Una notte di grandi sorprese ha caratterizzato gli ottavi di finale del nuovo Mondiale per Club FIFA 2025. Due delle favorite europee, l’Inter, finalista della scorsa Champions League, e il Manchester City di Pep Guardiola, sono state eliminate rispettivamente dal Fluminense e dall’Al Hilal. Questi risultati inattesi hanno subito messo in evidenza il potenziale della nuova formula a 32 squadre, dimostrando un livello di competitività più alto del previsto.

Le due sconfitte hanno interrotto il pronostico che vedeva le squadre europee come principali candidate alla vittoria, trasformando il torneo in un evento dall’esito più incerto. La serata ha visto protagonisti anche allenatori italiani: da una parte Cristian Chivu con un’Inter imprecisa, dall’altra Simone Inzaghi, che ha guidato l’Al Hilal a una vittoria di prestigio contro Guardiola, prendendosi una rivincita dopo la finale di Champions League persa nel 2023. Le partite hanno mostrato come l’organizzazione tattica e la determinazione possano rivelarsi decisive contro avversari tecnicamente più quotati.

Inter-Fluminense 0-2: la cronaca

La partita: un gol a freddo e tante occasioni sprecate

L’avventura dell’Inter nel Mondiale per Club si è conclusa con una sconfitta contro il Fluminense. La partita si è complicata fin dai primi minuti. Al 3′, su un cross dalla destra di Arias, un’incomprensione difensiva tra Dumfries e Darmian ha lasciato Germán Cano libero di segnare di testa da distanza ravvicinata, portando in vantaggio la squadra brasiliana.

Dopo il gol subito, l’Inter ha mantenuto a lungo il controllo del gioco, con un possesso palla che ha raggiunto il 68%, ma ha faticato a creare pericoli concreti contro la difesa organizzata del Fluminense. Le condizioni non ottimali del terreno di gioco hanno inoltre rallentato la manovra nerazzurra.

Nella ripresa, l’Inter ha aumentato la pressione offensiva, creando diverse occasioni da gol non concretizzate. Al 69′ Stefan de Vrij, servito da Lautaro, ha mancato un’occasione da pochi passi. Poco dopo, il capitano Lautaro Martínez ha prima impegnato il portiere Fábio con un tiro ravvicinato e un minuto dopo ha colpito il palo interno. La sfortuna è proseguita con una traversa colpita da Dimarco nei minuti di recupero. Al 94′, con l’Inter proiettata in avanti, il Fluminense ha approfittato di un contropiede per segnare il gol del 2-0 con il subentrato Hercules, chiudendo così la partita.

Analisi tattica: l’esperienza del Fluminense ha la meglio

La vittoria del Fluminense è stata il risultato di un’attenta preparazione tattica da parte dell’allenatore Renato Portaluppi. La squadra brasiliana ha neutralizzato l’attacco dell’Inter schierandosi con un 3-5-2 compatto e una difesa bassa che ha limitato gli spazi per gli attaccanti nerazzurri. L’esperienza di giocatori come Thiago Silva, 40 anni, e del portiere Fábio, 44 anni, è stata fondamentale. Il difensore ha guidato il reparto con sicurezza, mentre il portiere si è distinto con parate decisive, in particolare quella su Lautaro Martínez.

Cristian Chivu ha provato a cambiare l’andamento della gara inserendo Sucic, Carboni, Luis Henrique e Sebastiano Esposito, ma le sostituzioni non sono riuscite a modificare l’equilibrio tattico. L’Inter ha continuato ad attaccare con generosità ma con poca lucidità, senza trovare soluzioni efficaci per superare la difesa avversaria. L’ingresso di Sebastiano Esposito ha dato maggiore vivacità all’attacco, ma non è stato sufficiente per evitare la sconfitta.

I protagonisti

Le valutazioni della partita evidenziano le difficoltà dell’Inter, in particolare nel reparto difensivo in occasione del primo gol e in attacco per le numerose occasioni sprecate. Tra i nerazzurri, Nicolò Barella è stato tra i più positivi per impegno e continuità, venendo indicato come migliore in campo da alcune testate.

Per il Fluminense, la prestazione è stata solida in tutti i reparti. La difesa, guidata da Thiago Silva e dal portiere Fábio, è stata determinante per il risultato. In attacco, Germán Cano e Hercules si sono dimostrati cinici nel concretizzare le occasioni avute, mentre Jhon Arias è stato una costante fonte di pericolo.

Le reazioni: delusione Inter, gioia Fluminense

Nel dopopartita, l’ambiente in casa Inter era di forte delusione. L’allenatore Cristian Chivu ha parlato di una squadra a tratti “presuntuosa”, che ha privilegiato l’estetica alla concretezza, pur cercando di vedere gli aspetti positivi di una stagione lunga e faticosa.

Le parole del capitano, Lautaro Martínez, sono state particolarmente dirette: “Chi non vuole restare, se ne vada”, una dichiarazione che è stata interpretata come un segnale di frustrazione e un riferimento a possibili movimenti di mercato.

Dalla parte del Fluminense, l’allenatore Renato Portaluppi ha espresso soddisfazione per una vittoria preparata con cura, sottolineando come le differenze economiche tra i club (“L’Europa ha 1000 reais, noi 100”) non sempre determinino il risultato in campo.

La sconfitta dell’Inter appare come il culmine di una stagione impegnativa, caratterizzata da delusioni nei momenti chiave come la finale di Champions League persa contro il PSG e il secondo posto in campionato. Le imprecisioni sotto porta e la stanchezza fisica e mentale sembrano aver pesato sulla prestazione della squadra.

Manchester City-Al Hilal 3-4 (d.t.s.): l’impresa di Inzaghi

La sconfitta del Manchester City contro l’Al Hilal è arrivata al termine di una partita spettacolare, decisa ai tempi supplementari con il risultato di 4-3. L’incontro era iniziato come da pronostico, con il City in controllo del gioco e in vantaggio al 9° minuto con Bernardo Silva. La squadra di Guardiola ha continuato ad attaccare, ma il portiere dell’Al Hilal, Yassine Bounou, ha compiuto una serie di parate decisive che hanno mantenuto il risultato sull’1-0.

All’inizio del secondo tempo, la partita è cambiata radicalmente. In sette minuti, l’Al Hilal ha realizzato due reti: prima Marcos Leonardo ha pareggiato di testa al 46′, poi Malcom ha finalizzato un rapido contropiede al 52′, portando la sua squadra in vantaggio per 2-1. Il City ha reagito prontamente, pareggiando al 55′ con Erling Haaland. Il finale dei tempi regolamentari è stato intenso, con un rigore annullato all’Al Hilal dal VAR e un salvataggio sulla linea che ha negato il gol a Haaland.

Ai tempi supplementari, le emozioni sono continuate. Kalidou Koulibaly ha portato di nuovo in vantaggio l’Al Hilal al 94′ con un colpo di testa su calcio d’angolo. Il City ha trovato ancora la forza di pareggiare con una pregevole conclusione al volo di Phil Foden al 104′. Il gol decisivo è arrivato al 112′: su una respinta di Ederson, Marcos Leonardo ha segnato da distanza ravvicinata il gol del definitivo 4-3, regalando una vittoria storica all’Al Hilal di Simone Inzaghi.

Analisi tattica: la strategia di Inzaghi disinnesca Guardiola

La vittoria dell’Al Hilal è stata costruita su un’attenta preparazione tattica da parte di Simone Inzaghi. L’allenatore italiano ha sorpreso schierando una difesa a tre, con Rúben Neves nel ruolo di libero per contenere Erling Haaland. La strategia si è basata sull’assorbire la pressione del City per poi colpire in contropiede, sfruttando la linea difensiva alta di Guardiola, un punto debole noto del suo sistema di gioco.

Gli esterni, in particolare João Cancelo e Malcom, sono stati fondamentali in questa strategia, creando costanti pericoli con le loro accelerazioni. Dall’altra parte, Guardiola è apparso in difficoltà nel trovare contromisure, come dimostra anche la gestione insolita di Rodri, sostituito dopo essere entrato a partita in corso. Inzaghi ha impostato la gara non sul possesso palla, ma sullo sfruttamento degli spazi, una scelta che si è rivelata vincente.

I protagonisti

La prestazione dell’Al Hilal è stata di alto livello in tutti i suoi interpreti. Marcos Leonardo, autore di una doppietta decisiva, è stato nominato migliore in campo. Il portiere Yassine Bounou si è distinto con parate fondamentali, mentre Koulibaly, Malcom e Rúben Neves hanno offerto prestazioni solide e decisive. Un plauso particolare va all’allenatore Simone Inzaghi, architetto di questa vittoria.

Per il Manchester City è stata una serata difficile, soprattutto per il reparto difensivo e per il portiere Ederson, apparsi meno sicuri del solito. Anche Pep Guardiola è stato criticato per le scelte tattiche. Haaland, pur avendo segnato, è stato ben controllato dalla difesa avversaria per lunghi tratti della partita.

Le reazioni: euforia Al Hilal, amarezza City

Le dichiarazioni del dopopartita riflettono l’eccezionalità del risultato. Simone Inzaghi ha descritto l’impresa come “scalare l’Everest senza ossigeno”, riconoscendo la forza dell’avversario e del suo allenatore. Pep Guardiola ha ammesso la sconfitta parlando di “peccato” e riconoscendo l’efficacia dell’Al Hilal nelle ripartenze.

Particolarmente toccante è stata la dedica di Marcos Leonardo, che ha rivolto un pensiero alla madre dopo un difficile periodo di salute, aggiungendo una nota umana a un grande successo sportivo. Le parole di Bernardo Silva (“li abbiamo lasciati correre troppe volte”) hanno confermato le difficoltà tattiche incontrate dal City nel gestire i contropiedi avversari.

Per Simone Inzaghi, questa vittoria rappresenta anche una rivincita personale su Guardiola dopo la finale di Champions League persa con l’Inter nel 2023. L’allenatore italiano ha dimostrato di aver preparato la partita in modo eccellente, adattando la sua strategia per sfruttare i punti deboli del City.

Il tabellone dei quarti di finale propone ora una sfida inedita tra Fluminense e Al-Hilal, garantendo la presenza di una squadra non europea in semifinale.