La Serie A si ferma fino al 4 gennaio, quando le ostilità riprenderanno dopo la lunga sosta per il Mondiale in Qatar. Ci saranno da giocare ancora 4 giornate del girone d’andata, che sembra però già avere un padrone indiscusso e che vola verso il titolo, seppur platonico, di “campione d’inverno”.

Napoli: Spalletti merita un bel 10

Stiamo parlando del Napoli di Luciano Spalletti, che merita un bel 10 per quello che ha fatto fin qui. Primo in classifica con 8 punti di vantaggio sulla seconda, ma anche qualificato agli ottavi di Champions League da primo classificato davanti al Liverpool, il club partenopeo ha vinto 13 volte su 15 in Serie A, dominando letteralmente in lungo e in largo. Devastante l’impatto con il nostro calcio di Khvicha Kvaratskhelia (9), sconosciuto ai più fino a qualche mese fa, ma è davvero impossibile trovare fin qui uno sotto la sufficienza tra le fila dei campani. Il tecnico toscano ovviamente merita un 10 per il lavoro svolto fin qui, anche perché chiunque scenda in campo non fa cambiare qualità del gioco proposto e risultato finale. A parte Osimhen (8), che si conferma il solito trascinatore con le sue sgroppate, promossi anche tutti i nuovi, da Kim (7,5) a Raspadori (7), senza dimenticare il sempre prezioso Simeone (7).

Pioli giustamente insoddisfatto

Al secondo posto si trova attualmente il Milan, ma Stefano Pioli (6,5) è stato tranchant qualche giorno fa: i rossoneri non sono affatto contenti di trovarsi a -8 dal Napoli. Ovviamente, la graduatoria dipende più dall’exploit dei partenopei che dai demeriti del club meneghino, che comunque non sembra essere negli ultimi tempi la squadra brillante atleticamente e dal punto di vista del gioco, a cui siamo stati abituati. Il ‘Diavolo’ sembra Giroud (8) dipendente dal punto di vista realizzativo, mentre è rimandato il nuovo innesto Origi (5,5). Può sicuramente fare di più Leao (6,5), che nelle ultime uscite ha avuto un rendimento piuttosto discontinuo per un elemento della sua caratura. Bocciato Charles De Ketelaere (5), che non è ancora riuscito ad integrarsi nel gruppo dei campioni d’Italia.

La Juve rinasce, ma l’avvio è da film horror

Voto 6,5 per la rinascita, ma la stagione della Juventus, risalita al 3° posto con le ultime 6 vittorie di fila, non può essere soddisfacente per quelle che erano le aspettative estive. I bianconeri dovevano essere la prima antagonista del Milan per lo scudetto, invece si trovano a -10 dalla vetta e per giunta fuori ai gironi di Champions League. I nuovi acquisti, quelli più attesi, non hanno praticamente fatto la differenza, se si pensa che Pogba non ha mai giocato e Di Maria (5,5) è stato più in infermeria che in campo, mostrando solo a sprazzi il suo infinito talento. Non sta facendo rimpiangere de Ligt l’ex granata Bremer (7,5) e si è integrato subito il serbo Kostic (7). Crescono bene i giovani Miretti e Fagioli, 6,5 ad entrambi, ma il vero dominatore del centrocampo è stato fin qui Rabiot (7,5), che ha imparato anche a segnare come mai aveva fatto prima in Italia. Bene anche Milik (6,5), rimandato Vlahovic, alle prese con una fastidiosissima forma di pubalgia.

Lazio e Inter: imperativo scendere dall’altalena

A ridosso dei bianconeri si trovano appaiate ad una sola lunghezza Lazio e Inter, con i nerazzurri protagonisti di una rimonta importante dopo un avvio di campionato sull’altalena. Senza Lukaku (5,5) alle prese con diverse noie muscolari, Simone Inzaghi si è aggrappato alla coppia composta da Lautaro (7,5) e Dzeko (7), oltre che all’estro di Calhanoglu (7), riscoperto regista anche per via della lunga assenza di Brozovic. Positivo l’innesto di Acerbi (6,5), che si sta rivelando molto utile alla causa, mentre non sta rendendo sui suoi livelli Bastoni (5,5). Quanto ai biancocelesti di Maurizio Sarri, sono stati protagonisti di un rendimento fin qui altalenante, che ad un certo punto sembrava poter far rientrare i capitolini nella lotta scudetto. Troppo dipendente da Immobile (6,5), la Lazio sta mancando in alcuni uomini chiave del recente passato, come Luis Alberto (5,5), il cui rapporto con il tecnico sembra essere compromesso a lungo termine. Sui suoi standard Milinkovic-Savic (6,5), mentre Zaccagni (6,5) e Felipe Anderson (7) stanno facendo il loro, ma sembra sempre che questa squadra sia un’incompiuta probabilmente anche a causa di una rosa incompleta.

Roma e Atalanta, così non va

Voto 5,5 sia a Roma sia all’Atalanta, che si trovano appaiate a quota 27 punti e negli ultimi tempi non hanno saputo più vincere. Ai giallorossi probabilmente è pesata molto l’assenza di un decisivo quanto fragile Dybala (6,5), mentre Zaniolo (6), non ha ancora mostrato la personalità che dovrebbe avere un elemento con le sue qualità. Spento Abraham (5), che ha anche perso il treno per i Mondiali. Quanto alla Dea, dopo un avvio di stagione in linea con il precedente ciclo, non è riuscita a trovare linearità di prestazioni, soprattutto a causa di una difesa colabrodo e al rientro tardivo di Zapata, alle prese ancora con infortuni. Emerge il giovane Scalvini (6,5), ormai a tutti gli effetti un titolare.