menzione particolare meritano gli autori dei gol, ovvero Lautaro, Calhanoglu (abbastanza spento fino alla marcatura) e Correa, ma Barella e Lukaku sono stati troppo preziosi per il concerto di Simone Inzaghi. Tra i liguri, purtroppo, non si salva nessuno con Gotti che aveva impostato una gara di difesa e ripartenza non rivelatasi strategia vincente.

Napoli: è già nata una stella

È al Maradona di Napoli, però, che brilla la nuova stella della Serie A, ovvero Khvicha Kvaratskhelia. Il 21enne georgiano ha messo a segno una doppietta contro il Monza, gara nella quale hanno trovato giustamente gloria anche Osimhen (imprendibile nelle sue ripartenze) e il difensore Kim. L’attaccante esterno, però, merita la palma di migliore in campo in assoluto: in due partite di Serie A, ha già segnato in tutti i modi, di destro, di sinistro, di testa. Tutti gol d’autore che potrebbero far presto dimenticare un certo Insigne dalle parti del Maradona.

I programma domenicale si è completato con tre pareggi. Quello a reti bianche tra una stanca Fiorentina (per via del match di Conference League a metà settimana) e l’Empoli. Paolo Zanetti ha confermato di essere allenatore molto preparato, impostando una gara tatticamente perfetta contro i viola, portando a casa il primo punto della stagione dopo l’avvio con sconfitta di La Spezia. Disastroso Luperto, che si fa mandare fuori per un fallo da ultimo uomo su Jovic.

Brilla Arnautovic in Bologna-Verona: l’austriaco mette a segno la rete del momentaneo 1-0 e serve anche un assist per Orsolini in occasione della rete annullata per fuorigioco. L’ex Inter è di un’altra categoria e si vede, ma non basta per portare a Mihajlovic i primi 3 punti della stagione: Cioffi ringrazia Henry, autore del pari, ma soprattutto un Ilic che si conferma letteralmente uomo ovunque.

Milan con le polveri bagnate

Finita 1-1 anche la sfida del Gewiss Stadium tra Atalanta e Milan. Punzecchiato da Gasperini, Malinosvkyi ha trovato una rete delle sue e concluso altre volte pericolosamente all’indirizzo di Maignan. Il migliore in campo dei bergamaschi è uscito dal campo con l’ovazione del pubblico, ma è da capire se si troverà un accordo per andare avanti o se si consumerà il divorzio. Tra le fila del Milan, invece, è stato Bennacer a togliere le castagne dal fuoco con un gol arrivato al termine di un’azione insistita da parte sua. Un toccasana in una serata in cui tutti i calciatori offensivi del Diavolo hanno dimostrato di avere le polveri bagnate: male Leao e Rebic, qualcosina in più hanno fatto vedere al loro ingresso Giroud e Origi.

Nei posticipi di ieri, Smalling ha piegato una coriacea Cremonese all’Olimpico, ma la Roma non ha ancora visto il vero Dybala in due partite. L’argentino è rimasto a secco anche ieri e ha finito la benzina molto presto. Insomma, la Joya non è ancora tornato a fare quelle giocate che lo avevano contraddistinto al Palermo e nei primi anni alla Juve. Complimenti ad Alvini, arrivato a Cremona in estate al posto di Pecchia e che ha già dato ai suoi volenterosi ragazzi un’identità di gioco ben precisa.

Juve rimandata

Finita a reti bianche, infine, la sfida di Marassi tra la Sampdoria e la Juventus: tra i bianconeri i migliori sono stati Perin (miracoloso ad inizio gara) e il subentrato Miretti, classe 2003 che gioca già con la personalità di un veterano. Pochi palloni giocabili per uno spento Vlahovic (solo tre nel primo tempo), mentre a centrocampo a preoccupare Allegri è soprattutto un Locatelli troppo flop per essere vero.