Domenica 22 maggio, ore 19:56, Mapei Stadium di Reggio Emilia: il Milan diventa campione d’Italia per la 19ª volta nella propria storia, grazie al netto 0-3 inflitto al Sassuolo (doppietta di Giroud e rete di Kessie). Uno scudetto che, nella Milano rossonera, mancava da 11 anni. L’ultimo, infatti, arrivò sotto la guida di Massimiliano Allegri, nella stagione 2010/2011, prima dei 9 anni di dominio targato Juventus e lo scudetto conquistato dall’Inter lo scorso anno. Un tricolore, quello appena conquistato, che ha un sapore speciale, proprio perché scucito dalle maglie dei cugini nerazzurri, tenuti a -2 in classifica fino all’ultima giornata. Poco è servito, a tal proposito, il 3-0 casalingo degli uomini di Simone Inzaghi contro la Sampdoria, arrivato grazie alla rete di Perisic e alla doppietta di Correa nella ripresa. Uno scudetto “di cortomuso” quello ottenuto dai ragazzi di Pioli ma, nonostante ciò, ampiamente meritato: il tecnico rossonero – insieme a Gazidis, Maldini e Massara – ha saputo mettere in piedi un giusto mix di esperienza e gioventù, facendo sbocciare qualche talento che, fino allo scorso anno, era sembrato piuttosto acerbo (Leao e Tonali su tutti). Non la rosa più forte, con ogni probabilità, ma sicuramente quella che, nel corso della stagione 2021/2022, è apparsa più squadra, riuscendo a fare a meno anche di un pilastro difensivo come Kjaer e, per larghi tratti della stagione, di Zlatan Ibrahimovic. Un risultato ottenuto anche a seguito di un mercato oculato e lungimirante. Basti pensare a un giocatore come Kalulu, arrivato nel capoluogo lombardo per la cifra di 450mila euro e diventato ormai una vera e propria certezza del reparto arretrato rossonero. E ancora, a proposito di mercato, sembrano lontanissimi i tempi della “disperazione” per il doppio addio estivo a parametro zero di Donnarumma, al PSG, e Calhanoglu, trasferitosi sulla sponda nerazzurra di Milano. Il Milan ha saputo andare oltre, è riuscito a voltare subito pagina, perseguendo con costanza una politica di riduzione del monte ingaggi, senza però mai abbassare il tasso tecnico e qualitativo della rosa.

I numeri del trionfo rossonero

In pochi, a inizio stagione, avrebbero pronosticato un epilogo di stagione simile, con il Milan scudettato, davanti a un’Inter che, ai nastri di partenza, era considerata favorita per la conquista del secondo tricolore consecutivo. I ragazzi di Stefano Pioli, però, hanno ribaltato qualsiasi pronostico, e lo hanno fatto con una squadra giovanissima, capace di fare del talento e della solidità difensiva le proprie armi principali. Senza dimenticare, ovviamente, la centralità di 2 veterani e trascinatori come Ibrahimovic e Giroud. Ma andiamo a vedere qualche numero di questa squadra capace di regalare una gioia tanto inaspettata ai propri tifosi.

Con lo scudetto numero 19, il Milan ha agganciato l’Inter al secondo posto nella classifica dei tricolori vinti, interrompendo un digiuno di trofei che durava addirittura da 1976 giorni, ovvero dalla conquista della Supercoppa Italiana del 23 dicembre 2016, a Doha, contro la Juventus, con Vincenzo Montella in panchina.

Un risultato raggiunto con la rosa più giovane di sempre. Nessuna squadra, nell’era dei 3 punti a vittoria, era infatti mai riuscita a laurearsi campione d’Italia con una età media così bassa (26 anni e 97 giorni). La squadra di Stefano Pioli, dal punto di vista della carta d’identità, è riuscita a far meglio di 3 Juventus degli anni ’90, capaci di vincere lo scudetto nel 1997/1998 con un’età media di 26 anni e 161 giorni, nel 1994/1995 con 26 anni e 162 giorni e nel 1996/1997 con 26 anni e 271 giorni.

Non è stato, senza ombra di dubbio, lo Scudetto dei bomber: i migliori marcatori rossoneri della stagione appena terminata, infatti, sono stati Rafael Leao e Olivier Giroud, entrambi arrivati a quota 11 reti. L’ultima squadra capace di conquistare il tricolore con numeri simili è stata la seconda Juventus di Antonio Conte (stagione 2012/2013), con Vidal e Vucinic in grado di realizzare solamente 10 gol a testa. Per quanto riguarda il Diavolo, solamente altre 3 volte è riuscito a vincere il campionato con il suo miglior marcatore a una quota di reti inferiore a 12:

  • Stagione 1987/1988 (Pietro Paolo Virdis)
  • Stagione 1993/1994 (Daniele Massaro)
  • Stagione 1995/1996 (George Weah)

Nonostante il quarto attacco del campionato (con 69 reti realizzate) il Milan è riuscito a posizionarsi in vetta alla classifica, totalizzando 86 punti totali. Nell’era dei 3 punti a vittoria, solo nella stagione 2005/2006 ha fatto meglio (88 punti).

Lacune realizzative compensate da una straordinaria solidità difensiva, che ha portato i rossoneri ad essere la miglior difesa del campionato (insieme a quella del Napoli) con 31 reti subite. Come se non bastasse, il Milan è riuscito a mantenere la propria porta inviolata in campionato per 18 gare, subendo solamente 9 reti nel 2022. Mike Maignan, che non ha mai fatto rimpiangere Gigio Donnarumma, è il portiere con la più alta percentuale di parate nei 5 principali campionati europei (considerando solo estremi difensori con più di 10 presenze stagionali).

Ma non bisogna dimenticare quello è diventato un vero e proprio tormentone rossonero, e cioè “Pioli is on fire”. Già, perché il tecnico rossonero ha rappresentato la vera anima di un Milan tornato vincente dopo tanto tempo. Con 56 anni e 214 giorni (considerando la giornata della conquista del tricolore, il 22 maggio), Pioli è diventato il terzo allenatore più anziano a vincere un campionato di Serie A a girone unico con il Milan. Prima di lui ci erano riusciti Lajos Czeizler (stagione 1950/1951, con 57 anni e 255 giorni) e Nils Liedholm (stagione 1978/1979, con 56 anni e 217 giorni).

Altro pilastro, non solo in campo, ma anche e soprattutto a livello di leadership e carisma, è stato sicuramente Zlatan Ibrahimovic, capace di infondere, in 2 anni e mezzo, la propria mentalità vincente a tutto il gruppo. Con la rete messa a segno contro il Venezia lo scorso 9 gennaio, Ibrahimovic è inoltre diventato il terzo giocatore più anziano ad andare in gol in Serie A. Il 31 ottobre 2021, con la rete realizzata contro la Roma, ha poi segnato il suo 400º gol nei campionati nazionali. Il primo era arrivato quasi 23 anni fa, il 30 ottobre 1999.

Altre curiosità sui protagonisti dello scudetto rossonero

Una cavalcata verso il tricolore, quella rossonera, frutto di un gruppo capace di compattarsi nel corso della stagione, in grado di superare momenti di difficoltà e reggere la pressione nelle giornate finali. Nonostante ciò, ci sono singoli che, con i loro numeri, hanno contribuito in maniera decisiva alla conquista dello scudetto numero 19.

I migliori marcatori:

  • Giroud: 11 gol
  • Leao: 11 gol
  • Ibrahimovic: 8 gol
  • Kessie: 6 gol
  • Theo Hernandez: 5 gol

I migliori assist-man:

  • Leao: 10 assist
  • Theo Hernandez: 6 assist
  • Giroud: 4 assist
  • Ibrahimovic: 3 assist
  • Tonali: 3 assist

I giocatori più utilizzati da Stefano Pioli (considerando tutte le competizioni):

  • Theo Hernandez: 3553 minuti giocati
  • Maignan: 3540 minuti giocati
  • Tomori: 3357 minuti giocati
  • Leao: 3201 minuti giocati
  • Tonali: 3149

Altre statistiche:

  • Lo scudetto numero 19 dei rossoneri è il primo trofeo nella carriera d’allenatore di Stefano Pioli. Prima di domenica, era andato vicino a conquistare 3 titoli, posizionandosi però sempre al secondo posto (Coppa Italia 2014/2015 e Supercoppa dello stesso anno – perse entrambe contro la Juventus – e campionato di Serie A 2020/2021).
  • Zlatan Ibrahimovic ha conquistato il suo settimo scudetto italiano sul campo, di cui 3 con l’Inter, 2 con il Milan e 2 con la Juventus (poi revocati). A questi vanno aggiunti 2 campionati in Olanda, con la maglia dell’Ajax, una Liga con il Barcellona e 4 Ligue 1 con il PSG.
  • Secondo titolo consecutivo per Mike Maignan, sicurezza del reparto arretrato del Milan. Il portiere rossonero ha infatti conquistato il tricolore in quel di Milano dopo aver vinto, nella passata stagione, la Ligue 1 con il Lille, anche in quel caso contro i favori del pronostico.
  • Nella prossima edizione della Supercoppa Italiana si rivedrà il derby della Madonnina: non accadeva dall’edizione del 2011 (con Milan campione d’Italia e Inter vincitrice della Coppa Italia nella stagione 2010/2011).