Meglio tardi che mai: l’Uefa ha decretato nella giornata di ieri il rinvio a data da destinarsi delle rimanenti partite degli ottavi di finale di Champions ed Europa League. I turni delle rispettive competizioni non sono stati dunque completati per via dell’emergenza coronavirus, dichiarata da giorni pandemia e, seppur tardivamente, il governo del calcio europeo non ha potuto fare altro che rinviare tutto “sine die”. A far precipitare la situazione sono stati prima i divieti che hanno impedito a Roma e Getafe di disputare le rispettive gare di Europa League contro Siviglia e Inter. Poi ci sono stati i casi di positività che hanno costretto in quarantena la Juventus, la stessa Inter, il Real Madrid e il Chelsea.

Uefa: Champions, Europa League e sorteggi rinviati

Dopo aver in un primo momento rinviato le singole gare dei club finiti in quarantena, l’Uefa è definitivamente capitolata nella giornata di ieri diramando il seguente comunicato: “Alla luce degli sviluppi dovuti alla diffusione del COVID-19 in Europa e delle relative decisioni prese da diversi governi, tutte le partite delle competizioni UEFA per club in programma la prossima settimana vengono posticipate”. Il rinvio riguarda le partite valide per il ritorno degli ottavi di Champions in programma il 17 e il 18 marzo, le gare degli ottavi di Europa League (due di andata e otto di ritorno), tutte le partite della Uefa Youth League del 17 e 18 marzo e relativi recuperi.

E non è tutto, perché il rinvio delle partite implica di conseguenza il rinvio dei sorteggi dei quarti di finale di Champions ed Europa League in programma inizialmente per il 20 marzo. Difficile fare previsioni sui recuperi, poiché i “tempi” del coronavirus non sono paralleli in tutti i Paesi europei coinvolti: in Italia, ad esempio, siamo nel pieno dell’epidemia, mentre in altre nazioni come Inghilterra, Spagna, Francia, Grecia e Germania, i casi di contagio sono nettamente inferiori ma in aumento. Insomma, il rischio è che quando l’Italia sarà vicina all’uscita dall’emergenza – e ci auguriamo tutti avvenga al più presto – altri Paesi siano ancora nella fase di picco.

Martedì 17 marzo il vertice in videoconferenza

Una situazione che di conseguenza mette in dubbio anche gli Europei 2020, l’edizione che si dovrebbe giocare in maniera itinerante coinvolgendo quasi tutti i Paesi del Vecchio Continente. Il condizionale è più che d’obbligo poiché martedì 17 marzo tutto dovrebbe cambiare: l’Uefa ha infatti invitato ad una riunione in videoconferenza i 55 rappresentanti delle federazioni associate, i consigli di amministrazione dell’European Club Association e delle Leghe europee e un rappresentante della FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori). Si deciderà in quella sede la risposta definitiva del calcio europeo all’epidemia di coronavirus.

Quali scenari per coppe ed Europei?

Impossibile fare date precise in questo momento, perché l’emergenza ci ha insegnato in queste settimane che tutto ciò che è valido in un momento, non lo è già dopo pochi minuti, figurarsi fare programmi a lungo termine. Il problema principale per l’Uefa, così come per le singole leghe, sarà quello di riprogrammare i calendari per concludere le competizioni. Nella più ottimistica delle ipotesi, i campionati nazionali potrebbero riprendere tra maggio e giugno, disputando al contempo le restanti partite delle coppe europee, con Euro 2020 che slitterebbe in automatico all’autunno, oppure diventerebbero Europei 2021 con conseguente cancellazione della Nations League prevista per l’anno venturo.

L’Uefa raccoglierà martedì prossimo i pareri di tutte le parti in causa, ma nell’immediato non potrà fare altro che decretare la sospensione, fino a data da destinarsi, delle coppe europee, nell’attesa che tra qualche settimana si capisca a che punto sarà l’emergenza, e il congelamento degli Europei. Poi, se le contingenze non consentiranno la prosecuzione dei campionati nazionali e le coppe, l’Uefa potrebbe prendere la situazione in mano chiedendo alle leghe di decretare la fine della stagione con  tutto ciò che ne consegue in termini di indicazione, da parte delle singole nazioni, dei club che prenderanno parte alla Champions League e all’Europa League edizioni 2020-2021.

Senza un diktat dell’Uefa, le singole leghe potrebbero trovare soluzioni diverse per l’assegnazione dei posti in coppa: per ora ci stanno pensando solo Italia e Spagna. Archiviata la questione playoff, se non terminerà la Serie A, in Italia si potrebbe congelare la classifica alla 26a giornata, l’ultimo turno completo, magari non assegnando il tricolore, ma indicando le qualificate a Champions ed Europa League sulla base delle posizioni acquisite fino a quel momento. La Liga, invece, pensa di assegnare il titolo sulla base della classifica alla 27a giornata oppure sulla base della classifica maturata al termine del girone d’andata.