Nel suo palmares ci sono tutti i massimi trofei, nazionali e internazionali, a cui un calciatore possa ambire, ma quello per cui si ricorderà per sempre Giovanni Galli è il suo contributo ad uno dei cicli leggendari del calcio anni ’80-’90, quello del Milan di Arrigo Sacchi. Fu lui a difendere, per quattro stagioni, i pali di una squadra destinata a rivoluzionare il calcio internazionale di quel periodo, fornendo un apporto decisivo lungo il cammino che portò il Milan a salire sul tetto d’Europa e del Mondo, con la vittoria delle due Coppe dei Campioni consecutive del 1989 e 1990 e della Coppa Intercontinentale del 1989.

Giovanni Galli nasce a Pisa il 29 aprile del 1958 e inizia a giocare a calcio nel settore giovanile della Fiorentina, società i cui colori segneranno quasi per un decennio la carriera del portiere. E’ proprio con la Viola che nel 1977 esordisce in Serie A, guadagnando un posto da titolare che manterrà per quasi dieci anni, fino al 1986, anno del suo passaggio al Milan.

La Coppa del Mondo e la Nazionale

Reattivo, concreto e di grande affidabilità, negli anni a Firenze Galli si afferma come uno dei portieri più forti nel panorama calcistico italiano, entrando a partire dal 1980 nel giro della Nazionale. L’allora Ct dell’Italia, Enzo Bearzot, lo aggrega al gruppo che prende parte agli Europei del 1980 e ai Mondiali del 1982: Galli è il terzo portiere, nelle gerarchie è dietro a Dino Zoff e Ivano Bordon, e non scende in campo in nessuna della due competizioni, ma la convocazione gli vale comunque una Coppa del Mondo, vinta dall’Italia nella finale di Spagna ’82 contro la Germania. Per il debutto in Azzurro dovrà aspettare il 5 ottobre del 1983 quando all’età di 25 anni difende per la prima volta la porta dell’Italia in Italia-Grecia 3-0. Sarà lui il portiere titolare ai successivi Mondiali, quelli del 1986 in Messico, spedizione che per gli italiani sarà avara di gioie (gli azzurri usciranno agli ottavi di finale, eliminati con un secco 2-0 dalla Francia di Platini).

Le Coppe dei Campioni con il Milan

Il ritorno dall’esperienza azzurra, nel 1986, segna il momento del suo passaggio al Milan: Silvio Berlusconi ha in progetto di allestire una grande squadra e il portiere della nazionale è uno dei primi tasselli. L’anno successivo sulla panchina rossonera arriva Arrigo Sacchi, che sostituisce Nils Liedholm ed è l’inizio della favola: dopo un anno di transizione il fenomeno Milan deflagra nella stagione 1987-88, quando a sorpresa strappa lo Scudetto, l’undicesimo della storia rossonera, al Napoli di Maradona.

Galli mantiene il suo posto anche nella stagione successiva, quando il Milan si aggiudica la Supercoppa Italiana e, sopratutto, la Coppa dei Campioni, in finale contro la Steaua Bucarest. Il portiere rossonero mette la propria firma sul trofeo risultando decisivo negli ottavi di ritorno contro la Stella Rossa, respingendo due rigori nella serie finale che avrebbe decretato il passaggio del turno. Quella che ha davanti, composta da Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini è una delle linee difensive più forti di sempre, ma quando viene chiamato in causa l’estremo difensore si fa trovare sempre pronto.

Qualcosa si incrina con la società nella stagione successiva, 1989-90: il tecnico di Fusignano gli preferisce in campionato Andrea Pazzagli e Galli perde il posto da titolare, almeno per quanto concerne le gare tra i confini nazionali. In campo internazionale il posto rimane suo: gioca da protagonista la finale di Coppa Intercontinentale contro l’Atletico Nacional nel dicembre del 1989, così come disputa da titolare le gare della Coppa dei Campioni di quella stagione, competizione vinta dai rossoneri in finale 1-0 contro il Benfica.

Quella finale sarà l’atto conclusivo della sua esperienza a Milano: “Ero consapevole che quella sarebbe stata la mia ultima partita con il Milan – ha detto Galli – sapevo del gruppo e dell’affetto che stavo lasciando. Gullit si fece 50 metri di campo per venirmi ad abbracciare: ero seduto vicino al palo, pensando al mio addio, lui si mise in ginocchio e mi abbracciò. E’ una di quelle cose che mi porto più nel cuore. La società mi ha chiesto di rimanere, ma ormai avevo dato già la mia parola al Napoli”.

Gli ultimi trofei con Napoli e Parma

Passa al Napoli (che tra le proprie fila vantava ancora la presenza di Diego Armando Maradona), che lo acquista per 3 miliardi di lire nel 1990. I risultati dell’esperienza in azzurro si riveleranno ben al di sotto delle aspettative iniziali del portiere: nei tre anni in Campania Galli conquista una Supercoppa Italiana, durante il primo anno di permanenza, ma null’altro. Nel 1993 si trasferisce al Torino, in cui disputa una stagione, prima di andare al Parma, nel ruolo di secondo portiere di Luca Bucci. Con i ducali conquista, sebbene non da titolare, l’ultimo trofeo della propria carriera, la Coppa Uefa della stagione 1994-95. Chiude la sua esperienza col calcio giocato un anno più tardi, in Serie B, tra i pali della Lucchese.

Dopo il ritiro si è dedicato alla politica (è stato candidato sindaco per la città di Firenze) ed è attualmente opinionista sportivo. Oggi Giovanni Galli compie 62 anni.