Sabato 23 novembre alle ore 18 a San Siro andrà in scena Milan-Napoli, una sfida tra due squadre protagoniste assolute tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90. Da allora è passato molto tempo e sono successe tante cose. Il Napoli ha vissuto un lunghissimo periodo buio, culminato con la retrocessione in Serie B e poi con il fallimento dalle cui ceneri nel 2004 è nato il Napoli di De Laurentiis, tornato in breve tempo ad avere un ruolo di primo piano. Il Milan, nel frattempo, ha continuato a vincere in Italia e soprattutto in Europa, ma adesso è da almeno 7 anni che è piombato in una spirale negativa. Si sono susseguiti giocatori, allenatori e proprietà, ma i rossoneri non sono mai riusciti a rialzarsi tornando al centro del palcoscenico; lo Scudetto del 2010/11 è diventato ormai solo un ricordo sbiadito.

Il Napoli, invece, è da almeno una decina d’anni che lotta per le posizioni di vertice ed ha iniziato questa stagione con l’obiettivo dichiarato di contendere lo Scudetto all’Inter e, soprattutto, alla Juventus. Le cose però non stanno andando come previsto: dopo 12 giornate gli azzurri hanno già accumulato 13 punti di ritardo dai bianconeri, che guidano la classifica da imbattuti, con un punto di margine sull’Inter.

La stagione del Milan è iniziata anche peggio. I rossoneri in estate hanno dovuto rinunciare a partecipare all’Europa League, accordandosi con la Uefa per sanare la loro situazione dopo le violazioni del fair play finanziario. Dopo un restyling della rosa si erano però posti l’obiettivo di conquistare un posto in zona Champions League per ricostruire le fondamenta del suo progetto sportivo. Le cose, però, stanno andando molto diversamente perché il Milan è attualmente 14esimo in classifica a -11 dalla zona Champions, con appena 4 punti di margine su quella retrocessione.

Il rendimento di Milan e Napoli

In 12 giornate i rossoneri hanno conquistato appena 13 punti, frutto di 4 vittorie, 1 pareggio e 7 sconfitte. Il rendimento della squadra è disastroso; quello di quest’anno è stato il peggior inizio di stagione dal campionato 1941/42, nel quale il Milan allenato da Mario Magnozzi chiuse al decimo posto su 16 partecipanti con 4 punti di vantaggio proprio sul Napoli, che quell’anno retrocesse in Serie B in compagnia del Modena. 

Decisamente allarmante è il rendimento offensivo del Milan, capace di segnare fino ad ora solo 11 gol, ovvero una media di 0,92 a partita. Solo in due occasioni i rossoneri sono riusciti a segnare 2 gol: nel pareggio casalingo contro il Lecce e nella vittoria esterna sul Genoa. In Serie A sono solo 5 le squadre ad aver segnato meno gol del Milan, 3 delle quali occupano gli ultimi 3 posti della classifica.

Neanche il passaggio dalle mani di Marco Giampaolo a quelle di Stefano Pioli ha portato giovamento. Con l’ex tecnico della Sampdoria sono arrivate 3 vittorie e 4 sconfitte, mentre con l’attuale allenatore i rossoneri hanno collezionato 1 vittoria, 1 pareggio e 3 sconfitte. La media punti è addirittura peggiorata passando dagli 1,28 a partita agli attuali 0,8.

Facendo le dovute proporzioni, il Napoli non se la passa tanto meglio. I suoi 19 punti sono frutto di 5 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Il rendimento degli azzurri è crollato nell’ultimo mese, nel quale hanno messo insieme una vittoria, tre pareggi e una sconfitta, accumulando così l’attuale forte ritardo dalle posizioni di vertice della classifica. In Champions League le cose sono andate solo leggermente meglio perché la squadra di Ancelotti è riuscita a conquistare 4 punti nella doppia sfida con il Salisburgo, perdendo comunque il primato nel girone dopo l’1-1 del San Paolo dello scorso 5 novembre, che ha anche tenuto aperto il discorso qualificazione.

Questo inizio di stagione del Napoli ha messo in evidenza una certa fragilità difensiva lontano dal San Paolo. In trasferta i partenopei hanno infatti incassato 11 dei 15 gol subiti, conquistando appena 8 punti sui 18 a sua disposizione.

Punti deboli e punti di forza delle due squadre

È difficile individuare i punti di forza di questo Milan, semplicemente drammatico per quanto ha fatto vedere fino ad ora. Il rendimento dei difensori è stato però quello meno deludente visto che i 16 gol incassati valgono il nono posto nella classifica delle migliori difese del campionato. Ad incidere positivamente non è stata certamente la fase difensiva nel suo complesso, quanto invece il rendimento di singoli interpreti come Donnarumma e Romagnoli, capaci di tenere a galla la loro squadra in diverse occasioni evitando tracolli umilianti.

Il punto debole dei rossoneri è sicuramente l’attacco. Il polacco Piatek, fattore decisivo nella seconda metà della scorsa stagione, sta mettendo in mostra un’inattesa sterilità sotto porta. Dall’inizio dell’anno ha segnato solo 3 gol, due dei quali su calcio di rigore. Lo stesso si può dire di Suso e del giovane Leao, entrambi con un solo gol al loro attivo. Tra i giocatori dalle caratteristiche offensive il migliore nel complesso è stato il turco Calhanoglu che, pur avendo giocato la metà delle gare da mezzala, è a quota 2 gol in campionato. In ogni caso l’ex Leverkusen non ci sarà contro il Napoli perché squalificato, lasciando presumibilmente spazio a Jack Bonaventura, sceso in campo fino ad ora solo per giocare qualche scampolo di partita al rientro dopo l’operazione al ginocchio dell’anno passato.

Il punto debole del Napoli, invece, è senza dubbio la fase difensiva deficitaria, messa in evidenza soprattutto nelle prime due giornate, nelle quali gli azzurri hanno segnato e subito 7 gol: vittoria per 4-3 sulla Fiorentina e sconfitta per 4-3 contro la Juventus. Per cercare di risolvere il problema Ancelotti ha deciso di schierare i suoi con il 4-4-2, chiedendo ad Insigne e Callejon di giocare come esterni di centrocampo sacrificandosi in copertura. Il Napoli ne ha sicuramente giovato riuscendo ad occupare meglio il campo in fase di non possesso palla, rinunciando però ad una buona dose di imprevedibilità in fase offensiva che ha inciso sul rendimento in zona gol.

Al di là dei problemi di campo, sia il Milan che il Napoli stanno vivendo un momento difficile a livello psicologico. L’ambiente dei rossoneri è sicuramente depresso e i giocatori sono un po’ schiacciati dal peso della maglia e dalle aspettative della piazza, che per DNA è abituata a lottare per le posizioni di vertice.

Il clima in casa partenopea è allo stesso modo poco sereno. La scarsa continuità di risultati e i forti attriti tra giocatori e proprietà hanno contribuito a creare un clima poco idilliaco con la tifoseria, sempre ansiosa di vedere la propria squadra fare il definitivo salto di qualità. Essere così lontani dalla vetta dopo appena 12 giornate, ovviamente, non piace ad una tifoseria sempre più esigente, per la quale una qualificazione in Champions League non è più un risultato da celebrare.

In definitiva, Milan-Napoli sarà una partita molto delicata per entrambe le squadre; quasi un match da ultima spiaggia dopo il quale sarà molto difficile rialzarsi in caso di sconfitta. I 3 punti in palio servono assolutamente sia ai rossoneri che agli azzurri, che avrebbero parimenti poco giovamento da un pareggio. È lecito aspettarsi una partita nervosa, nella quale l’arbitro Orsato avrà il suo bel da fare per tenere a bada i giocatori in campo.