Mancano ormai pochi giorni al via della Serie A 2021-2022. Le chiacchiere staranno a zero al momento del calcio d’inizio, poiché bisognerà far parlare il campo dopo un’estate molto difficile per tutto il calcio italiano in generale. L’emergenza Covid ha ridotto ulteriormente le risorse di un movimento calcistico che non se la passa benissimo da anni e le ultime operazioni di calciomercato sono lì a testimoniarlo.

Inter ridimensionata: ma quanto?

Una delle squadre che ha subito di più questa situazione è sicuramente l’Inter campione d’Italia, che si riaffaccia ai nastri di partenza con lo scudetto sul petto ma senza il suo condottiero Antonio Conte, che non ha accettato il piano di ridimensionamento propostogli da Zhang, e i top players Hakimi e Lukaku. In un primo momento sembrava che i nerazzurri potessero ripartire proprio dal bomber belga, che aveva rassicurato anche il nuovo tecnico Simone Inzaghi ma, dopo la cessione al PSG dell’esterno marocchino per 80 milioni, è arrivata un’offerta irrinunciabile per il centravanti e per la proprietà nerazzurra. Marotta e Ausilio hanno potuto fare ben poco: da Nanchino è arrivato l’ordine di cogliere l’affare al balzo e incassare 115 milioni. Anche a Lukaku è pervenuta un’offerta di ingaggio faraonica e irrinunciabile: tra fisso e bonus il centravanti belga può arrivare fino a 15 milioni annui, circa il doppio di quanto ne percepisse in nerazzurro. Al loro posto sono arrivati l’esterno olandese Dumfries, lo “stagionato” Edin Dzeko e l’ex Milan Calhanoglu a parametro zero (che avrà il compito di sostituire lo sfortunato Eriksen). Qualcosa i nerazzurri potrebbero ancora fare da qui a fine mercato (Zapata dall’Atalanta?) ma a parte l’aspetto finanziario, nel computo tecnico-tattico qualcosa indubbiamente hanno perso.

Juventus: basta Allegri?

Ne potrebbe approfittare nella lotta scudetto la Juventus, che ha deciso di puntare nuovamente su Massimiliano Allegri. Ad oggi è il tecnico livornese il vero top player di questa estate bianconera, poiché a parte tanti avvicendamenti tra le pedine giovani a disposizione, la Vecchia Signora ha acquisito al momento solo le prestazioni del 19enne brasiliano Kaio Jorge, il cui innesto è ad oggi un grosso punto interrogativo. L’obiettivo dichiarato da mesi è Manuel Locatelli, che si potrebbe sbloccare proprio in queste ore, mentre appare sempre più difficile l’arrivo di un secondo centrocampista, visto che di uscite non se ne parla. A proposito di cessioni, nelle ultime ore rimbalza dalla Spagna la notizia secondo cui Ancelotti vorrebbe riportare Ronaldo al Real Madrid, anche se al momento appare improbabile che il fenomeno portoghese lasci la Juve proprio a ridosso dell’inizio del campionato. I bianconeri, secondo molti addetti ai lavori, per via delle defezioni nerazzurre e il ritorno di Allegri partirebbero favoriti per il tricolore, ma sarà davvero così? Nel precampionato la Juve è incappata in una brutta sconfitta a Barcellona, ma poi ha vinto con una prestazione incoraggiante contro l’Atalanta.

Occhio all’Atalanta di Gasperini

A proposito dell’Atalanta, non inganni la sconfitta con i bianconeri nell’ultima uscita prima della partenza del campionato, poiché i nerazzurri bergamaschi sono ormai una certezza e si iscrivono di diritto alla lotta per il campionato. Ceduti Gollini e Romero al Tottenham, la Dea li ha sostituiti con Musso e Demiral, ma sono arrivati anche Lovato (in sostituzione di Caldara, rientrato al Milan) e il terzino sinistro Pezzella. Ad oggi, l’Atalanta non ha perso alcuno dei suoi pezzi pregiati e con la continuità data al progetto tattico di Gasperini, l’ultimo step verso la vetta della Serie A è assolutamente alla portata.

Rossoneri in prima fila

Ovviamente bisognerà fare i conti anche con il Milan di Stefano Pioli, che ha destato buone impressioni soprattutto nelle ultime amichevoli con Real Madrid e Panathinaikos. I rossoneri ancora privi di Ibrahimovic, fermo ai box per infortunio, hanno trovato in Giroud un bomber e al contempo un trascinatore. Il francese rappresenta un importante passo avanti rispetto a Mandzukic, la cui avventura in rossonero è stata praticamente una meteora. Certo, ora bisognerà capire se gli addii di Donnarumma (sostituito con Maignan) e Calhanoglu (vicinissimo Adli del Bordeaux) abbiano scalfito le certezze che i rossoneri hanno avuto nella passata stagione. Probabilmente il “diavolo” parte un po’ più indietro rispetto alle altre, ma con qualche altro innesto di esperienza (si parla di Florenzi in difesa) potrebbe dire la sua anche per il titolo.

Come se la passano le romane

Le outsider sono al momento le due romane, ovvero la Roma di José Mourinho e la Lazio di Maurizio Sarri. Dopo una prima parte dedicata prevalentemente alle cessioni degli elementi che non rientravano nei piani dello Special One (Under, Pau Lopez, Bruno Peres, Kluivert e compagnia) i giallorossi sono passati alla fase due del mercato con gli innesti di Vina, Rui Patricio e Shomurodov, a cui si aggiunge in queste ore l’arrivo del centravanti Abraham. L’ormai ex Chelsea sostituirà Edin Dzeko, che è andato all’Inter rientrando nella girandola delle punte avviata dall’addio di Lukaku. Difficile che da qui a fine sessione la Roma faccia qualcos’altro di importante, ragion per cui ora spetta a Mourinho fare il resto, dopo un precampionato altalenante (buoni i pareggi con Porto e Siviglia, molto male la sconfitta contro il Betis) e caratterizzato da nervosismo e conseguenti risse in campo.

Quanto alla Lazio di Maurizio Sarri, la strada si prospetta per ora in salita per via di un mercato abbastanza ingessato (è tornato Felipe Anderson ed è arrivato gratis Hysaj) e di pareggi in amichevole con Padova, Meppen e Sassuolo che non hanno dato proprio indicazioni positive. Il passaggio dalla difesa a tre adottata per ben quattro anni ai nuovi dettami dell’ex tecnico di Juve, Napoli e Chelsea non può essere immediato e di conseguenza i capitolini avranno bisogno di tempo per superare la fase di rodaggio.