Il Cagliari di Rolando Maran è senza ombra di dubbio la sorpresa di questo avvio di campionato. Ovviamente, ogni giudizio è contestualizzato alle 12 giornate fin qui disputate e si sa che nel calcio le cose possono cambiare in maniera repentina. Sta di fatto che fin qui i rossoblù sono stati una vera e propria rivelazione. In pochi avrebbero pronosticato che dopo 12 partite il Cagliari si sarebbe potuto trovare quarto in classifica, anche se a ben vedere la campagna di rafforzamenti è stata mirata e molto razionale.

Cagliari: dal 15° al 4° posto

Fin qui gli uomini di Maran hanno collezionato 24 punti: gli stessi della Lazio (terza), 7 in meno dell’Inter (seconda) e 8 in meno della Juventus capolista. Numeri da record ,sulle orme della stagione ’69-’70, quella che portò il Cagliari alla conquista di uno storico scudetto. Lo score parla di 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, condite da 23 gol segnati e 12 subiti. I “freddi” numeri dicono che la squadra del presidente Tommaso Giulini ha il quarto attacco del campionato (meglio hanno fatto sino ad oggi solo Atalanta, Inter e Lazio) e la terza difesa (Juve e Verona hanno subito rispettivamente 9 e 11 gol). Un bilancio più che ottimo per una squadra costruita principalmente per mantenere la categoria e che ha chiuso la passata stagione con soli 3 punti in più dell’ultima retrocessa.

Lo scorso anno, infatti, il Cagliari si è classificato 15° con 41 punti, 3 in più dell’Empoli retrocesso con 38. Il finale di campionato, con un solo punto conquistato nelle ultime 5 giornate, sembrava potesse incrinare il rapporto tra l’ambiente e mister Maran, che in realtà ha conquistato la salvezza con largo anticipo, mandando gran parte dei giocatori mentalmente in vacanza ben prima della chiusura della stagione. La dirigenza dei sardi ha invece apprezzato molto il lavoro svolto dall’allenatore e in estate ha allestito una rosa competitiva, pur contemplando sacrifici importanti.

Il mercato perfetto di Giulini

Se ne sono andati calciatori di grande esperienza come Srna, Padoin, Thereau, ma anche elementi ormai affermati come Barella (Inter) e Farias (Lecce). Per contro, sono arrivati calciatori che altrove stavano vivendo momenti tutt’altro che esaltanti e che avevano necessità di essere rilanciati. I casi più emblematici sono quelli di Nainggolan (Inter) e Rog (Napoli), senza dimenticare Olsen, estremo difensore che è andato via dalla Roma dopo una stagione fallimentare, e Simeone, che alla Fiorentina non è riuscito ad ottenere un posto da titolare fisso.

Vere e proprie scommesse, fin qui tutte vinte dal duo Giulini-Maran. Se da un lato il presidente è stato bravo a crederci e ad accontentare il proprio allenatore, dall’altro mister Maran è stato altrettanto bravo a dare nuova linfa ad elementi che altrove erano considerati non più all’altezza degli impegni da affrontare. Olsen e Rog sono stati praticamente scaricati da Roma e Napoli ed è curioso che oggi entrambe le formazioni si trovino alle spalle del Cagliari in classifica. La differenza, però, la sta facendo soprattutto Radja Nainggolan, che rientrato “a casa” anche per stare più vicino alla moglie per via dei noti problemi di salute, è diventato rapidamente il trascinatore dei rossoblù.

La rinascita di Nainggolan

Conte ha lasciato intendere a più riprese che se fosse dipeso da lui il belga non sarebbe mai stato ceduto, o che comunque avrebbe potuto provare a reinserirlo nella sua Inter, ma evidentemente c’erano problemi ben più profondi con la società e la situazione non era più riconciliabile. Sta di fatto che a Cagliari Nainggolan è tornato quello dei tempi d’oro della Roma: 2 gol (e che gol contro Spal e Fiorentina) e 4 assist sono il suo bottino fin qui, ma è più che altro il suo atteggiamento, dentro e fuori dal campo, ad essere cambiato radicalmente.

Quello di Cagliari non è il Nainggolan svogliato dell’Inter che si limitava a fare il “compitino”. Il belga è un vero e proprio trascinatore, che dà una mano importante alla sua squadra in fase di sviluppo e finalizzazione della manovra, senza lesinare anche la fase difensiva. Con il suo atteggiamento in campo coinvolge tutto il gruppo senza mollare mai ed è evidente che i più giovani, che stanno crescendo tra le fila rossoblù, hanno un esempio da seguire e da cui lasciarsi trascinare come un’onda d’urto.

Ovviamente, Nainggolan è solo l’alfiere più importante di un concerto che mister Maran sta dirigendo alla perfezione. Il Cagliari sembra essere un meccanismo quasi perfetto, con una difesa che subisce pochi gol e un attacco che con Joao Pedro e Simeone (in attesa del rientro di Pavoletti) concretizza con un’alta percentuale le occasioni da gol create. L’equilibrio che la formazione isolana ha raggiunto è frutto di una fase difensiva alla quale partecipano tutti, anche attaccanti e centrocampisti in maniera attiva. E, cosa non meno importante, cambiando gli interpreti del 4-3-1-2 di Maran, il risultato non cambia: basti pensare che tra Napoli e Bergamo, i rossoblù hanno ottenuto due vittorie importantissime in trasferta rivoluzionando la linea mediana. Castro, Oliva, Nandez, Ionita e lo stesso Rog (utilizzato sia come mezzala sia come trequartista in caso di assenza di Nainggolan), si alternano senza che la fluidità del gioco ne risenta.

Il mix perfetto di esperienza e giovani talenti

In difesa, a reggere la barricata sono tre difensori esperti come l’ex Liverpool Klavan (34), Pisacane (33) e Cacciatore (33), che vengono completati all’occorrenza dai giovani Lykogiannis e Pellegrini, rientrato in Sardegna dopo essere stato prelevato dalla Juventus. Insomma, la rosa del Cagliari è un mix, fin qui equilibrato, di esperienza e giovani di qualità, un palazzo – per dirla con termini che piacciono molto al tecnico dell’Inter, Antonio Conte – costruito su solide fondamenta e che può dare ancora tante soddisfazioni a Giulini e ai suoi tifosi.