Subito dopo la conclusione degli Europei 2020 vinti dall’Italia, l’Uefa ha reso noto la sua Top 11, ovvero la formazione con i migliori calciatori del torneo. Il “governo” del calcio europeo ha diramato la lista tramite il proprio sito ufficiale e i canali social, scegliendo come modulo per la disposizione in campo un 4-3-3. L’Italia è stata molto ben rappresentata, ma non mancano decisioni che lasciano perplessi. Tra i pali il migliore è stato Gianluigi Donnarumma, che ha anche vinto il premio come miglior calciatore della manifestazione. Per i ruoli di terzini i migliori sono stati, a detta della giuria, Walker (Inghilterra) a destra e l’azzurro Spinazzola a sinistra, mentre al centro è ancora Italia-Inghilterra con Bonucci e Maguire. Per il ruolo di miglior regista è stato scelto il già campione d’Europa con il Chelsea, e ora con la maglia dell’Italia, Jorginho, mentre come interni di centrocampo Pierre-Emile Højbjerg (Danimarca) e Pedri (Spagna). In attacco, infine, Lukaku è stato designato quale miglior terminale offensivo, affiancato dagli esterni Chiesa e Sterling.

Ma chi ha scelto questi giocatori? Tra gli osservatori tecnici della Uefa che hanno appunto selezionato i migliori calciatori della competizione, ci sono l’ex calciatore dell’Inter Esteban Cambiasso, l’ex tecnico Fabio Capello, l’ex difensore spagnolo Aitor Karanka, la ex calciatrice e allenatrice francese Corinne Diacre, l’ex calciatore irlandese Robbie Keane, il tecnico scozzese del West Ham David Moyes e tanti altri esponenti del calcio internazionale, uno per ciascuna nazione partecipante.

Top 11 Euro 2020: curiosità e alternative

Nulla da eccepire sulla scelta di Donnarumma tra i pali, con l’estremo difensore azzurro che ha subito solo 4 gol nelle 7 partite di Euro 2020, ma soprattutto tra semifinale e finale ha parato 3 calci di rigore (uno alla Spagna e due all’Inghilterra). L’estremo difensore, che proprio ieri ha firmato il contratto che lo legherà al Paris Saint-Germain per i prossimi cinque anni, si è confermato anche talismano, perché ai calci di rigore ha fin qui sempre vinto: tre volte con il Milan (la prima volta a Doha per la Supercoppa Italiana 2016 contro la Juventus) e due volte appunto con la nazionale italiana. Inevitabile anche la sua candidatura al pallone d’oro.

Chiellini: un’assenza che fa rumore

In difesa fa molto rumore l’assenza di Giorgio Chiellini. Senza nulla togliere al britannico Maguire, protagonista anche lui di un ottimo torneo, il 36enne centrale toscano della Juventus ha confermato, come dicono esperti del calibro di José Mourinho, che assieme a Leonardo Bonucci rappresenta “l’università della difesa”. Non può essere un caso che, secondo le statistiche diffuse dalla Uefa stessa, la coppia abbia chiuso gli Europei senza mai aver subito un dribbling da parte degli attaccanti avversari. I due ormai si conoscono a memoria e insieme hanno annullato elementi del calibro di Lukaku e Kane, non proprio gli ultimi arrivati. Considerato che Chiellini veniva anche da una stagione con tanti infortuni e che ha saltato anche due partite degli Europei per un problema muscolare, le prestazioni successive assumono una valenza superiore alla soglia dei 37 anni.

A proposito dei succitati attaccanti, Lukaku si è preso il trono del miglior centravanti dopo aver collezionato 4 reti esattamente come Kane, Benzema e lo svedese Forsberg. Fa specie che non ci sia in attacco nessuno dei due maggiori marcatori del torneo, a quota cinque reti, ovvero Cristiano Ronaldo e Patrick Shick (il secondo giocatore nella storia della Repubblica Ceca a realizzare cinque reti in una singola edizione tra Europei e Mondiali, dopo Milan Baros). Passi per il portoghese, che comunque ha messo a segno tre reti su calcio di rigore, il ceco avrebbe meritato sicuramente maggior considerazione. Probabilmente non gode della stessa visibilità degli altri colleghi, ma le sue prestazioni e le sue marcature sono state tra le più belle dell’intera rassegna. Il gol da centrocampo contro la Scozia rimarrà sicuramente nella storia come uno dei più belli di tutte le edizioni degli Europei.

Maehle e Dani Olmo super

Quanto agli esterni, senza nulla togliere a Walker (secondo i dati Opta il terzino destro che ha sia completato più passaggi nelle metà campo avversaria (161) sia recuperato più palloni (37)) e Spinazzola, autentico trascinatore degli azzurri fino al momento dell’infortunio patito nei quarti contro il Belgio, avrebbe meritato qualcosa in più Joakim Maehle, esterno destro dell’Atalanta che con la Danimarca è stato costretto a giocare sulla corsia sinistra risultando il difensore che ha giocato più palloni in area avversaria (27).

A centrocampo, le scelte della giuria sono sostanzialmente in linea con le statistiche, visto che Jorginho è il giocatore che ha intercettato più palloni (25), mentre Pedri è risultato il primo giocatore europeo nella storia ad essere partito titolare in sei partite, all’età di 18 anni, in una singola edizione tra Europei e Mondiali. PEr quanto riguarda, invece, gli esterni offensivi, sebbene Chiesa e Sterling siano risultati tra i giocatori più decisivi delle rispettive squadre, probabilmente avrebbe meritato qualcosa in più anche Dani Olmo, centrocampista spagnolo del Lipsia dalle spiccate doti offensive. Ad Euro 2020, l’ex Dinamo Zagabria ha percorso 42,6 Km in 5 presenze, con 149/194 passaggi completati (77% di precisione), 20 tiri all’indirizzo della porta avversaria e 3 assist.