Allo stadio National Arena di Tirana, la Roma batte 1-0 il Feyenoord e vince la prima edizione della UEFA Conference League. Ai giallorossi basta un gol di Nicolò Zaniolo, arrivato al minuto 32 della prima frazione di gioco, per portare la coppa nella Capitale. Record per José Mourinho, che diventa il primo allenatore ad aver vinto tutte e 3 le competizioni europee attualmente esistenti (Champions League con Porto e Inter, Europa League con il Manchester United e Conference League con la Roma). Una partita in bilico fino all’ultimo minuto, quella andata in scena allo stadio National Arena, con occasioni da una parte e dell’altra.

Dopo una iniziale fase di stallo, la prima potenziale occasione da gol è per la Roma, con Pellegrini che, in ripartenza, tenta l’imbucata per Zaniolo, letta bene dalla retroguardia olandese. Al minuto 16, ecco la prima tegola per José Mourinho: nuovo problema al flessore della coscia destra per Mkhitaryan, appena rientrato dall’infortunio rimediato lo scorso 28 aprile contro il Leicester. L’armeno è costretto a lasciare il campo per Sergio Oliveira. Ancora Pellegrini, al minuto 24, si inventa una grande giocata: suggerimento in profondità con l’esterno destro per Zaniolo, anticipato sul più bello dall’uscita di Bijlow. La Roma, però, continua a spingere, e al minuto 32 trova la rete del vantaggio, grazie a un meraviglioso lancio dalla trequarti di Mancini, che trova Zaniolo: il centrocampista classe 1999 stoppa la palla con il petto e con un leggero tocco di esterno mancino scavalca il portiere avversario. Al 41′ arriva il primo vero squillo del Feyenoord, con un destro da fuori area di Kokcu, bloccato pericolosamente in due tempi da Rui Patricio.

Nella ripresa partono meglio gli olandesi, che al minuto 47 hanno due grandi occasioni per pareggiare il match. La prima arriva da uno schema su calcio d’angolo, che porta a una deviazione di Mancini, che colpisce il palo della sua stessa porta. Dagli sviluppi della stessa azione, una serie di batti e ribatti porta alla conclusione di Guus Til, sventata da un grande intervento di Rui Patricio. Il portiere della Roma sale in cattedra, e al minuto 50 respinge un potentissimo tiro di Malacia, deviando il pallone sul palo.

Due minuti dopo, il primo vero episodio da moviola, che fa infuriare la panchina giallorossa e i giocatori in campo. Senesi sbaglia sulla trequarti, Abraham lo sorpassa in velocità, ma viene visibilmente trattenuto dal difensore argentino, che lo costringe ad allungarsi la palla prima di poter entrare in solitudine all’interno dell’area di rigore. L’arbitro, però, decide di far proseguire. Al 60′ la Roma trema: Smalling scivola al limite dell’area, Dessers prova ad approfittarne ma colpisce il pallone con il braccio, che costringe l’arbitro a fischiare il fallo in favore dei giallorossi. L’azione era comunque stata interrotta da un intervento miracoloso di Ibanez.

Al minuto 73 gli uomini di Mourinho hanno l’occasione per raddoppiare e chiudere il match. Su azione d’angolo, Veretout lascia partire un destro dal limite dell’area di rigore, che viene deviato da Sinisterra: Bijlow si distende ottimamente e respinge il pallone a lato. Il Feyenoord spinge, e all’81′, da un errore di Ibanez, arriva il tiro in porta di Dessers, che trova l’opposizione perfetta di Smalling. A 5 minuti dal 90′, Veretout serve un gran pallone per Pellegrini, che controlla e lascia partire un gran mancino, respinto con sicurezza da Bijlow.  Nei minuti di recupero, il Feyenoord tenta l’assalto anche con il proprio portiere, ma il muro giallorosso regge.

Finale Conference League: le pagelle della Roma

Rui Patricio 7: spettatore non pagante fino al minuto 28. Parata in 2 tempi qualche minuto dopo, che fa tremare i tifosi giallorossi. Il portiere della Roma, però, sale in cattedra nella ripresa, con 2 interventi miracolosi su Til e Malacia (qui con l’aiuto del palo) che gli valgono un meritato 7 in pagella.

Mancini 7: Sinisterra lo mette in difficoltà nei minuti iniziali di gioco. Ma personalità e cattiveria sportiva da veterano gli consentono di rimettersi subito in carreggiata. Serve un assist meraviglioso a Zaniolo nell’azione che porta la Roma in vantaggio e, in fase difensiva, si rivela sempre attento e preciso. Fortunato al minuto 47, quando devia un pallone che colpisce il palo della propria porta.

Smalling 8: è, per distacco, il migliore della retroguardia giallorossa. Non fa vedere palla tutta la sera a Dessers e il salvataggio in tackle al minuto 59 è da “ministro della difesa”. Semplicemente perfetto.

Ibanez 7: tanta grinta per tutta la partita e, a differenza di altre volte, pochissime sbavature in fase difensiva. Compie un intervento difensivo miracoloso al minuto 60, anche se l’arbitro aveva già fermato l’azione per un tocco con il braccio di Dessers.

Karsdorp 6.5: l’ex di serata parte commettendo qualche errore, come il retropassaggio che mette in difficoltà Smalling dopo 15 minuti. Poi, però, gestisce bene Sinisterra, cliente insidioso di giornata, neutralizzandolo in diverse circostanze. (Dall’88’ Vina s.v.)

Cristante 7: è il perno tuttofare del centrocampo giallorosso, capace di contenere e aggirare il pressing della squadra olandese, con una calma e una sicurezza che ne hanno fatto uno degli uomini cardine della nuova Roma di José Mourinho.

Mkhitaryan s.v: ci ha provato, ma la sua finale è durata appena 15 minuti (Dal 17’ Sergio Oliveira 7: tanta esperienza al servizio del centrocampo giallorosso, con anticipi e fraseggi che non fanno rimpiangere il compagno di squadra uscito per infortunio).

Zalewski 6.5: 20 anni e non patirli. Già, perché il ragazzo classe 2002 non solo non sfigura, ma sa di avere un futuro più che promettente davanti a sé per tutti i 65 minuti in cui è in campo. (Dal 66’ Spinazzola 6: è una gioia rivederlo in campo in un match così importante. Tanta corsa, come al suo solito, e quell’esperienza che serviva alla squadra per contenere le avanzate olandesi).

Pellegrini 7: romano, romanista e con la fascia di capitano in una finale europea. Insomma, un test non particolarmente semplice per Pellegrini. Nonostante ciò, il centrocampista giallorosso lo supera a pieni voti ed entra nella storia del club come primo capitano ad alzare un titolo europeo. Nel finale sfiora anche la rete del raddoppio.

Zaniolo 8: una stagione tra alti e bassi, con qualche tirata d’orecchio da parte di Mourinho, che però decide di dargli una maglia da titolare nella partita più importante della storia recente giallorossa. E il centrocampista ripaga la fiducia del tecnico portoghese con il gol che vale la coppa. Nella ripresa commette qualche errore in copertura. (Dal 66’ Veretout 6.5: dà sostanza e copertura nel momento più delicato del match per la Roma).

Abraham 6: lotta e corre tanto, riesce a tenere alta la squadra quando serve. Viene però servito meno rispetto al solito dai propri compagni. (Dall’89’ Shomurodov s.v.).

Mourinho 9: torna in Italia dopo 11 anni e termina la stagione con un successo che resterà per sempre nella storia del club giallorosso. Cambi perfetti e quel carattere e pragmatismo che, nella Milano nerazzurra, ricordano molto bene. Un po’ arrugginito rispetto al passato, ma resta sempre e comunque lo Special One.

Le pagelle del Feyenoord

Bijlow 5.5, Geertruida 5, Trauner 5 (74′ Pedersen), Senesi 6, Malacia 6.5; Kokcu 6,5, Aursnes 5.5; Til 5.5 (59′ Toornstra 5); Nelson 5.5 (74′ Linssen 5.5), Dessers 5, Sinisterra 6.5. All. Slot 6