Il Mondiale per Club, che quest’anno si disputa in Qatar, entra nel vivo a partire da oggi. In programma alle ore 18:30 c’è la prima semifinale tra il Flamengo, vincitore della Copa Libertadores, e i sauditi dell’Al-Hilal che quest’anno hanno vinto la Champions League asiatica. Domani, mercoledì 18, allo stesso orario, si giocherà l’altra semifinale tra il Liverpool campione d’Europa e i messicani del Monterrey, vincitori della CONCACAF Champions League.

Flamengo – Al-Hilal, martedì 17 dicembre alle 18:30

Per i brasiliani la partita di oggi sarà quella d’esordio nella competizione, a differenza invece dell’Al-Hilal, la cui avventura è iniziata nei quarti di finale contro i campioni africani dell’Espérance Tunisi, eliminati con il risultato di 1-0 grazie ad un gol firmato dall’attaccante francese – ex Lione, Marsiglia e Galatasaray – Bafétimbi Gomis. Nella squadra saudita gioca anche l’ex juventino Sebastian Giovinco, che nel gennaio di quest’anno ha lasciato Toronto (143 partite e 83 gol) e la MLS, per firmare un triennale da 10 milioni di euro netti a stagione con la società laureatasi successivamente campione d’Asia.

Contro i tunisini dell’Espérance l’ex juventino non è sceso in campo perché l’allenatore rumeno Răzvan Lucescu, figlio del più celebre Mircea, ha deciso di lasciarlo a riposo in vista della sfida contro il Flamengo. Anche l’autore del gol vittoria, il succitato Gomis, non ha giocato dal primo minuto, ma l’allenatore ha deciso di buttarlo nella mischia al 65esimo perché la sua squadra non riusciva a trovare la via del gol; la fiducia è stata ripagata a soli 8 minuti dal suo ingresso in campo.

Contro il Flamengo dovrebbero entrambi scendere in campo dal primo minuto: Gomis nel ruolo di prima punta e Giovinco in quello di trequartista insieme al peruviano André Carrillo (ex Benfica) e al brasiliano Carlos Eduardo (ex Porto e Nizza). In quanto a giocatori stranieri l’Al-Hilal può contare anche sul difensore sudcoreano Jang Hyun-soo – pilastro della sua nazionale fino al novembre 2018, quando è diventato il protagonista di uno scandalo in patria per aver falsificato alcuni documenti pur di sottrarsi al servizio militare – ed anche sul mediano colombiano Gustavo Cuéllar, acquistato proprio dal Flamengo nel gennaio di quest’anno. Tutti questi dovrebbero giocare titolari, a differenza del siriano Omar Khrbin che ha interpretato il ruolo di punta centrale nel 4-2-3-1 di Lucescu contro i campioni d’Africa.

Il Flamengo è reduce da un’esaltante stagione nella quale, oltre alla Copa Libertadores, ha vinto anche il campionato carioca, il campionato brasiliano e la Taça Rio. Il grande trascinatore della squadra è stata la meteora interista Gabriel Barbosa (10 presenze e 1 gol nella stagione 2016/2017 con la maglia nerazzurra), il cui cartellino è ancora di proprietà dei meneghini che adesso sperano di venderlo in gennaio al miglior offerente. Nel suo anno in prestito al Flamengo ha segnato 34 gol e servito 11 assist ai compagni di squadra, vincendo il titolo di capocannoniere sia nel campionato brasiliano che in Copa Libertadores.

Nella finale della coppa sudamericana ha fatto impazzire i tifosi del O Mais Querido do Brasil perché ha segnato ben due gol – uno all’89esimo e l’altro al 92esimo – ribaltando la sfida contro gli argentini del River Plate, che a 60 secondi dal 90esimo vincevano 1-0 grazie ad un gol siglato nel primo tempo da Borré. Una delusione cocente questa per i Los Millonarios, che hanno sfiorato il bis, dopo il successo dello scorso anno nella finale disputata contro i nemici giurati del Boca Juniors.

Gabriel Barbosa non è l’unica vecchia conoscenza del calcio italiano a militare nel Flamengo; in rosa ci sono anche l’ex genoano Rafinha, l’ex romanista Gerson e l’ex juventino Diego Ribas da Cunha.

Monterrey – Liverpool, mercoledì 18 dicembre alle 18:30

Chi la spunterà tra Flamengo e Al-Hilal affronterà in finale la vincente della sfida tra i messicani del Monterrey e gli inglesi del Liverpool. È scontato dire che la squadra di Klopp è nettamente favorita per la vittoria finale, anche se il Monterrey è una formazione da non sottovalutare, che a fine dicembre disputerà anche la finale del campionato messicano contro il Club America.

Nei quarti di finale il Monterrey ha battuto 3-2 i qatarioti dell’Al-Sadd, che hanno avuto accesso alla competizione in quanto padroni di casa, dopo aver vinto per 3-1 lo spareggio con l’Hienghène Sport, squadra della Nuova Caledonia che ha vinto l’ultima edizione della Champions League dell’Oceania. È bene ricordare che alle competizioni della OFC non partecipano più le squadre australiane dal 2006, anno nel quale la federazione dei socceroos si è affiliata all’Asian Football Confederation.

Contro i messicani il Liverpool farà invece il suo esordio nella competizione ed entrerà anche ufficialmente nella storia come primo club – e speriamo anche ultimo – a disputare due partite in meno di 24 ore, oltretutto in due continenti diversi. Questa sera alle 20:45 a Birmingham, infatti, il Liverpool giocherà il quarto di finale di Coppa di Lega contro l’Aston Villa.

Nonostante gli appelli di Klopp, incredibilmente non si è trovato un modo per consentire al Liverpool di affrontare entrambi gli impegni senza compromettere la credibilità della seconda coppa nazionale inglese. La partita di Coppa di Lega non era rinviabile per ragioni di calendario, ma sarebbe bastato utilizzare un minimo di buon senso, magari anticipando la sfida di coppa al sabato sera al posto degli impegni di Premier League. 

L’Aston Villa, non impegnato nelle coppe europee, avrebbe potuto recuperare la sua partita contro lo Sheffield United in un qualsiasi altro momento, mentre la sfida tra Liverpool e Watford, vinta per 2-0 dalla squadra di Klopp, si sarebbe potuta rinviare temporaneamente a data da destinarsi, trovandogli uno spiraglio a stagione in corso. Sarebbe bastato far leva su un pizzico di spirito pratico e la soluzione si sarebbe trovata quasi da sola, magari dopo un’eventuale eliminazione del Liverpool in FA Cup o in Champions League.

Alla fine però non ha vinto il buon senso, anche se il Liverpool ha signorilmente preferito non polemizzare limitandosi ad osservare il fatto che sarà costretto a schierare due squadre diverse; la seconda squadra, zeppa di giovani e giovanissimi, giocherà a Birmingham il 17 sera senza Klopp in panchina e quella ricca di campioni, che sta ammazzando la Premier League, il 18 sera nel Mondiale per Club.

In Qatar, ovviamente, non mancherà nessuno dei campioni dei reds ad eccezion fatta degli infortunati Matip e Fabinho.

Il tabù da sfatare per il Liverpool

I reds hanno vinto 4 volte la Coppa dei Campioni e 2 la Champions League, ma non sono mai riusciti a conquistare né la Coppa Intercontinentale e né il Mondiale per Club.

Nel 1977 il Liverpool, fresco campione d’Europa per la prima volta, rinunciò a partecipare per ragioni organizzative ed anche perché negli anni ‘70 la coppa perse misteriosamente appeal, riconquistandolo altrettanto misteriosamente nel decennio successivo. Al suo posto partecipò il Borussia Mönchengladbach, finalista in Coppa dei Campioni, che perse il confronto con gli argentini del Boca Juniors.

L’anno successivo il Liverpool vinse la seconda Coppa Campioni di fila, ma anche in questo caso la coppa Intercontinentale non si giocò perché non venne raggiunto un accordo sulle date in cui disputare le due partite – all’epoca era prevista andata e ritorno – con il Boca Juniors, a sua volta vincitore della seconda Copa Libertadores consecutiva.

Nel 1981 il Liverpool non rinunciò alla partecipazione in Coppa Intercontinentale, ma perse 3-0 proprio contro il Flamengo (che vanta questo unico successo) nella finale secca disputata in Giappone. Anche nel 1984 il Liverpool non si sottrasse all’impegno, ma venne sconfitto 1-0 dagli argentini dell’Independiente sempre nella finale di Tokyo. 

Nel 2005 la Fifa spedì in soffitta la Coppa Intercontinentale per sostituirla con l’odierno Mondiale per Club e il Liverpool ebbe una nuova occasione per rompere la maledizione. Vinse 3-0 in semifinale contro i costaricani del Deportivo Saprissa e poi perse 1-0 la finalissima contro i brasiliani del San Paolo.

Il Liverpool, pure in questa occasione, partirà da favorito, anche se l’ultima parola spetterà come sempre al campo.

Gli 11 ex Serie A del Mondiale per Club

Sono 11 i giocatori con un passato nel campionato italiano che saranno impegnati in queste semifinali del Mondiale per club. 

4 del Flamengo

Rafinha (Genoa)

Gerson (Roma)

Diego (Juventus) 

Gabriel Barbosa (Inter)

3 del Liverpool

Alisson (Roma)

Shaqiri (Inter)

Salah (Roma)

3 del Monterrey:

Basanta (Fiorentina)

Vangioni (Milan)

Pabón (Parma)

1 dell’Al-Hilal:

Giovinco (Empoli, Parma e Juventus)

Infine, anche il tecnico dell’Al-Hilal, Răzvan Lucescu, nel suo girovagare quando faceva il portiere ha avuto una parentesi italiana, giocando tre partite con il Crema nel campionato dell’Eccellenza lombarda nella stagione 1992/1993.