Cresce l’attesa per Fiorentina-Juventus, che andrà in scena sabato 14 settembre alle ore 15 in un Franchi che si preannuncia tutto esaurito. Dopo le due sconfitte in altrettante partite disputate, i ragazzi di Montella cercano i primi punti stagionali, contro una Juve che finalmente ritroverà Maurizio Sarri in panchina, pienamente recuperato dalla polmonite. La partita contro la Vecchia Signora, dalle parti del capoluogo toscano, ha da sempre un valore speciale, e lo sa bene anche Rocco Commisso, neo presidente del club dopo diciassette anni di gestione da parte della famiglia Della Valle.

Chi è Rocco Commisso, il nuovo patron viola

Personaggio estroso, dedito al lavoro e determinato. Questo è Rocco Commisso, nato a Marina di Gioiosa Ionica (provincia di Reggio Calabria) nel 1949, ma poi trasferitosi con la madre e le sorelle negli Stati Uniti quando era ancora un ragazzino, per raggiungere il padre che aveva avviato l’attività di falegname. Da quel momento inizia la sua lenta scalata al successo, che lo porta ad avvicinarsi al mondo della finanza e delle banche. Dopo la laurea in ingegneria gestionale alla Columbia University, lavora in Jp Morgan prima e alla Royal Bank of Canada poi, sapendo cogliere al meglio tutte le opportunità che allora il Paese a stelle e strisce poteva offrire a coloro che emigravano in cerca di maggiori fortune. Il 1995 è però l’anno del “lancio” di Rocco Commisso, quello della sua definitiva ascesa nel mondo dell’imprenditoria. Nell’autorimessa della sua abitazione, infatti, decide di fondare MediaCom, che oggi  rappresenta la quinta forza tra le aziende di telecomunicazioni statunitensi che producono e distribuiscono tv via cavo, Internet e non solo.

Il debutto di Commisso nel calcio

Ma in che momento nasce nel neo presidente della Fiorentina la passione per il mondo del pallone? Fin da ragazzino quando, ironia della sorte, era tifoso della Juventus, ora acerrima rivale sportiva del suo club. La sua entrata in scena nel calcio, però, arriva solo nel 2017, quando acquista i Cosmos di New York, salvandoli da un fallimento ormai annunciato. Un’esperienza che, seppur senza successi, gli consente di “tastare con mano” la realtà pallonara, e lo invoglia a investire anche in campo europeo. Poco più di un anno fa, e più precisamente nella primavera del 2018, si parlò di un suo possibile interessamento all’acquisto del Milan, allora ancora nelle mani di Yonghong Li. Commisso ci mise la faccia, dichiarando apertamente di voler acquistare un importante club italiano, per iniziare a tutti gli effetti la sua scalata al “calcio che conta”. La trattativa con i rossoneri, alla fine, si arenò, ma le ambizioni dell’italo-americano rimasero intatte.

La Fiorentina di Commisso fondata su Chiesa e Ribery

Il 6 giugno 2019, infatti, acquista ufficialmente la Fiorentina, segnando così l’inizio di una nuova era per il club toscano. Già nella conferenza stampa di presentazione, Rocco Commisso fa capire a tutti di che pasta è fatto, confessando di aver chiuso la trattativa con i Della Valle in sole tre settimane e svelando che, recentemente, molte squadre del Sud lo avevano cercato. Poi, la netta presa di posizione sulla questione Federico Chiesa, accostato alla Juventus per tutta la sessione di mercato estiva. “La mia intenzione è quella di tenerlo a Firenze. Non voglio che sia il mio Roberto Baggio”, dichiara apertamente Commisso, facendo gioire fin da subito la sua nuova tifoseria. Battaglia vinta dal neo presidente viola: il calciatore è rimasto in Toscana, ed è pronto a dimostrare il suo valore in vista dell’Europeo del prossimo giugno. Subito dopo, la scelta coraggiosa (presa insieme alla dirigenza) di confermare Vincenzo Montella per la stagione 2019/2020, anche dopo i risultati non particolarmente brillanti ottenuti nel finale della passata stagione, quando è subentrato al dimissionario Stefano Pioli, e nonostante i numerosi esoneri accumulati dall’allenatore campano nel corso della sua carriera.

Sul fronte mercato, ecco il primo grande colpo della gestione Commisso: l’acquisto dello svincolato Frank Ribery, che nell’ultimo decennio ha fatto le fortune del Bayern Monaco e della nazionale francese. Un acquisto molto importante, non solo dal punto di vista tecnico tattico, ma anche sotto il profilo dell’appeal di un club che ha l’obiettivo di rilanciarsi non solo in campo nazionale. Infine, l’importantissima presa di posizione contro i vergognosi cori sull’Heysel, intonati da una parte della tifoseria viola nel corso della festa della Curva Fiesole. “Quei cori non li voglio più sentire, così come quelli su Scirea e sul meridione. Si va contro i miei principi”, ha dichiarato senza mezzi termini Rocco Commisso, in una recente intervista per “Il Corriere dello Sport”. Parole importanti, che fanno emergere anche il lato umano del patron della Fiorentina: un personaggio che, in pochi mesi, ha già fatto capire a tutti di non essere solo un imprenditore italo-americano che investe nel “Bel Paese”. Rocco Commisso è molto di più, ed è pronto a lasciare una traccia importante nel calcio italiano, con la speranza, per i tifosi viola, che possa riportare la Fiorentina ai fasti di un tempo.