Compie oggi 59 anni Daniele Massaro, ex attaccante che lega le sue fortune principalmente al Milan. Campione del Mondo con l’Italia nel 1982, pur senza mai scendere in campo, Massaro si distingue nella sua carriera per professionalità e serietà, che lo portano ad essere uno dei calciatori preferiti da tutti gli allenatori. Nella sua carriera, soprattutto nella prima fase, svolge, a seconda delle richieste dei tecnici che lo allenano, anche i ruoli di ala e di mediano di spinta, sempre mantenendo alto il livello delle prestazioni. Grande appassionato di motori, al termine della carriera da calciatore, Massaro disputa diversi rally a livello italiano, gareggiando nelle edizioni 1998 e 1999 del mondiale WRC Rally di Sanremo. Il suo soprannome è “Provvidenza”: se lo è guadagnato sul campo risolvendo negli anni al Milan tante partite bloccate, spesso in “zona Cesarini”.

Daniele Massaro: l’inizio al Monza e la Fiorentina

Cresciuto calcisticamente nel Monza, Daniele Massaro esordisce in Serie B nel 1978. Tre anni più tardi viene acquistato dalla Fiorentina, club che gli consente di esordire in Serie A contro il Como il 13 settembre 1981 a soli 20 anni. Con i viola gioca prevalentemente nel ruolo di centrocampista e, pur essendo giovanissimo, dà sin da subito un importante contributo nel testa a testa scudetto conclusosi con la vittoria della Juventus per un solo punto di vantaggio sui toscani (46 contro 45 punti). Alla Fiorentina trascorre cinque anni nei quali cresce molto dal punto di vista caratteriale e tecnico, tanto da finire nel mirino del presidente Silvio Berlusconi.

Il primo scudetto con Sacchi e il prestito alla Roma

Il Milan lo acquista nell’estate del 1986 per 6,7 miliardi di lire. Il primo anno non è dei migliori per via di alcune noie fisiche, ma nel campionato 1987-88 si rifà con gli interessi e contribuisce in maniera importante allo scudetto vinto dai rossoneri allenati da Arrigo Sacchi, sostituendo per buona parte del campionato Van Basten, alle prese con guai fisici. Nonostante ciò, nell’estate del 1988 viene prestato alla Roma, con cui colleziona 30 presenze in campionato e 5 reti.

Rientrato a Milano, nel campionato 1989-90 si ritaglia uno spazio importante anche per via di un serio infortunio occorso al titolare Ruud Gullit. È sostanzialmente la stagione della consacrazione per Massaro, che segna 15 reti in 48 presenze tra campionato e coppe, ma soprattutto alza al cielo la Coppa dei Campioni (Milan-Benfica 1-0).

Massaro eroe di Atene

Con l’arrivo in panchina di Fabio Capello, nella stagione 1991-92 diventa ancora più importante, poiché il nuovo tecnico lo sposta prima nel ruolo di seconda punta, poi di primo attaccante per sopperire all’infortunio di Marco Van Basten. Nel campionato 1993-94 nasce il soprannome “Provvidenza”, per via dei tanti gol decisivi, segnati soprattutto nei minuti finali delle partite. L’apoteosi arriva nella finale di Champions League ad Atene, quando Massaro realizza una doppietta contro il Barcellona, partito con i favori del pronostico alla vigilia. La stagione successiva è l’ultima in maglia rossonera e gli vale innanzitutto una Supercoppa Europea conquistata contro l’Arsenal andando in gol nel match di ritorno a San Siro.

Nell’estate del 1995 decide di chiudere la carriera in Giappone con lo Shimizu S-Pulse: in un anno e mezzo in terra nipponica, Massaro colleziona 10 reti in 20 presenze, prima di appendere gli scarpini al chiodo.

Massaro in nazionale

Quanto all’esperienza con la nazionale italiana, Daniele Massaro vanta 4 presenze nell’Under 21 (debutto il 23 settembre del 1981) e 15 con la nazionale maggiore. In questo caso, il debutto avviene giovanissimo, ovvero il 14 aprile del 1982 quando sulla panchina della nazionale italiana siede Enzo Bearzot. Il commissario tecnico lo convoca anche per il Mondiale di Spagna 1982, ma è una Coppa del Mondo amara per lui: anche se l’Italia alza al cielo il trofeo più importante per un calciatore, Massaro non scende mai in campo per via di alcune dichiarazioni rilasciate dopo l’ultima amichevole prima della rassegna iridata, durante la quale dichiara di non essere stato supportato dai compagni.

Torna in azzurro nel 1984, collezionando qualche presenza da lì al 1986, ma il suo momento di gloria con la nazionale arriva solo nel 1994, quando il ct Arrigo Sacchi lo convoca a 33 anni per i Mondiali di USA ’94. Massaro va anche in gol nella terza partita del girone contro il Messico, per l’1-1 che aiuterà l’Italia a qualificarsi agli ottavi. Per via di alcune defezioni, Sacchi lo manda in campo da titolare nella finale contro il Brasile, durante la quale ha un’importante occasione per andare in gol, ma non riesce a sfruttarla. Gli azzurri chiudono secondi ai calci di rigori e per Massaro si chiude definitivamente l’esperienza in maglia azzurra.

Il palmares del “Provvidenza”

La carriera di Daniele Massaro si conclude nel 1996 dopo l’esperienza con lo Shimizu S-Pulse. Nella sua bacheca ci sono i trofei conquistati con il Milan – 4 Scudetti, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe dei Campioni, 3 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali – e il Mondiale 1982 con la nazionale.