Di Redazione William Hill News
11 Luglio 2020
L’11 luglio del 1982 l’Italia di Bearzot trionfava ai Mondiali in Spagna, superando la Germania nell’ultimo atto del torneo e laureandosi campione del mondo per la terza volta nella sua storia. Dall’inizio in salita, nel girone eliminatorio, alla svolta contro l’Argentina fino alla vittoria del Bernabeu, ripercorriamo l’impresa della nostra Nazionale in occasione dell’anniversario della finale di Madrid.
L’eredità del calcioscommesse e l’inizio in salita
L’Italia calcistica che si appresta ad affrontare i Mondiali di calcio del 1982 è da poco uscita dal terremoto calcioscommesse, esploso due anni prima. La credibilità di tutto il sistema oltre che di molti dei suoi attori protagonisti è stata profondamente compromessa agli occhi degli appassionati. Intorno alla Nazionale di Bearzot aleggia molto scetticismo. Non convincono, in particolare, alcune scelte del Commissario tecnico: su tutte, quella di inserire nella formazione dei Mondiali del 1982 Paolo Rossi, rientrato dopo ben due anni di squalifica, e di lasciare invece a casa Beccalossi e Pruzzo, quest’ultimo tra l’altro appena laureatosi capocannoniere del nostro campionato.
Nella prima fase a gironi del torneo, l’Italia viene sorteggiata con la Polonia, il Camerun e il Perù. I risultati delle prime tre partite sembrano confermare tutte le perplessità della vigilia. La Nazionale di Bearzot debutta con uno 0 a 0 contro la Polonia e non va oltre il pareggio nemmeno contro Perù e Camerun, con cui arrivano due 1 a 1. Con un magro bottino di appena tre punti l’Italia accede alla seconda fase del Mondiale, premiata da un gol in più rispetto al Camerun, che aveva conquistato gli stessi punti degli Azzurri. La qualificazione strappata per i capelli, però, comporta un prezzo da pagare molto alto. L’Italia, infatti, se la dovrà vedere con Argentina e Brasile e, per conquistarsi il pass per le semifinali, dovrà batterle entrambe.
La svolta contro l’Argentina
Il nuovo girone in cui viene sorteggiata l’Italia sembra un ostacolo troppo grande anche per una Nazionale al top, figurarsi per una squadra che è stata fermata da avversari sulla carta decisamente inferiori nella prima fase del torneo. Eppure nei ragazzi di Bearzot qualcosa scatta. Il 29 giugno a Barcellona l’Italia affronta l’Argentina di un giovanissimo Maradona: dopo un primo tempo chiuso a reti inviolate, gli Azzurri passano con Marco Tardelli al 57’ per poi raddoppiare dieci minuti più tardi grazie ad Antonio Cabrini. Daniel Passarella accorcerà le distanze al minuto 83, ma non basterà per rimettere in piedi la partita.
La vittoria contro la Nazionale argentina rappresenta per l’Italia un nuovo inizio ai Mondiali di Spagna ’82. Il 5 luglio, sempre a Barcellona contro il Brasile, comincia finalmente anche il torneo di Paolo Rossi sul quale Bearzot ha scommesso tutto. La partita è vibrante, l’Italia passa due volte proprio con Rossi e per due volte viene raggiunta prima da Sócrates e poi da Falcão. Al Brasile basta un pareggio per conquistare la semifinale e, quando tutto sembra portare a questo esito, ancora Rossi cala il tris per il definitivo 3 a 2. Manca un quarto d’ora al termine e il Brasile non ha più la forza di riacciuffare il match.
Il trionfo al Bernabeu contro la Germania
La semifinale contro la Polonia è poco più di una formalità: il mattatore è ancora una volta Paolo Rossi che guida gli Azzurri al passaggio del turno con una doppietta. La finale dei Mondiali del 1982 è una grande classica nella storia del calcio: Italia-Germania. I tedeschi arrivano da un turno estenuante, superato solo ai calci di rigore contro un’agguerrita Francia. Il primo squillo della finale arriva al minuto 25: calcio di rigore per l’Italia. Della battuta si incarica Cabrini che, però, fallisce l’occasione del vantaggio. E così si va negli spogliatoi in parità.
Nella ripresa il serbatoio tedesco comincia a tendere pericolosamente verso la riserva e l’Italia passa. Il gol del vantaggio, neanche a dirlo, è ancora di Paolo Rossi. Il raddoppio arriva 12 minuti dopo e lo firma Marco Tardelli, che poi sfoga tutta la sua gioia con un urlo passato alla storia. Il tris lo cala “Spillo” Altobelli a dieci dalla fine. Un gol che fa esclamare al Presidente della Repubblica, Sandro Pertini in piedi nella tribuna del Bernabeu: “Non ci prendono più, non ci prendono più”. Il gol di Paul Breitner che accorcia le distanze è solo un ultimo sussulto d’orgoglio della Germania, ma non cambierà il destino di una partita ormai già scritto. L’Italia è campione del mondo per la terza volta nella sua storia. La scommessa di Bearzot è vinta e un Paese intero è in festa. Ancora oggi il ricordo dei Mondiali del 1982 fa emozionare i tifosi, proprio per la capacità della nostra Nazionale, dimostrata in quella occasione, di sapersi compattare e trionfare sul campo superando molte avversità. Un esempio che verrà raccolto anche dalla Nazionale guidata da Marcello Lippi nel 2006, con l’ultima impresa italiana ai Mondiali di calcio.
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