È uno dei calciatori più rappresentativi del calcio italiano di tutti i tempi, fuoriclasse che ha segnato la propria epoca, gli anni ’60 e ’70, con le uniche due maglie indossate in carriera, quella del Cagliari e quella della Nazionale italiana: Gigi Riva compie oggi 76 anni.

Uomo simbolo del Cagliari Campione d’Italia nel 1970, Campione d’Europa con l’Italia nel 1968, è tutt’ora il miglior marcatore della Nazionale, con 35 reti realizzate in 42 partite (tra cui, tra le più celebri, quella segnata nella Partita del secolo, Italia-Germania 4-3, nella semifinale dei mondiali del Messico nel 1970). Attaccante veloce e tecnico, che ha fatto della potenza e dell’esplosività il proprio marchio di fabbrica, le sue caratteristiche gli valsero il celeberrimo soprannome, Rombo di tuono, affibbiatogli da Gianni Brera nel 1970 dopo una strepitosa prestazione a San Siro contro l’Inter.

Riva, simbolo del Cagliari

Gigi Riva nasce a Leggiuno, piccolo paese in provincia di Varese, nel 1944. Muove i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili del Legnano, con cui nel 1962, a soli 18 anni, esordisce in Serie C. Nelle 22 presenze della sua prima stagione da calciatore professionista Riva cattura l’attenzione delle grandi del calcio italiano ma ad acquistarlo non è una big: in quegli anni il Cagliari era solito accorpare le trasferte, così da ottimizzare i viaggi nel “continente”, e il caso volle che la base scelta per gli impegni nel nord Italia fosse proprio Legnano. L’allora allenatore rossoblù, Arturo Silvestri, ebbe quindi la possibilità di visionare più volte il giovane prospetto lombardo, caldeggiandone l’acquisto.

Il Cagliari strappò Gigi Riva all’agguerrita concorrenza del Bologna, perfezionando l’acquisto dell’attaccante durante l’intervallo della partita della nazionale juniores italiana contro i pari età della Spagna nel marzo 1963 allo Stadio Flaminio. Ignaro che quello verso Cagliari sarebbe stato un viaggio di sola andata, sportivamente parlando, Riva si trasferisce nel capoluogo sardo per prendere parte al campionato cadetto 1963-64.

Nella prima stagione si afferma come uno dei punti di riferimento dell’attacco del Cagliari, contribuendo con 8 reti alla conquista della promozione in Serie A. Gli anni che seguono segnano un’ascesa inesorabile verso l’olimpo dei grandi bomber italiani: 9 gol nel secondo anno, 11 nel terzo, 18 nel quarto, che gli valgono il primo titolo di capocannoniere della Serie A (titolo che vincerà altre 2 volte in carriera, nel 1968-69 e nel 1969-70).

E’ il 1970, però, l’anno in cui scrive il proprio nome con inchiostro indelebile nella storia del calcio italiano: al termine di una cavalcata che lo vedrà prevalere su Inter e Juventus, il Cagliari vince il suo primo (e tutt’ora unico) Scudetto. Riva porta a casa il titolo cannonieri e si afferma come uno dei centravanti più forti nel panorama italiano, insieme a Roberto Boninsegna.

Il rifiuto alla Juventus di Boniperti

Un profilo come il suo, divenuto ormai d’eccellenza assoluta, suscita l’interesse dei top club, prima fra tutte la Juventus. Quello della Vecchia Signora a Riva è un corteggiamento che si protrae per anni, ma l’attaccante antepone il cuore e l’attaccamento per la maglia al blasone e ai possibili successi della destinazione bianconera, e così rifiuta il trasferimento, cementando la sua immagine di idolo assoluto per la tifoseria cagliaritana.

Lo stesso Riva ha raccontato, anni dopo, l’interessamento del club torinese nei suoi confronti: “Agnelli mi voleva, ma quello che non mollava proprio mai era Boniperti. Mi chiamava ogni anno. Partiva da lontano col discorso, ma poi arrivava sempre lì, alla Juve. E ogni volta gli ho risposto cortesemente di no. Per amore di questa terra, come è noto. Poi anche per orgoglio, quando giocavo ho sempre difeso la mia scelta, ma ovviamente qualche dubbio per la testa ti passava. Un giorno, qualche anno fa, in un aeroporto, incontro qualcuno della Juve che mi dice: ‘Gigi, chiamiamo insieme Boniperti e gli facciamo gli auguri?’. Ora, se c’è una persona che stimo, nel mondo del calcio, è proprio Boniperti. E quindi rispondo: ‘Certo!’. Così prendo la linea io e per un effetto sorpresa faccio: ‘Sono Gigi Riva!’. Sento dall’altra parte del telefono che lui c’è. Ma non dice nulla. Gli faccio: ‘Mi senti Giampiero?’. ‘Ti sento, ti sento Gigi’. E fa una pausa. Allora gli chiedo: ‘Tutto bene?’. E lui, serissimo: ‘Bene, sì. Ma non sarei sincero se non ti dicessi che io questa telefonata da te l’aspettavo 50 anni fa”.

A Cagliari Riva rimarrà fino al termine della propria carriera da calciatore, tornando in società in qualità di presidente per alcuni mesi nel 1986-87. A partire dal 1990 è entrato nello staff della Nazionale italiana, prima in qualità di dirigente accompagnatore, poi di team manager, ruolo ricoperto nella spedizione dei Mondiali di Germania nel 2006, terminata con l’Italia Campione del Mondo. Dal 18 dicembre 2019 è presidente onorario del Cagliari.