Il 5 maggio 2002 è una data che per i tifosi dell’Inter evoca un vero e proprio incubo. I nerazzurri allenati da Hector Cuper, quel giorno, hanno lo scudetto in mano e fanno visita ad una Lazio quasi dimessa e contestata per giunta dal suo stesso pubblico. È un’atmosfera surreale quella che si respira all’Olimpico, con gran parte del tifo di casa a sostenere la squadra ospite, in virtù anche del gemellaggio tra le due tifoserie. Eppure, succede l’imponderabile: la Lazio di Alberto Zaccheroni batte in rimonta l’Inter per 4-2, consegnando lo scudetto nelle mani della Juventus, che a sua volta vince 2-0 in trasferta ad Udine.

A distanza di 18 anni i tifosi nerazzurri non riescono ancora a spiegarsi come sia potuto succedere un crollo così verticale dell’Inter nella partita che avrebbe dovuto essere una mera formalità. Al di là delle ipotesi complottistiche che si sono rivelate prive di fondamento, probabilmente Ronaldo e soci erano convinti di avere vita facile a Roma, approfittando anche del fatto che molti calciatori della Lazio avessero ormai la testa in vacanza. In realtà è stata partita vera e i nerazzurri, ormai scarichi fisicamente e mentalmente per la grande cavalcata stagionale, sono crollati ad un centimetro dal taglio del nastro.

Lazio-Inter 4-2, 5 maggio 2002: il tabellino

LAZIO: Peruzzi, Stam, Fernando Couto, Nesta, Favalli, Poborsky, Giannichedda, Simeone (78′ D.Baggio), Stankovic (61′ Cesar), Fiore, S.Inzaghi. A disposizione: Marchegiani, Negro, Pancaro, Colonnese, Evacuo. Allenatore: Zaccheroni.
INTER: Toldo, J.Zanetti, Cordoba, Materazzi, Gresko, Sérgio Conceição (60′ Dalmat), Di Biagio, C. Zanetti (73′ Emre), Recoba, Ronaldo (78′ Kallon), Vieri. A disposizione: Fontana, Sorondo, Serena, Guglielminpietro. Allenatore: Cuper.
Arbitro: Paparesta (Bari)
Marcatori: 12′ Vieri, 20′ Poborsky, 24′ Di Biagio, 45′ Poborsky, 56′ Simeone, 73′ S.Inzaghi.
Ammoniti: Stankovic e Materazzi

Che fine hanno fatto i protagonisti del 5 maggio?

Ma che fine hanno fatto i protagonisti di quel 5 maggio? Angelo Peruzzi, estremo difensore che quel giorno era uno dei tanti ex di turno, e peraltro protagonista di un errore marchiano, oggi ricopre il ruolo di club manager della società biancoceleste, dopo essere stato collaboratore tecnico di Lippi e Ferrara in nazionale. Alessandro Nesta, baluardo della difesa biancoceleste prima e del Milan poi, oggi svolge il ruolo di allenatore e con il suo Frosinone è terzo nella classifica di Serie B. Carriera di allenatore anche per l’olandese Jaap Stam, mentre Fernando Couto alterna la sua seconda vita calcistica tra il ruolo di dirigente e assistente tecnico. Luca Marchegiani, allora vice di Peruzzi, è stato presidente di una squadra di Promozione laziale, ma non ha più un ruolo attivo nel calcio e svolge principalmente il ruolo di commentatore televisivo.

Diego Simeone non ha bisogno di tanti giri di parole, perché la sua carriera di allenatore è decollata rapidamente tanto da essere considerato uno dei tecnici più quotati al mondo e dal 2011 siede sulla panchina dell’Atletico Madrid. Anche Simone Inzaghi è diventato un tecnico di successo e proprio sulla panchina della Lazio quest’anno ha avuto la sua migliore stagione in assoluto: alla 26a giornata i biancocelesti si trovano ad un solo punto dalla Juventus capolista. Karel Poborsky, il protagonista assoluto del 5 maggio con una doppietta, dopo aver chiuso la sua carriera da calciatore nel 2007 con la Dynamo České Budějovice, ne ha assunto il ruolo di presidente. È anche ambasciatore Uefa per i prossimi Europei 2020, rimandati al giugno del 2021. Quanto a Dejan Stankovic, invece, dopo aver ricoperto i ruoli di vice allenatore all’Udinese e collaboratore tecnico all’Inter, è rientrato in Serbia per allenare la Stella Rossa di Belgrado. Occupa il ruolo di selezionatore della Rappresentativa di Serie D l’ex centrocampista Giuliano Giannichedda.

I nerazzurri reduci del 5 maggio

Che fine ha fatto Ronaldo “il fenomeno”? Il brasiliano oggi lavora ancora nel mondo del calcio: in particolare, l’ex attaccante dell’Inter è il proprietario del Real Valladolid, formazione che milita nella Primera Division spagnola. Christian Vieri, invece, è diventato opinionista televisivo, ospite fisso della trasmissione Mediaset Tiki Taka condotta da Pierluigi Pardo, nonché una sorta di “re dei social” dato che può vantare ben 2,5 milioni di follower. Javier Zanetti, ex capitano nerazzurro, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, ha iniziato la carriera da dirigente ed oggi è vicepresidente dell’Inter. Protagonista di una prestazione da film horror, l’ex terzino slovacco Vratislav Greško si è ritirato dal calcio nel 2015 e oggi dirige un teatro a Banská Bystrica, nel suo Paese. Gigi Di Biagio (Spal) e Sergio Conceicao (Porto) stanno lavorando come allenatori, mentre si è ritirato nel 2015 e ancora non ha deciso cosa farà “da grande” El Chino Recoba. Si occupa ancora di calcio, l’altro ex attaccante nerazzurro Mohamed Kallon, che dopo aver fondato un club di calcio col suo nome (FC Kallon), ha svolto il ruolo di allenatore nelle giovanili della Sierra Leone. In Italia ha conseguito anche il patentino Uefa A. Diventato allenatore nel 2013, Marco Materazzi ha lavorato per tre stagioni in India con il Chennai Titans, società che lo ha esonerato nel 2017.

Cuper e Zaccheroni allenano ancora?

Gli allenatori Hector Cuper e Alberto Zaccheroni invece? Sono entrambi “disoccupati”: il primo, dopo un lungo girovagare e l’esperienza di tre anni con la nazionale egiziana con la quale ha partecipato anche al Mondiale in Russia nel 2018, ha allenato lo scorso anno la nazionale dell’Uzbekistan, mentre il secondo è diventato “l’eroe dei due mondi” alla guida del Giappone, selezione con cui ha conquistato la Coppa d’Asia, e ha allenato anche la nazionale degli Emirati Arabi tra il 2017 e il 2019..