Anche la SuperLig, l’ultimo tra i principali campionati europei a non avere ancora sospeso la propria attività, si ferma per contrastare la diffusione del Coronavirus: la decisione era stata anticipata dalla Federcalcio turca (Tff), ed è stata successivamente formalizzata dal ministro dello sport, Muharrem Kasapoglu.

Anche la Turchia si allinea quindi alle altre nazioni europee, dopo le polemiche degli ultimi tempi a causa della decisione di proseguire con la regolare programmazione delle gare: clamorosa la decisione di John Obi Mikel, centrocampista del Trabzonspor e della nazionale nigeriana, che il 17 marzo ha rescisso il contratto che lo legava al club per fare ritorno dalla famiglia a Londra, in aperta polemica con la decisione della federcalcio di non sospendere il campionato: “La vita di ciascuno di noi viene prima di ogni altra cosa – queste le sue parole – non mi sento tranquillo in questa situazione, né me la sento di giocare. Ci si dovrebbe fermare, annullare tutta la stagione agonistica”. Ulteriori pressioni erano giunte da alcuni tra giocatori e tecnici simbolo della lega, tra i quali Fatih Terim, Radamel Falcao e Fernando Muslera del Galatasaray.
Ultima contestazione in ordine di tempo era giunta con la lettera della FIFPro, la federazione internazionale dei calciatori professionisti, che attraverso i propri canali social aveva comunicato: “La FIFPro ha scritto alla SuperLig e alla federazione turca chiedendo di riconsiderare urgentemente la decisione di continuare con le gare e gli allenamenti durante la diffusione del coronavirus. Numerosi giocatori stranieri ci hanno contattato per riferirci che non si sentono a proprio agio a continuare”.
Il campionato resterà fermo per almeno un mese e riprenderà dalla 26a giornata, con la coppia di testa Trabzonspor e Istanbul Basaksehir, appaiate a 53 punti, a difendere il primato dalle più prossime inseguitrici, ovvero il Galatasaray terzo a 50 punti e il Sivasspor in quarta posizione a 49.

Stop Premier League prolungato fino al 30 aprile

Il calcio in Inghilterra non ripartirà prima del 30 aprile: questo quanto deciso dopo la conference call di ieri, presieduta da Claudia Arnej, presidente ad interim della Premier League. È stato approvato all’unanimità di far slittare alla fine del prossimo mese il limite fissato  la scorsa settimana a venerdì 3 aprile. La decisione riguarda tutte le categorie e, nel suo comunicato, la Football Association ha ribadito anche la volontà di portare a termine la stagione e garantire che tutte le partite di campionato e delle coppe nazionali ed europee vengano giocate, condividendo a tal proposito la scelta della Uefa di rinviare gli Europei proprio per ricavare spazi nei calendari e mantenere l’integrità di ogni competizione.

Campionati fermi in Russia, Ucraina e Serbia

Tra gli ultimi campionati sospesi in Europa c’è quello russo, che è fermo dal 17 marzo scorso e lo sarà, salvo nuove comunicazioni, fino al 10 aprile: lo ha deciso il comitato esecutivo della federcalcio russa: insieme alla massima serie è stato decretato lo stop a tutti i campionati minori. La Prem’er-Liga ripartirà in primavera dalla 23ma giornata, che ha in programma lo scontro tra il CSKA Mosca e lo Zenit San Pietroburgo, attuale capolista del torneo a quota 50 punti. Inseguono, a 8 giornate dalla fine, la Lokomitiv Mosca e il Krasnodar, seconde a 41 punti, e il duo Rostov – CSKA Mosca rispettivamente a 38 e 36 punti.

Non è stata attualmente comunicata la data di ripresa del campionato serbo, la cui federcalcio, la Fss, era stata scossa nei giorni scorsi dalla notizia della positività al Covid-19 del proprio presidente, Slavisa Kokeza. A 4 giornate dal termine la corsa per il titolo è ormai una formalità, con la Stella Rossa forte di un vantaggio di 11 punti sulla seconda in classifica, gli storici rivali del Partizan.

Tutto fermo anche in Ucraina, a partire dal 18 marzo fino a data da destinarsi. Il campionato riprenderà con il big match tra Shakhtar Donetsk e Dinamo Kiev, valevole per la 24a giornata. In classifica lo Shakhtar si trova in prima posizione a 59 punti, davanti proprio alla Dinamo, seconda a 46 in coabitazione con lo Zorya.

Il campionato bielorusso gioca a porte aperte

Mentre tutti i campionati europei di ogni ordine e grado decretano lo stop alle attività, in Bielorussia si gioca come se niente fosse, addirittura a porte aperte, nonostante i 51 casi di coronavirus recentemente confermati nella nazione.

A comunicarlo è stato Alexander Aleinik, capo ufficio stampa della federcalcio: “La decisione di giocare regolarmente, e con il pubblico, è stata presa dopo la riunione di martedì scorso in videoconferenza con l’Uefa. Molti campionati sono stati sospesi, noi invece cominciamo adesso perché la nostra stagione calcistica va dalla primavera all’autunno”.

Ieri sono andati quindi in scena gli anticipi della prima giornata, che hanno visto il Bate Borisov cadere sul campo dell’Energetik Minsk 3-1 e lo Zhodino imporsi 1-0 sullo Shakhtyor Soligorsk.