Radja Nainggolan compie oggi 32 anni. Il centrocampista è sicuramente di uno dei personaggi più singolari nella storia recente del nostro calcio. Nato ad Anversa da madre fiamminga e padre batak (etnia indonesiana), il “Ninja” – questo il soprannome nato durante la prima parentesi al Cagliari per il suo stile di gioco particolarmente dinamico – è sbarcato in Italia nel 2005 per tramite del procuratore Alessandro Beltrami, quando il Piacenza lo ha lanciato nel campionato di Serie B a soli 17 anni. Centrocampista che coniuga grinta, qualità e abilità negli inserimenti nell’area avversaria, Nainggolan ci ha abituato anche a prodezze balistiche degne di un campione e ha fatto la fortuna di tanti allenatori per la sua capacità di adattarsi a più ruoli del centrocampo. Purtroppo, le qualità di calciatore sono state accompagnate spesso da scivoloni fuori dal rettangolo verde, soprattutto durante la parentesi alla Roma.

Nainggolan: al Cagliari il record di contrasti

La carriera di Nainggolan decolla a partire dal 2010, quando il Cagliari lo preleva in prestito, nella sessione del mercato di gennaio, proprio dal Piacenza. I primi sei mesi in Sardegna non sono proprio da incorniciare, ma il club rossoblù decide ugualmente di riscattarne la metà del cartellino al termine del campionato (in quel periodo esistevano ancora le compartecipazioni). Con il Cagliari, che ne riscatta l’altra metà del cartellino a gennaio 2011, Nainggolan gioca in tutto quattro campionati con numeri importanti soprattutto nel triennio che va dal 2010-2011 al 2012-2013: con 298 contrasti vinti, il Ninja risulta il re dei tackle nei massimi campionati di calcio del continente europeo. La prima esperienza in rossoblù si conclude con 131 presenze e 7 reti.

A Roma tra gol, grandi giocate ed eccessi notturni

Il 7 gennaio 2014, dopo un lungo braccio di ferro con la Juventus di mister Massimiliano Allegri, che lo ha già allenato al Cagliari e lo apprezza molto, la Roma riesce ad assicurarselo in prestito (3 milioni) con diritto di riscatto della metà del cartellino fissata a 6 milioni (a giugno 2015 il riscatto dell’altra metà per 9 milioni di euro). Con il club capitolino Nainggolan gioca 4 stagioni facendo, almeno in campo, le fortune dei vari mister Garcia, Spalletti e Di Francesco. Con il tecnico francese gioca prettamente da mezzala, mentre con l’avvento dell’allenatore toscano, viene spostato in avanti nel ruolo di trequartista dietro le punte con ottimi risultati, salvo poi rientrare in mediana nell’ultima parte della sua parentesi giallorossa.

L’esperienza nella capitale si concluderà senza trofei di club (quattro riconoscimenti personali dal 2015 al 2018 al Gran Galà del Calcio Aic) e tra le polemiche per alcuni video sui social network nei quali il calciatore si mostra visibilmente alticcio e poco incline alla “vita da atleta” che in molti si sarebbero attesi da lui.

Nainggolan all’Inter per una valutazione complessiva di 38 milioni

Nonostante questa sua abitudine, mai negata dal diretto interessato, a tirare tardi, Luciano Spalletti lo vuole fortemente all’Inter e riesce a farlo acquistare dai nerazzurri a giugno del 2018 per qualcosa come 38 milioni di euro (24 milioni cash + Zaniolo e Santon), consentendo alla Roma di fare una mega plusvalenza con un calciatore di 30 anni e di ottenere anche come contropartita tecnica Nicolò Zaniolo (oltre a Davide Santon), ritenuto attualmente dai più il massimo talento del calcio italiano. A Milano si attendono da Nainggolan quel salto di qualità per lottare alla pari con la Juventus per lo scudetto, ma soprattutto i primi sei mesi del belga a casa Inter sono molto travagliati: diversi infortuni e alcuni provvedimenti disciplinari da parte del club ne condizionano inevitabilmente il rendimento. Si riprende negli ultimi mesi della stagione, quando mette a segno anche il gol decisivo per la qualificazione in Champions League nella gara casalinga contro l’Empoli.

Il ritorno a Cagliari

Non basta, però, per fargli guadagnare la permanenza in nerazzurro, perché il nuovo corso targato Marotta-Conte, ex Juve abituati a far rispettare prima di tutto la disciplina fuori dal campo, lo esclude sin da subito dal progetto. A pesare probabilmente anche un audio circolato su WhatsApp, nel quale nei mesi precedenti il centrocampista belga auspica un ritorno alla Roma. Si arriva così al prestito annuale al Cagliari, messo nero su bianco il 5 agosto 2019. La scelta viene dettata anche da motivi personali, perché le condizioni di salute della moglie Claudia Lai, conosciuta durante la sua prima esperienza in Sardegna, richiedono la sua vicinanza. Quello che ritorna in maglia rossoblù, alla corte di mister Rolando Maran, è dunque un Nainggolan più “umano” e che soprattutto nella prima parte della stagione 2019-2020 trascina gli isolani verso posizioni di classifica molto ambiziose. Con 21 presenze su 26 gare e 5 reti, il Ninja è tornato trascinatore, tanto che di lui si parla molto in chiave mercato. Non è escluso un ritorno all’Inter, ma sembra che altri club di “prima fascia” siano interessati alle sue prestazioni.

Nainggolan e la nazionale: un matrimonio durato poco

Dopo aver fatto tutta la trafila con le nazionali giovanili, Nainggolan ha collezionato anche 30 presenze con la selezione maggiore del Belgio. Anche in questo caso, però, l’esperienza è molto travagliata, soprattutto a partire dall’estate del 2017. Il ct Roberto Martínez lo esclude da diverse convocazioni e Nainggolan pensa di dire addio per sempre alla nazionale, ma poi cambia idea e viene richiamato a novembre dello stesso anno. Il commissario tecnico, però, lo esclude ugualmente dai convocati per i Mondiali di Russia 2018, portando il calciatore ad annunciare l’addio definitivo ai colori del suo Paese.