La Juventus batte la Lazio per 3-1, sale a quota 10 punti e lancia un messaggio chiaro al campionato: per lo scudetto bisognerà considerare assolutamente anche i bianconeri. Partita quasi perfetta da parte degli uomini di Allegri, sempre padroni del campo, esaltati da una doppietta di Vlahovic (stupendo il secondo gol) e da un gol di Chiesa. Lazio quasi mai pericolosa, episodico il gol di Luis Alberto su un errore in fase di impostazione di Bremer.

La cronaca del match

Allegri si affida ai volti noti, undici su undici reduci dallo scorso campionato. Recuperato Chiesa, riecco la coppia d’attacco titolare con Vlahovic. Abbastanza conservatore nelle scelte anche Sarri, che lascia in panchina Guendouzi e conferma Kamada, per il resto è la Lazio dell’anno scorso.

La Juventus è subito aggressiva e si assiste a un primo quarto d’ora di dominio assoluto bianconero, che porta al vantaggio di Vlahovic al 10′: prezioso assist di Locatelli trasformato in gol da un gesto tecnico delizioso del centravanti serbo. Dall’altra parte non è la stessa Lazio che si è vista al Maradona prima della sosta: non ha la stessa precisione nel giro palla e nelle sovrapposizioni. Unico lampo biancoceleste nel primo tempo un sinistro di Kamada che Szczesny alza in angolo. La Juve al 26′ raddoppia: “azione alla mano” stile rugby che libera al tiro Chiesa che, con un sinistro sul primo palo, realizza la seconda rete.

Si riparte nella seconda frazione con Luca Pellegrini al posto di Hysaj (problema all’occhio sinistro) e soprattutto Rovella al posto di Cataldi. Sono i due tentativi di Sarri per scuotere la sua squadra, ma è ancora la Juve a uscire meglio dagli spogliatoi e a sfiorare il terzo gol per due volte in pochi secondi: doppio colpo di testa di Rabiot, doppia risposta (nessuna delle due facile) di Provedel. Ma proprio quando la Juve sembra poter amministrare agevolmente la gara, al 64′ i bianconeri perdono una palla sanguinosa durante una costruzione dal basso per un malinteso tra Bremer e Cambiaso, Luis Alberto la riceve proprio sulla sua piastrella e di interno destro a giro la mette all’incrocio per il 2-1.

Ma la speranza dei biancocelesti di pervenire al pareggio dura poco: al 67′ la palla esce verso destra dove c’è McKennie che, con un preciso cambo gioco, trova Vlahovic sul vertice destro dell’area di rigore della Lazio, l’attaccante serbo mette giù di petto e ancora con il piede debole, il destro, batte Provedel con un preciso tiro dal limite.

In un attimo la Lazio passa da una mezza speranza a una sorta di rassegnazione che nemmeno i cambi in attacco (Castellanos per lo spento Immobile e Pedro per Felipe Anderson) riescono a scuotere perché la manovra biancoceleste rimane lenta e involuta. Negli ultimi minuti Allegri regala standing ovation a Vlahovic e Chiesa, inserisce Milik e Kean, dà un po’ di spazio a Weah e gestisce il finale di partita con una maturità che la Juve non mostrava da tempo e che manda un segnale preciso alle rivali per lo scudetto.

Il tabellino di Juventus-Lazio

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie (27′ st Weah), Miretti (14′ st Fagioli), Locatelli, Rabiot, Kostic (14′ st Cambiaso); Vlahovic (38′ st Kean), Chiesa (38′ st Milik). Allenatore Allegri. A disp.: Perin, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, Cambiaso, Nicolussi Caviglia, Yildiz, Iling Junior.

LAZIO (4-3-3):  Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj (1′ st Luca Pellegrini); Kamada (33′ st Guendouzi), Cataldi (1′ st Rovella), Luis Alberto; Felipe Anderson (28′ st Pedro), Immobile (23′ st Castellanos), Zaccagni. Allenatore Sarri. A disp.: Sepe, Mandas, Patric, Gila, Vecino, Lazzari, Isaksen.

Arbitro: Maresca

Marcatori: 10′ pt Vlahovic (J), 26′ pt Chiesa (J), 19′ st Luis Alberto (A), 22′ st Vlahovic (J)

Ammoniti: Miretti, Bremer, Gatti, Cambiaso, Vlahovic (J), Luca Pellegrini (L)