Risale al 13 aprile del 1997 l’unica storica vittoria del Parma all’Olimpico contro la Roma. È stato un pomeriggio magico, quello vissuto sotto il cielo della capitale per i Ducali allora allenati da Carlo Ancelotti, che si imposero con il punteggio di 1-0 in virtù della rete messa a segno dall’attaccante argentino Hernan Crespo.

Roma-Parma 0-1: decide Crespo

La Roma di Nils Liedholm (in panchina ci va però Ezio Sella), richiamato al posto di Carlos Bianchi in seguito a risultati e gioco non in linea con le aspettative di società e tifoseria, si schiera in campo con Cervone tra i pali, linea difensiva a tre composta da Pivotto, Petruzzi e Carboni; centrocampo a cinque con Tetradze, Tommasi, Di Biagio, Statuto e il francese Candela, in attacco la coppia formata dal ventenne Francesco Totti Abel Balbo . Il Parma risponde con Buffon tra i pali, Mussi, Thuram, Cannavaro e Benarrivo in difesa; Crippa, Sensini, D. Baggio e Strada a centrocampo; Melli e Crespo terminali offensivi. I giallorossi sono in difficoltà atletiche e mentali, mentre gli ospiti si sono dimostrati, nelle giornate precedenti, formazione organizzata, solida e cinica, nonostante una prima parte di campionato in evidente difficoltà. Ancelotti ha impiegato un bel po’ di tempo per trovare la quadra del gruppo, ma appena è riuscito a farlo ha trasformato la sua squadra nella prima antagonista della Juventus per lo scudetto.

Nel primo tempo la bilancia pende leggermente dalla parte del Parma poiché, seppure la gara sia abbastanza equilibrata con diversi capovolgimenti di fronte, le due occasioni più clamorose capitano agli ospiti con una rovesciata di Crespo prima e un’incornata di Mussi poi, finita di poco sul fondo da posizione defilata. Al 44’, però, Crespo parte sul filo del fuorigioco e, dopo aver beffato la difesa giallorossa, insacca alle spalle di Cervone. Nella ripresa la Roma cerca con più insistenza la via della porta e trova anche la rete del pari, ma l’arbitro Braschi annulla per un fallo di mano del calciatore andato in gol, l’argentino Balbo. Al triplice fischio finale, sono i gialloblù ad esultare, acuendo ulteriormente la crisi della Roma e alimentando i suoi sogni scudetto.

Roma-Parma 0-1: il tabellino

ROMA: Cervone, Pivotto, Petruzzi, Carboni, Tetradze (15′ st Moriero), Tommasi (15′ st Fonseca), Di Biagio, Statuto, Candela, Balbo, Totti (39′ st Delvecchio). A disp.: Berti, Bernardini, Romandini, D.Conti. All.: Liedholm

PARMA: Buffon, Mussi, Thuram, Cannavaro, Benarrivo, Crippa, Sensini, D.Baggio, Strada (29′ st Zè Maria), Melli (37′ st Bravo), Crespo. A disp.: Nista, Triuzzi, Pinton, Morello, Brolin All.: Ancelotti

Arbitro: Braschi di Prato

Marcatore: 44′ pt Crespo

Un Parma da leggenda

La stagione 1996-1997 rimane nella storia del Parma per un secondo posto, a soli due punti dalla Juventus campione d’Italia e una storica qualificazione alla Champions League. E dire che nelle prime settimane c’era stato grande scetticismo soprattutto nei confronti di mister Ancelotti, chiamato a sostituire un “mostro sacro” a Parma come Nevio Scala e proveniente dalla Reggiana (Serie B), quindi alla sua prima esperienza in Serie A. Il tecnico di Reggiolo è stato comunque aiutato molto da una rosa di altissimo livello allestita dalla famiglia Tanzi, entrata direttamente nella società dopo essere stata in precedenza sponsor, con investimenti importanti sul mercato. Tra i tesserati dei Ducali, infatti, ci sono in quell’anno elementi del calibro di Thuram, titolare della nazionale francese, Fabio Cannavaro, Gigi Buffon – ormai una certezza nonostante la giovanissima età – tra i pali a garantire la solidità della difesa. A centrocampo l’esperienza e la duttilità tattica di Sensini si associa alla generosità di Dino Baggio e Crippa, mentre in attacco Ancelotti ha davvero l’imbarazzo della scelta tra il ‘Valdanito’ Crespo, Chiesa, Melli e Zola.

Dopo la vittoria all’esordio con il Napoli (3-0), il Parma quell’anno prosegue male la prima parte di stagione, perdendo male contro Inter e Udinese, ma sul finire del girone d’andata la squadra svolta ottenendo quattro vittorie consecutive, battendo anche Milan e Juventus. Al giro di boa i gialloblù si trovano in quarta posizione, ma sono in crescita e la conferma arriva da un girone di ritorno a dir poco da incorniciare. Decisiva in negativo, nella corsa scudetto, risulterà la sconfitta rimediata contro l’Udinese, tre punti pesanti ai fini della classifica finale. L’ultima ancora di speranza è lo scontro diretta di Torino contro la Juventus, ma l’1-1, giunto a due giornate dal termine, favorisce i bianconeri allenati da Marcello Lippi, che chiudono la pratica la domenica successiva. A campionato concluso, su 34 partite, gli emiliani registrano 18 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte con 41 gol fatti e 26 subiti (seconda difesa più solida del campionato dopo la Juve).

Rimane comunque la soddisfazione, per Ancelotti, il suo staff e la rosa di aver conquistato il miglior piazzamento nella storia del Parma, un secondo posto che i tifosi dei Ducali ricordano ancora oggi come una grande impresa.