L’emergenza sanitaria italiana legata al Covid-19 ha chiamato a raccolta molti atleti e società di Serie A, che si sono stretti nell’intento di supportare le risorse ospedaliere di varie strutture della penisola. Una squadra formata da tutte le società, unite sotto la bandiera della solidarietà: c’è chi ha donato strumentazioni, chi ha prestato la propria immagine per promuovere una raccolta fondi, chi ha promosso l’allestimento di interi reparti per il trattamento dei casi di terapia intensiva.

Società in prima linea

L’Inter e il Gruppo Suning hanno deciso di donare alla Protezione Civile 300mila mascherine ad uso medico e altri prodotti sanitari. Un’iniziativa che ha mosso anche giocatori e staff tecnico della società, che hanno lanciato la campagna di crowdfoundig “Together as team”, per raccogliere fondi da destinare al dipartimento di Scienze biomediche e cliniche dell’ospedale Sacco di Milano.
Attivissima anche la sponda rossonera di Milano: il Milan, per voce del proprio amministratore delegato Ivan Gazidis, ha fatto sapere di avere devoluto 250mila euro in favore dell’AREU (Azienda regionale emergenza urgenza). I giocatori hanno contribuito alla causa donando un giorno del proprio stipendio.

La Roma ha raccolto 50mila euro attraverso la sua fondazione, RomaCares, da devolvere all’Ospedale Spallanzani per l’acquisto di materiale medico. Ha fatto sapere inoltre, attraverso un comunicato, che donerà migliaia di mascherine alla stessa struttura su indicazione della Protezione Civile Nazionale.

Non solo Serie A, tra le società scese in campo a sostegno delle realtà ospedaliere territoriali. Il Como, oltre a donare 100mila euro all’Ospedale Sant’Anna, ha lanciato un’iniziativa per i propri tifosi: contestualmente all’annuncio delle modalità di rimborso per le partite non disputate, i lariani hanno fatto sapere che il denaro derivante da tutte le richieste non esercitate verrà donato al Sant’Anna: per ogni euro non ritirato il Como ne aggiungerà due, in modo da dare un aiuto concreto e reale alla città e al territorio.
“Le squadre che contano oggi stanno giocando negli ospedali”, queste le parole con cui dirigenza e giocatori del Piacenza si sono impegnati a dare il proprio supporto, donando presidi medici essenziali.

La stessa Federcalcio si è impegnata in prima linea per fare la sua parte, donando 100mila euro allo Spallanzani di Roma e lanciando la campagna “Le regole del gioco“, un vademecum promosso dal CT Roberto Mancini e dai giocatori della Nazionale, per sensibilizzare le persone su quali siano le regole di buon comportamento da tenere per evitare la diffusione del contagio.

Petagna, Bernardeschi e gli altri: a supporto degli ospedali

Tra i primi a scendere in campo a sostegno delle strutture ospedaliere è stato Andrea Petagna della Spal, annunciando il proprio impegno con un post su Intagram: “Ho avuto la fortuna di trasformare la mia passione nel mio lavoro e di guadagnare tanti soldi. Oggi più che mai sento la necessità di aiutare chi ne ha bisogno. Per questo ho creato un movimento, il nostro movimento: #NonLasciamoIndietroNessuno, perché in Italia non ci possono essere pazienti di seria A e pazienti di serie B. Chiunque è a rischio, di qualsiasi età, e deve essere salvato. Ho deciso di aprire una campagna crowdfunding legata agli Ospedali Pubblici Italiani. Il primo che aiuteremo sarà il Niguarda di Milano che ha bisogno di 5 postazioni di rianimazione del valore totale di 350 mila euro. Donate anche voi, qualsiasi cifra, io l’ho già fatto”.

Lo stesso mezzo social è stato scelto da Federico Bernardeschi della Juventus: “Credo sia giunta l’ora di mettermi in primo piano in questo momento difficile. Ho pensato di fare la mia parte, lanciando una raccolta fondi a supporto della città di Torino e di tutto il Piemonte. Così come stanno facendo per la Lombardia e per altre Regioni d’Italia, mi unisco alla causa e vi chiedo di contribuire con me per aiutare tutto il nostro Paese ad uscirne quanto prima.
Ho attivato una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Humanitas Gradenigo, che come molti altri sta gestendo questa emergenza. Le donazioni ricevute contribuiranno all’attivazione di nuovi posti letto di terapia sub-intensiva, in particolare con l’acquisto di ventilatori portatili, monitor e altre attrezzature necessarie. È fondamentale il contributo di tutti, anche minimo, insieme e uniti possiamo vincere la partita più importante del Paese, anche soltanto condividendo questo messaggio”.

La lista dei calciatori che hanno dato il proprio contributo è lunga; tra i più attivi quelli del Napoli, con Giovanni Di Lorenzo, Alex Meret e Lorenzo Insigne attivi nel sostegno all’Ospedale Cotugno del capoluogo partenopeo. Al capitano azzurro è stato rivolto un ringraziamento pubblico da parte del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “Voglio ringraziare Lorenzo Insigne. C’è stata una donazione da parte sua di 100mila euro. Sono gesti di grande sensibilità e di grande civiltà che ci aiutano e ci fanno bene”

Il difensore juventino Leonardo Bonucci, insieme alla moglie Martina Maccari, ha effettuato una donazione di ben 120 mila euro in favore della Città della Salute di Torino, mentre l’attaccante svedese del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha lanciato la propria raccolta fondi su Intagram, ‘Kick the Virus away!’. Josip Ilicic e il tecnico atalantino Gian Piero Gasperini si sono attivati a sostegno di uno degli ospedali in prima linea nel contrasto al virus, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, una delle città maggiormente colpite dalla crisi sanitaria in atto. “Così siamo vicini alla nostra città. Compreremo camici, mascherine e tutti gli strumenti necessari” ha detto l’allenatore dell’Atalanta.

Molti i giocatori che non hanno specificato l’importo della donazione, ma si sono attivati con iniziative personali o nelle raccolte fondi organizzate: Nicolò Zaniolo della Roma, Pietro Terracciano della Fiorentina, Paulo Dybala della Juventus, Mario Balotelli e Alfredo Donnarumma del Brescia, Ciro Immobile della Lazio.

Massiccio l’apporto dei giocatori del Verona: dopo il contribuito di capitan Giampaolo Pazzini hanno risposto Miguel Veloso e Mattia Zaccagni, suo malgrado doppiamente protagonista nella vicenda Coronavirus: dopo avere aiutato e promosso, con una campagna su GoFoundMe, il sostegno alle strutture ospedaliere veronesi, il giocatore è risultato positivo al test del Covid-19.

Zaccagni è l’ultimo tra gli atleti che in Serie A sono stati colpiti dal Coronavirus: a Daniele Rugani, primo in ordine di tempo, si sono aggiunti in questi giorni il compagno alla Juventus Blaise Matuidi, Vlahovic, Cutrone e Pezzella della Fiorentina e Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, Depaoli, Bereszynsky della Sampdoria (la società ad oggi più colpita).