L’impatto dello stop ai campionati, imposto dallo stato di emergenza globale di questo periodo, potrebbe costare al calcio europeo la cifra monstre di 9,3 miliardi di euro.

Questo quanto emerge da uno studio condotto dall’osservatorio calcistico CIES, ente svizzero specializzato in analisi statistiche sul calcio, che ha analizzato la potenziale perdita di capitali dovuta alla variazione al ribasso del valore di mercato dei calciatori facenti parte delle società dei top 5 campionati (Serie A, Premier League, Bundesliga, Liga e Ligue 1), nell’eventualità in cui il calcio, in questa stagione, non riprenda la propria attività, che le competizioni in corso non vengano portate a termine e nessun contratto venga esteso oltre il 30 giugno.

Il concetto alla base del meccanismo è questo: gli atleti non giocano, quindi si deprezzano e la società perde il denaro derivante dal loro valore di mercato. Secondo il CIES il prezzo dei cartellini dei giocatori nei top 5 campionati scenderebbe dagli attuali 32,7 miliardi di euro a 23,4 miliardi di euro, con un crollo complessivo del 28%. Nello studio sono stati considerati come agenti sensibili al deprezzamento vari fattori, quali l’età del calciatore, la durata del suo contratto, la carriera e le prestazioni recenti.

In termini relativi il calo di valore più considerevole potrebbe riguardare i giocatori in età avanzata e con contratti a breve termine, oltre a quelli poco impiegati durante la stagione in corso. L’ente svizzero cita come esempio il caso di Paul Pogba: il centrocampista francese, che con il Manchester United ha un contratto in scadenza nel 2021 (anche se la società detiene un’opzione per il rinnovo unilaterale dell’accordo per un’ulteriore stagione), vedrebbe il valore del suo cartellino passare dagli attuali 65 milioni a 35 milioni di euro, con una variazione al ribasso di quasi il 50%.

Le più colpite in Europa

Lo studio indica quindi quali sarebbero le società il cui parco giocatori sarebbe maggiormente colpito: in termini assoluti guida la classifica il Manchester City, la cui rosa subirebbe una perdita di valore di 412 milioni di euro, seguito dal Barcellona (-366 milioni), Liverpool (-353 milioni), Real Madrid (-350 milioni) e Paris Saint Germain (-302 milioni).

Dal punto di vista del valore percentuale, invece, sarebbero i francesi dell’Olympique Marsiglia i più penalizzati, con una perdita del 37,9% del valore dei cartellini dei propri tesserati. Seguono nella proiezione tre società italiane: l’Inter, seconda, che farebbe registrare un -35,7%, l’Hellas Verona (-34,3%) e la Spal (-34,2%).

Per quanto riguarda le leghe europee, a pagare il conto più salato, per un cifra che si aggirerebbe intorno ai 2,9 miliardi di euro, sarebbe proprio la Serie A. La stima è ottenuta sommando le variazioni di valore dei giocatori attualmente in forza nelle varie società italiane, dall’11 marzo, data di poco precedente allo stop del campionato, al valore stimato del 30 giugno in caso lo stop dovesse proseguire. L’Inter guida la classifica delle perdite sia in termini relativi (la percentuale di deprezzamento) sia in termini assoluti (ovvero la perdita netta in milioni di euro).

Le perdite in Serie A

1- Inter -35.7% (-276 milioni)
2- Verona -34.3% (-23 milioni)
3- Spal -34.2% (-27 milioni)
4- Lazio -32.8% (-114 milioni)
5- Cagliari -31.7% (-53 milioni)
6- Torino -31.3% (-71 milioni)
7- Milan -31.2% (-144 milioni)
8- Sampdoria -30.3% (-54 milioni)
9- Napoli -29.8% (-181 milioni)
10- Sassuolo -29.3% (-65 milioni)
11- Fiorentina -28.9% (-99 milioni)
12- Juventus -28.4% (-222 milioni)
13- Udinese -28.2% (-53 milioni)
14- Genoa -28.2% (-24 milioni)
15- Roma -27.2% (-147 milioni)
16- Parma -26.5% (-30 milioni)
17- Bologna -26.1% (-64 milioni)
18- Brescia -25.2% (-30 milioni)
19- Atalanta -21.8% (-69 milioni)
20- Lecce -21.6% (-8 milioni)