Si è conclusa nel weekend la Liga Spagnola 2020-2021 che ha visto trionfare l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Si tratta dell’11° campionato vinto dai Colchoneros nella loro storia, che battendo in trasferta il Valladolid per 1-2 hanno vanificato il successo casalingo del Real Madrid contro il Villarreal. La classifica finale del massimo campionato di calcio spagnolo vede appunto l’Atletico chiudere in vetta con 86 punti, mentre i “cugini” si fermano a 84. Il Barcellona chiude al 3° posto con 79 punti (vittoria per 1-0 in casa dell’Eibar nel weekend), mentre al Siviglia non basta il successo casalingo sull’Alaves (1-0) per scavalcare i catalani. Gli andalusi si fermano a 77 punti, che è comunque un traguardo di tutto rispetto, considerando anche le aspettative iniziali.

Liga: Villarreal per ora in Conference League

Alla fase a gironi di Europa League accedono rispettivamente la 5ª e la 6ª classificata, ovvero Real Sociedad (62) e Betis Siviglia (61). Il Villarreal, invece, deve accontentarsi per ora del 7° posto che concede la partecipazione alla neonata Uefa Conference League. Il “Sottomarino Giallo”, infatti, ha ancora la possibilità di accedere alla Champions League, ma per farlo dovrà battere in finale di Europa League il Manchester United mercoledì sera a Danzica. Retrocedono in Liga 2, invece, Huesca, Valladolid ed Eibar.

Atletico Madrid: un’attesa lunga sette anni

L’Atletico Madrid torna campione di Spagna (succede al Real) a sette anni dall’ultimo titolo. Una vittoria costruita come da tradizione di Simeone, sulla solidità difensiva. I Colchoneros, infatti, chiudono con il secondo attacco (67 reti fatte come il Real e dietro al Barcellona) ma con la migliore difesa (solo 25 reti subite in 38 gare dai biancorossi). L’uomo copertina è senza ombra di dubbio Luis Suarez, il “Pistolero” che qualcuno ha dato troppo presto per finito. Scaricato dal Barcellona subito dopo l’arrivo di Koeman, dopo essere stato vicinissimo a firmare per la Juventus, il 34enne bomber uruguaiano si è accordato con l’Atletico ed è stato l’uomo decisivo per la conquista del titolo con la rete dell’1-2 in casa del Valladolid. I suoi 21 gol (4° nella classifica marcatori), hanno confermato come Suarez abbia ancora molto da dare al grande calcio, anche se di recente non ha negato di voler chiudere la carriera in un campionato diverso, come la Major League Soccer americana.

Real, stagione no: Zidane che fai?

Si conclude con un pugno di mosche la stagione del Real Madrid che, dopo l’eliminazione in semifinale di Champions League per mano del Chelsea, non riesce a conquistare un titolo che avrebbe potuto salvare un’annata strana. I Blancos sono parsi una squadra logora, ma in grado di tirare fuori prestazioni di qualità elevata nei momenti importanti. Di sicuro, Zinedine Zidane ha compreso che è finito un ciclo e che sarà difficile riaprirne un altro in tempi brevi. Derivano da qui le perplessità del tecnico francese, che si è preso qualche giorno di riflessione prima di decidere il suo futuro, nonostante un contratto in essere fino al 2022 con 12 milioni di stipendio più bonus. Per la sua sostituzione si fanno i nomi della bandiera Raul e dell’ex tecnico juventino Massimiliano Allegri. Dirà addio il capitano storico Sergio Ramos, che non ha rinnovato il contratto, mentre Karim Benzema, che anche quest’anno ha fatto il suo con 23 reti, dovrebbe rimanere e fare da chioccia alle nuove leve.

Il Barcellona non si rialza

Stagione deludente anche per il Barcellona, che porta a casa una Coppa del Re, vinta contro l’Athletic Bilbao che però aveva strappato ai catalani la Supercoppa. Nemmeno il ritorno in Spagna della bandiera Ronald Koeman è bastata per tornare a primeggiare nella Liga. Un mercato fatto prevalentemente di scambi e l’innesto di tanti giovani non hanno permesso ai blaugrana di essere da subito competitivi. E dire che dopo l’inizio a singhiozzo, il Barça era stato protagonista di una bella rimonta nella parte centrale della stagione, poi il crollo nel finale. Magra consolazione il primato nei gol fatti (85), con Lionel Messi che si è confermato re dei bomber (30). La Pulce sarebbe dovuto andare via la scorsa estate, ma alla fine è rimasto ed ha cercato di guidare i suoi, ma ovviamente da solo non ha potuto fare miracoli. Il suo contratto è in scadenza il 30 giugno e ora tutti si interrogano su quale sarà il futuro dell’argentino, che compirà, proprio tra meno di un mese, 34 anni. Accetterà le avance di PSG e Manchester City o rimarrà al Barcellona con un progetto vincente?

Una menzione particolare la merita il Siviglia di Julen Lopetegui, che ha chiuso al 4° posto dimostrando di potersela giocare quasi alla pari con le big. Con una rosa sulla carta inferiore, il tecnico la cui immagine era stata intaccata dalla parentesi non certamente positiva al Real Madrid , in Andalusia ha recuperato terreno ed ha dimostrato che con una filosofia di gioco ben definita si può tirare fuori il massimo dai calciatori a disposizione. Trascinatore il 23enne marocchino Youssef En Nesyri, che ha chiuso la stagione con 18 reti. Tra i bomber merita una menzione anche Gerard Moreno, 29enne del Villarreal che, nonostante le 23 reti messe a segno, non è riuscito a portare il Sottomarino Giallo in una posizione nobile di classifica, ma può ancora rifarsi in finale di Europa League contro il Manchester United. E in quella competizione, Unai Emery è per tradizione il padrone.