Si sono conclusi ieri sera i quarti di finale di Europa League che hanno portato alla composizione delle seguenti semifinali: Siviglia-Manchester United e Inter-Shakhtar Donetsk. Il primo match si disputerà a Colonia domenica 16 agosto alle ore 21:00, mentre alla stessa ora del giorno successivo scenderà in campo a Dusseldorf, per conquistare la finalissima (in programma venerdì 21 agosto), l’Inter di Antonio Conte opposta alla squadra ucraina, che ha liquidato facilmente gli svizzeri del Basilea.

Inter: con un Lukaku così…

I nerazzurri, che hanno chiuso la Serie A con un solo punto di distacco dalla Juventus campione d’Italia, potrebbero consolarsi” con la vittoria di un trofeo comunque assai prestigioso come l’Europa League, che gli consentirebbe oltretutto di essere inserita in prima fascia nei sorteggi dei gironi per la prossima Champions League. Il traguardo è assolutamente alla portata della squadra di Conte che, seppur soffrendo nel finale, è stata in totale controllo nella partita contro il Bayer Leverkusen. Dopo le due reti iniziali di Barella e Lukaku, i tedeschi hanno accorciato con il gioiellino Havertz (uno dei calciatori maggiormente richiesti sul mercato internazionale), ma poi è stata la squadra del gruppo Suning ad avere le occasioni più ghiotte per rimpinguare il bottino. C’è stato, insomma, ancora qualche segnale di immaturità da parte dell’Inter, che non è stata in grado di chiudere la gara, ma la formula della competizione può giocare a favore dei nerazzurri, che per di più possono vantare un Lukaku in uno stato di grazia particolare.

Il centravanti belga è sicuramente tra i top dei quarti di finale di Europa League, avendo messo a segno di gran mestiere la quarta rete della competizione, la 31a in stagione, a conferma della bontà dell’investimento fatto da Beppe Marotta su suggerimento di mister Conte. Oltretutto il gigante belga ha stabilito un nuovo record: è andato, infatti, in rete per la nona partita consecutiva in Europa League, staccando così Alan Shearer fermo a quota otto partite consecutive. Curioso il fatto che Lukaku abbia aperto questa striscia di gare con gol, tra il 2014 e 2015, quando segnò addirittura 8 reti in 5 gare con la maglia dell’Everton.

Shakhtar spauracchio nerazzurro

I prossimi avversari dei nerazzurri, gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, si sono sbarazzati con un netto 4-1 degli svizzeri del Basilea. Alla Veltins Arena non c’è stata praticamente storia, con la squadra di Castro che ha messo a segno due gol per tempo con Moraes e Taison prima, Alan Patrick e Dodo poi, concedendosi una distrazione per il gol della bandiera del Basilea solo al 92’. Un biglietto da visita che deve far drizzare le antenne all’Inter: anche se sulla carta la rosa a disposizione di Conte è superiore, lo Shakhtar ha molti giocatori di talento, tra cui il giovane brasiliano Marcos Antonio, che a vent’anni è già leader del centrocampo della squadra ucraina.

È lo United di Bruno Fernandes

Nell’altra semifinale si affrontano due grossissimi calibri, ovvero formazioni che per tradizione, in anni recenti, hanno fatto molto bene in Europa League. Il Manchester United ha infatti vinto il trofeo nel 2017, interrompendo di fatto uno strapotere degli andalusi, che si erano assicurati le tre precedenti edizioni consecutivamente. La squadra di Solskjaer, però, contro ogni pronostico ha faticato molto ai quarti contro il Copenaghen, riuscendo a prevalere sui danesi solo nel primo tempo supplementare grazie ad un gol di Bruno Fernandes su calcio di rigore. Il portoghese, con un passato in Italia (Novara, Udinese e Sampdoria) è diventato se possibile ancora più importante di Paul Pogba nello scacchiere dei Red Devils, confermando di essere giunto a 26 anni nella piena maturità calcistica.

Siviglia: Ocampos è rinato

Il Siviglia, invece, dopo aver eliminato la Roma agli ottavi di finale, si è sbarazzato ai quarti del Wolverhampton, una delle rivelazioni della stagione anche in Premier League. A dare la vittoria alla squadra di Julen Lopetegui, nel finale di gara, è stato Lucas Ocampos, talentuoso argentino ex River Plate che in Italia non ha avuto fortuna con le maglie di Milan e Genoa. Il ragazzo, 26 anni, è stato protagonista sia agli ottavi sia ai quarti e si candida per essere l’uomo che potrebbe fare la differenza anche nel prossimo impegno del Siviglia contro lo United. Ha deluso, invece, Raul Jimenez, 29enne attaccante messicano dei Wolves, che sbagliando un calcio di rigore nel primo tempo ha sostanzialmente spalancato le porte delle semifinali agli spagnoli. Non un buon viatico per l’ex Benfica e Atletico Madrid, che in queste settimane viene accostato frequentemente alla Juventus, alla ricerca di un attaccante che sostituisca il partente Gonzalo Higuain.