Clamoroso al Renzo Barbera di Palermo: l’Italia di Roberto Mancini perde 0-1 la semifinale playoff contro la Macedonia del Nord e non si qualifica per i Mondiali, per la seconda volta consecutiva, dopo il disastro della nazionale di Ventura del 2017. Gli azzurri sono superiori agli ospiti – come era ampiamente prevedibile – per 90 minuti, ma la scarsa precisione del reparto offensivo non consente a Donnarumma e compagni di impensierire particolarmente Dimitrievski, estremo difensore dei macedoni. Dalla paura per gli eventuali supplementari, al minuto 92, si passa al vero e proprio dramma sportivo, con l’ex Palermo Trajkovski che realizza la rete che consente ai suoi di accedere alla finale dei playoff dove si troverà di fronte il Portogallo di Cristiano Ronaldo, che nell’altra semifinale ha sconfitto 3-1 la Turchia. La Nazionale di Roberto Mancini passa così dal paradiso all’inferno in meno di 9 mesi, vivendo un vero e proprio incubo dal quale sarà complicato risvegliarsi serenamente. Il futuro? Difficile parlarne ora, come dichiarato dallo stesso ct azzurro a fine partita: “Delusione troppo grande per poter parlare di futuro. Se l’Europeo è stata la mia più grande soddisfazione, quella di stasera è la mia più grande delusione a livello professionale. Nel calcio succedono delle cose incredibili e stasera sono successe. La vittoria dell’Europeo è stata strameritata: la fortuna di quel periodo si è trasformata in sfortuna. Abbiamo dominato il gruppo di qualificazione, ci sono state due situazioni che di solito non capitano. Difficile dire perché e come sia potuto succedere: mi dispiace molto per i ragazzi”.

Italia-Macedonia del Nord 0-1: le pagelle

Donnarumma 5.5: nei primi 45 minuti viene chiamato in causa una sola volta. Spettatore non pagante nella ripresa, fino al minuto 92, quando Trajkoviski, a sorpresa, lo trafigge. La sensazione è che il portiere del PSG potesse fare qualcosina in più sul tiro dell’ex Palermo, anche se la colpa della sconfitta non è certamente sua.

Florenzi 6: una partita molto attenta in fase difensiva, con un intervento in scivolata nel primo tempo che da solo gli vale la sufficienza. Assente in fase offensiva.

Mancini 5.5: un suo goffo intervento nel primo tempo regala una clamorosa occasione da gol alla Macedonia. Salva tutto Florenzi, ma la prestazione del romanista resta insufficiente. Dall’89′ Chiellini s.v.

Bastoni 6.5: tra i migliori degli Azzurri. Elegante e preciso, sempre sicuro negli interventi. Bene anche in fase di impostazione. La delusione è grande, ma il futuro è nei suoi piedi.

Emerson 5: si vede poco e male. Fuori dal gioco, appare spesso timido in fase offensiva.

Barella 5: sbaglia tutto quello che si può sbagliare. Sembra essere un lontano parente del giocatore visto agli scorsi Europei. Impreciso, impacciato e confusionario. Per distacco, il peggiore del centrocampo azzurro. Dal 77′ Tonali s.v.

Jorginho 5.5: lento e prevedibile, si limita spesso al compitino. In tanti si chiedono dove sia finito il Jorginho della passata annata. E la domanda sorge spontanea: si tratta di sindrome da pancia piena?

Verratti 7: il migliore in campo. Dribbla, imposta e recupera tanti palloni: è l’ultimo ad arrendersi e si prende l’intero centrocampo dell’Italia sulle spalle. Ma non basta ad evitare l’ennesima figuraccia Mondiale.

Berardi 5.5: senza ombra di dubbio il più propositivo del reparto offensivo (ma bastava anche poco). Il gol sbagliato nel primo tempo, sul clamoroso regalo di Dimitrievski, però, è imperdonabile. Ancora una volta mostra poca cattiveria quando serve. Dall’88′ Joao Pedro s.v.

Immobile 4.5: come all’Europeo, la nazionale di Mancini gioca senza centravanti. L’attaccante della Lazio, che in biancoceleste trasforma ogni pallone in oro, continua a non trovare la propria dimensione in maglia azzurra. Prestazione anonima e gravemente insufficiente. Dal 77′ Pellegrini 5.5: non cambia particolarmente il volto del match.

Insigne 4.5: un fantasma, trotterella per il campo senza una vera meta per tutti i 63 minuti in cui resta in campo. Poche giocate e molto confuse. Con la testa sembra già essere lontano dal “calcio che conta”. Dal 63′ Raspadori 6: almeno ci mette l’impegno. Prova a dare una scossa, ma non basta.

Roberto Mancini 4: doloroso dare un voto del genere al ct che, meno di 9 mesi fa, ci ha portato sul tetto d’Europa. La sconfitta rimediata contro la Macedonia, però, è frutto di un approccio superficiale non solo a questa partita, ma anche agli ultimi match del girone di qualificazione. La squadra è crollata mentalmente e il tecnico, da qualche mese a questa parte, non ha mai saputo risollevarla.

MACEDONIA DEL NORD: Dimitrievski 6; S. Ristovski 5.5, Velkovski 5.5 (40′ s.t. Ristevski s.v.), Musliu 5.5, Alioski 6; Nikolov 5.5 (12′ s.t. Askovski 6), Ademi 6 (12′ s.t. Spirovski 6), Bardhi 6.5, Churlinov 5, M. Ristovski 5 (26′ s.t. Miovski s.v.), Trajkovski 7.