Nel calciomercato, una mossa può cambiare tutto. Per il Milan, quella mossa è stata un blitz a Londra. L’invio di emissari rossoneri per trattare Rasmus Højlund con il Manchester United ha segnato un sorpasso netto e improvviso su Dušan Vlahović, per settimane considerato il prescelto di Allegri per l’attacco. Non si tratta di un semplice cambio di obiettivo, ma di una precisa dichiarazione di strategia: il pragmatismo economico e la visione futura prevalgono sul nome altisonante, una scelta che mette in seria difficoltà i piani della Juventus.

Vlahović, prigioniero d’oro: un problema per la Juventus

Il cuore della questione risiede nella situazione quasi paradossale dei due attaccanti. Da un lato, Vlahović è prigioniero di una gabbia dorata alla Juventus. Il club bianconero ha l’assoluta urgenza di cederlo per liberarsi di un ingaggio insostenibile da 12 milioni di euro netti a stagione, un fardello per un bilancio in fase di risanamento. L’operazione, però, è bloccata dalle elevate pretese del giocatore, che chiede una buonuscita da 10 milioni per accettare un trasferimento che comporterebbe una riduzione salariale. Con le piste estere ormai svanite , il Milan era rimasto di fatto l’unico vero estimatore. La decisione dei rossoneri di virare con forza su un altro profilo lascia la Juventus in una posizione di estrema debolezza: rischia di rimanere intrappolata con un giocatore fuori progetto e con il proprio mercato in entrata bloccato, non potendo finanziare colpi necessari come Jonathan David.

Højlund: l’opportunità nata da un effetto domino

Dall’altro lato, la situazione di Rasmus Højlund rappresenta una finestra di opportunità che il Milan è stato lesto a cogliere. L’imminente e oneroso acquisto di Benjamin Šeško da parte del Manchester United rende il 22enne danese un esubero di lusso. Dopo una stagione deludente in Premier League, il suo valore di mercato è più accessibile e, fattore decisivo, il giocatore ha già dato il suo pieno assenso a un ritorno in quella Serie A che lo ha lanciato nel grande calcio con la maglia dell’Atalanta.

L’equazione economico-tattica: perché Højlund conviene

La logica del sorpasso è dunque tanto economica quanto tecnica. L’operazione Vlahović è un labirinto finanziario: la Juventus chiede 20-25 milioni per il cartellino, a cui si aggiungerebbe lo stipendio fuori scala per i parametri del Milan, che non offre più di 6-7 milioni. Al contrario, per Højlund si lavora a una formula molto più flessibile e sostenibile: un prestito, inizialmente con diritto e potenzialmente con obbligo di riscatto fissato intorno ai 35-40 milioni di euro. Il vantaggio cruciale è l’ingaggio del danese, stimato tra i 3 e i 5.3 milioni di euro netti, meno della metà di quello del serbo, e perfettamente compatibile con la struttura salariale rossonera. Sul piano tattico, si tratta di una scelta tra due diversi profili di rischio. Vlahović è il finalizzatore classico, un numero 9 fisico e potente ma spesso avulso dalla manovra , mentre Højlund è l’attaccante moderno, veloce e dinamico, ideale per attaccare la profondità e le transizioni, sebbene ancora da sgrezzare tecnicamente.

Una scelta di progetto, non solo di campo

In conclusione, la mossa del Milan è una chiara scelta di progetto. Dimostra la ferma volontà di non compromettere l’equilibrio salariale e di preferire operazioni intelligenti e sostenibili a investimenti rigidi e onerosi. È la scommessa sul potenziale futuro di un talento da rilanciare, piuttosto che sul rendimento passato di un giocatore intrappolato in un labirinto contrattuale. Una decisione matura e lungimirante, che privilegia la salute del club sul singolo colpo a effetto e che, come effetto collaterale, rischia di mandare in cortocircuito le strategie di una diretta rivale.