Domani l’Inter di Simone Inzaghi disputerà l’ultima amichevole estiva, poi si concentrerà sulla prima giornata di campionato, che vedrà i nerazzurri impegnati sabato 13 agosto alle 20:45 in casa del neopromosso Lecce. Simone Inzaghi è soddisfatto del lavoro svolto in questo precampionato, anche se il mercato non è andato propriamente come sperava in tutto e per tutto. Dopo il debutto contro l’FC Milanese, a cui i nerazzurri hanno rifilato 10 reti, l’Inter ha battuto il Lugano e il Novara, pareggiando invece in entrambi i casi per 2-2 contro le formazioni francesi di Monaco e Lione, il cui campionato inizierà in questo fine settimana.

Inter: ok l’intesa Lukau-Lautaro

Tra i segnali positivi che ha raccolto sicuramente Inzaghi c’è la ritrovata intesa tra Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. Un anno da separati non ha fatto perdere ai due centravanti il feeling che hanno avuto nella seconda stagione di Antonio Conte a Milano, quella culminata con il ritorno dello scudetto ad Appiano. Per caratteristiche, i due si completano e si supportano, ragion per cui il reparto avanzato, vista anche la disponibilità di Dzeko e Correa, rappresenta uno dei punti di forza della nuova Inter.

Può dirsi soddisfatto anche del centrocampo il tecnico del club lombardo, che al trio collaudato e composto da Barella, Brozovic e Calhanoglu, ha aggiunto un elemento esperto come Henrikh Mkhitaryan e un giovane di grande prospettiva come Kristjan Asllani (20 anni), reduce da un’ottima stagione all’Empoli e pronto per alzare il proprio livello su palcoscenici di un certo tipo.

Le mancate cessioni che bloccano il mercato

Importante l’arrivo di Onana a parametro zero dopo l’esperienza all’Ajax, poiché garantirà una transizione indolore per il dopo Handanovic. Molto interessante anche il colpo Raoul Bellanova (22 anni), arrivato dopo aver fatto molto bene al Cagliari e che sulla corsia destra può entrare nelle rotazioni, ma c’è da capire quale sarà il destino di Dumfries, così come quello di Skriniar. Le mosse in entrata di Beppe Marotta e Piero Ausilio sono infatti direttamente connesse a quelle in uscita. Le mancate partenze, infatti, sono costate molto care ai nerazzurri, che si sono visti così sfilare sotto gli occhi due elementi che sembravano ormai destinati a vestire la maglia dell’Inter, ovvero Dybala (finito poi alla Roma) e Bremer (accasatosi dall’altra sponda di Torino con un vero e proprio blitz in 24 della Juventus).

Aprendo la stagione, Inzaghi in conferenza stampa si era augurato una sola cessione eccellente per far respirare le casse del club e soprattutto trovare risorse per qualche colpo. Andrà a finire realmente così? Ad oggi, l’ad nerazzurro si è scontrato con una realtà molto dura, non riuscendo a cedere Skriniar alle proprie condizioni al PSG (70 milioni la richiesta per un calciatore che tra 6 mesi i francesi potrebbero prendere a zero per la stagione successiva) e nemmeno a rescindere l’ultimo anno di cartellino di Alexis Sanchez. Il cileno, corteggiato seriamente dal Marsiglia, prima di firmare la risoluzione (7-8 milioni di buonuscita, inclusi stipendi non ricevuti nella stagione 2020-2021) vuole essere sicuro al 100% di fare la scelta giusta, ragion per cui sta prendendo tempo.

Strada in salita per Gosens

L’addio dell’ex Barcellona, Arsenal e Manchester United, consentirebbe a Marotta di liberare un po’ di risorse, ma ovviamente non basterà. Fino alla fine della sessione estiva, dunque, le cessioni dolorose possono essere dietro l’angolo perché ci sono quei famosi 60 milioni di plus che i nerazzurri devono fare per tenere in ordine i conti e in più Inzaghi non si sente numericamente a posto al centro della difesa e sulla corsia sinistra, dove Robin Gosens raccoglie l’eredità di Ivan Perisic e al momento non sembra ancora essere sui livelli che ha raggiunto nell’esperienza all’Atalanta. Insomma, il voto all’estate nerazzurra è un 6,5, ma da qui a fine mercato le operazioni in entrata e in uscita potrebbero farlo oscillare verso l’alto, ma anche verso il basso.