Due galli in un solo pollaio possono convivere? È quello che succederà nel Gruppo E dei Mondiali di Qatar 2022, dove si ritroveranno di fronte due big assolute, ovvero Germania e Spagna, oltre a Giappone e Costa Rica. C’è grande attesa soprattutto per l’incrocio tra le Furie Rosse e la nazionale teutonica, che non riesce a battere gli iberici da qualcosa come 34 anni (2-0 ai gironi degli Europei ’88). Da lì in poi sono arrivate pesanti sconfitte per i tedeschi: lo 0-1 nella finale degli Europei 2008, quella in semifinale ai Mondiali del 2010 e il tennistico 6-0 in Nations League nel novembre 2020.

La Germania targata Bayern Monaco

La Germania di Hans-Dieter Flick vuole riscattare innanzitutto l’ultimo posto nel girone di Russia 2018. Un’edizione sciagurata per i teutonici, che erano indiziati di dominare contro Svezia, Messico e Corea del Sud. Ora sulla panchina dei tedeschi c’è quel tecnico che alla prima esperienza al Bayern è riuscito a vincere il triplete nel 2020 e che da quando è selezionatore ha letteralmente dato un nuovo volto alla Germania. Una sola sconfitta negli ultimi 15 match ufficiali per i tedeschi, che inevitabilmente puntano sul blocco che Flick conosce meglio, ovvero quello del Bayern. Punti fermi della formazione, al netto delle rotazioni ragionate che il ct sicuramente applicherà, saranno dunque i vari Neuer, Kimmich, Goretzka, Muller, Gnabry, Sané e il giovane Musiala. Tra gli elementi che giocano al di fuori dei confini tedeschi, ci sono invece il madridista Rudiger, il centrocampista Gundogan del Manchester City e Havertz del Chelsea. Il roster forse manca di un bomber di razza, ma è ben coperto in tutti i reparti.

La formazione tipo della Germania

(4-2-3-1) Neuer; Hofmann, Rüdiger, Süle, Raum; Kimmich, Gundogan; Gnabry, Müller, Sané; Havertz.

Spagna: una rosa molto assortita

Per l’accesso alla fase ad eliminazione diretta dei Mondiali di Qatar 2022 sarà inevitabilmente, come dicevamo, un testa a testa tra Germania e Spagna. La selezione allenata da Luis Enrique coniuga alla perfezione elementi esperti e giovani già di altissima qualità e caratura internazionale. In ogni ruolo, praticamente, il ct delle Furie Rosse ha a disposizione due soluzioni dello stesso livello: basti pensare alle fasce, dove da una parte ha a disposizione Carvajal e Azpilicueta, mentre dall’altra può scegliere tra Jordi Alba e Gayà. A centrocampo, tante soluzioni con i vari Rodri, Koke, Soler, Busquets, Gavi e Pedri, mentre davanti il trio titolare dovrebbe essere composto da Ferran Torres, Morata e Sarabia con alternative di primissimo livello come Dani Olmo, Nico Williams, Yeremy Pino e Ansu Fati.

La formazione tipo della Spagna

(4-3-3) Simon; Carvajal, Laporte, Pau Torres, Alba; Gavi, Busquets, Pedri; Ferran Torres, Morata, Sarabia.

Il Giappone punta sulla difesa

Il Giappone, alla settima partecipazione di fila ad un Mondiale, si presenta ai nastri di partenza di questo raggruppamento con i crismi della terza forza. I nipponici, vicecampioni d’Asia, non sono mai andati oltre gli ottavi di finale e il loro sogno è inevitabilmente questa impresa storica della conquista dei quarti. Dalla loro parte ci sarà l’esperienza acquisita negli ultimi anni, considerato che ben 19 giocatori dei 26 convocati dal ct Hajime Moriyasu giocano in Europa. Tra le caratteristiche del suo credo c’è la solidità difensiva, con appena 6 gol subiti in 18 partite nelle qualificazioni asiatiche e una imbattibilità che dura da circa 450 minuti. Del resto, davanti non è che il Giappone abbia tutte queste bocche di fuoco, anche se non mancano elementi di estro come Minamino del Liverpool, Kamada dell’Eintracht Francoforte e Doan del Friburgo.

La formazione tipo del Giappone

(4-2-3-1) Gonda; Tomiyasu, Yoshida, Ito, Nagatomo; Endo, Morita; Minamino, Kamada, Kubo; Maeda.

Costa Rica, un mix di esperienza e gioventù

La Costa Rica del ct Luis Fernando Suárez ha dalla sua parte l’ossatura della formazione che ai Mondiali del 2014 raggiunse i quarti di finale e disse addio al torneo solo ai calci di rigore contro l’Olanda. Una delle stelle è sicuramente Keylor Navas, estremo difensore che in carriera ha praticamente vinto tutto a livello di club, anche se negli ultimi tempi al Paris Saint-Germain è stato superato nelle gerarchie da Gigio Donnarumma. A parte l’esperto portiere, il Costa Rica punta molto su elementi come Tejeda, Borges, Bryan Ruiz e Campell. In difesa la vecchia guardia è rappresentata da Duarte, Oviedo e Calvo, che insieme fanno quasi 100 anni, ma non mancano i giovani di belle speranze. Vorranno sicuramente mettersi in mostra i vari Brandon Aguilera, 19enne che il Nottingham Forest ha bloccato per gennaio, Anthony Contreras e Jewison Bennette, 18enne che milita nel Sunderland, nella serie B inglese. Insomma, un mix di giocatori esperti e nuove leve che ha bisogno di un po’ di rodaggio e che probabilmente otterrà i migliori risultati sul lungo periodo. Intanto, dal 23 novembre si fa sul serio in Qatar, a partire dalla sfida contro la Spagna.

La formazione tipo della Costa Rica

(5-4-1) Navas; Fuller, Watson, Calvo, Vargas, Oviedo; Borges, Tejeda, Torres, Campbell; Contreras.

Qatar 2022: il calendario del gruppo E

23 novembre

Germania-Giappone, ore 14 (Rai 2)

Spagna-Costa Rica, ore 17 (Rai 2)

27 novembre

Giappone-Costa Rica, ore 11 (Rai 2)

Spagna-Germania ore 20 (Rai 1)

1 dicembre

Giappone-Spagna, ore 20 (Rai 1)

Costa Rica-Germania, ore 20 (Rai Sport)